pubblichiamo e consideriamo esaurito lo scambio di opinioni, grazie a Luciano e ad Ariella.
Hola anche a lei. Grazie per la risposta. Non discuto su nulla tranne che sul punto che nell'Ebraismo la donna ha un ruolo inferiore.
Posso assicurarle che, per quanto l'Ebraismo tende a non fondere e confondere maschio e femmina, regno animale e vegetale ( e da questo punto di vista non sarebbe mai stato possibile dare mangime animale ad un animale erbivoro evitando così il fenomeno della mucca pazza di qualche anno fa, ricorda? ......), per quanto la donna, da un punto di vista strettamente rituale abbia preghiere talvolta, compiti e funzioni diverse da quelle del maschio, tuttavia sia religiosamente che socialmente è considerata assolutamente pari all'uomo ( tanto che lo stato di Israele come lei ben sa è stato il primo stato al mondo ad avere le donne nell'esercito) ma ciò che è ancora più importante è che non solo la donna è considerata assolutamente alla pari ma superiore all'uomo in quanto PRIMA PORTATRICE DELLA VITA che è il concetto più importante dell'Ebraismo e talmente tanto che , a differenza dei Cattolici e suppongo di tutti i Cristiani ma non so esattamente la discendenza dei figli segue la linea femminile e non maschile. Questo semplicemente perchè la famiglia è tenuta in grande considerazione ( come del resto i bambini e gli anziani che hanno un ruolo ben preciso in certi riti ) e in genere il maschio era, per lo meno un tempo quello che si occupava di lavoro e di procurare il sostentamento alla famiglia e la donna si occupava dell'educazione dei figli.
Al tempo di Gesù per esempio l'educazione dei figli era affidata alla madre fino a quattro anni, da quattro a sei al padre e da 6 a 13 ( l'istruzione era obbligatoria fino a questa età ) alla scuola rabbinica dove, tra l'altro si studiava la Torah.
Alla fine degli studi i maschietti sostenevano un esame che consisteva nella lettura (in ebraico antico che era la lingua classica perche il parlare comune era l'aramaico) della parashà del sabato corrispondente alla data di nascita ( come lei sa la Torah viene divisa in tante parti quanti sono i sabati dell'anno per completare la lettura di tutto il libro nell'arco di un anno, parti che si chiamano parashà).
Questa cerimonia si fa ancora a 13 anni ed è chiamata Bar Mitzvà ( Mizvà significa " buona azione" ed è ciò che i Cristiani chiamano "Fioretto"). Dalla parashà che Gesù ha letto si può dedurrela data di nascita di Gesù.
Spero che non le dispiaccia se le ho detto tutte queste cose che comunque sono certa sapeva già ma forse possono essere utili anche ad altri lettori di IC.
Ringrazio IC per aver pubblicato il mio intervento che ha intitolato "Riflessioni sull'Ebraismo" ma che , riferendomi all'articolo riguardante il rabbino Shmuel Orbeach , il libro da lui scritto "Kosher Jesus" che non ho letto e la risposta del Dott. Gentili avrebbe potuto essere intitolato " Osservazioni non sull'Ebraismo ma sulla religione DI Gesù in confronto al Cristianesimo e cioè la religione RIGUARDANTE Gesù.
Al dottor Gentili rispondo che ciò che io so è che Erode aveva tolto al Sinedrio il diritto di vita e di morte sul proprio popolo ragione per cui il Sommo Sacerdote era piuttosto incavolato con Erode. Non so esattamente come stavano le cose quando Gesù è stato condannato, ammettiamo pure dal Sinedrio ( e certo non è bello avere la pena di morte quando LA LEGGE dice "NON UCCIDERE" del resto quanti millenni ci sono voluti per abolire nella società la pena di morte?) in ogni caso chi è morto sulla croce era UN UOMO primo perchè lo SPIRITO non può essere ucciso fisicamente. Dio si uccide dentro di sè quando ci si permette di giudicare ( il giudizio spetta solo a Dio e Gesù stesso ha detto "NON GIUDICARE) e si alimentano in sè sentimenti di rancore e di odio verso persone e un popolo odio un popolo accusandolo di deicidio invece che pensare che tutto ciò che storicamente avviene , che lo capiamo o no, avviene per volontà di Dio e i Suoi progetti per l'umanità che non ci è dato di capire.
Oltre a questo l'UOMO Gesù ( perchè anche se per i Cristiani Gesù è l'incarnazione del Divino, tuttavia il nome del Divino resta quel nome rivelato a Giacobbe= Israele e cioè JHV e Gesù è il nome assunto dall'uomo) ha pienamente dimostrato di esere Ebreo anche sulla croce perchè non ha detto " IO perdono ai miei fratelli ebrei perchè non sanno quello che fanno" bensì a chiesto al PADRE di perdonarli e ancora oggi gli Ebrei credono che il perdono può derivare SOLO dal Padre. L'uomo può perdonare solo nel senso di non vendicarsi.
Oltre a questo vorrei porre una domanda : chi di noi semplici uomini può vedere nell'anima dei propri simili? Ritengo che la risposta sia evidente : nessuno. Se è così allora come possiamo sapere se un Ebreo è convertito o no? La coversione è un fatto profondo, intimo e personale o richiede necessariamente la sottomissione ad un uomo, in tal caso il Papa e l'apparato ecclesiastico? Personalmente credo che moltissimi Ebrei siano dei Cristiani molto migliori di tanti Cristiani così come molti Cristiani siano dei bravissimi Ebrei pur pur non seguendo ritualità ebraiche e non essendo iscritti a nessuna comunità. Oltre a questo non trovo nessun differenza nel considerare Gesù di Nazareth i'incarnazione del Divino che continua ad avere il nome rivelato a Giacobbe se le due sostanze sono la stessa e il nome Gesù appartiene alla carne oppure considerarlo un semplice uomo o profeta attraverso il quale il Signore ha parlato e fatto miracoli come è avvenuto per Mosè.
Queste sono solo mie personali riflessioni interiori e non mi intendo ( e dicola verità non mi interessa molto nè di teologia nè di esegesi varie. Ritengo che l'uomo di oggi dovrebbe farsi prima di tutto una bella pulizia mentale da tante sciocchezze con cui gli è stato riempito il cervello e cominciare a ragionare da solo e soprattutto a sentire perchè se una società è in crisi spirituale come lo è la nostra non ci si può aspettare dalle istituzioni alcun rinnovamento perchè le istituzioni sono come "ingessate" nei loro schemi mentali.
Io,al momento per lo meno, mi considero una credente laica certamente figlia dell'Illuminismo ma non di quell'Illuminismo che, dando una spallata all'istituzione ecclesiastica, ha perso la fede come se l'istituzione e il Divino fossero la stessa cosa e. come Darwin mi ha insegnato avviene nel mondo fisico e naturale, io credo nello Spirito e nell'evoluzione dello Spirito dell'uomo.
E solo da questo, secondo me, che può avvenire un vero rinnovamento.
Oltre a questo la scienza, secondo me, dovrebbe avrebbe abbassare le ali, perchè senza aver posto il Divino al di sopra e al di fuori del tempo e lo spazio da lui creati saremo ancora schiavi della natura ( come lo sono la maggior parte degli islamici sottomessi alle leggi di natura che considerano Dio senza rendersene conto e le potenziano avendo capito benissimo che in questo mondo vince il più forte non il più buono, cosa che i nostri politici non hanno capito ) e adoreremmo il sole invece di studiarlo.
La scienza non dovrebbe permettersi di entrare nella spiritualità che non è la materia di indagine che le spetta ma limitarsi a combattere le superstizioni della religione.
E un ultimo pensiero: l'uomo è fatto di tre parti: mente, spirito e corpo che devono stare in equilibrio fra loro.
La mente che uccide lo spirito crea MOSTRI. Il sntimento che uccidela mente crea IDIOTI.
Chissà se qualcuno troverà qualcosa dei suoi pensieri in questi miei. Sarebbe bello. Intanto grazi IC per lo spazio concessomi e mi scuso per la lunghezza del mio intervento.
ariella