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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.05.2012 Israele intacca il primato iraniano di vendite di caviale
Che cosa c'entra la 'rivalità' ? Cronaca di Francesco Battistini

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 maggio 2012
Pagina: 34
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Israele e Iran rivali anche per il caviale. Guerra Fredda che non conosce limiti»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/05/2012, a pag. 34, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo "Israele e Iran rivali anche per il caviale. Guerra Fredda che non conosce limiti".


Caviale

Mettete il caviale nei vostri cannoni. Se un giorno la comunità internazionale si decidesse finalmente a scoprire l'arma segreta che Israele sta preparando per l'arcinemico iraniano, altro che programma atomico. Gli ispettori non potrebbero esimersi dal visitare i pericolosi impianti dove in sordina, con la consulenza dei russi, s'allevano pesci rari e insieme l'ambizione di strappare agli ayatollah il primato mondiale del più lussuoso degli alimenti: le uova di storione. Nei kibbutz del Nord dove le acque montane favoriscono la storionicoltura, ovvero l'arte di far maturare con pazienza ventennale i pesci dalle uova d'oro, hanno preso questa sfida molto sul serio da quando le sanzioni internazionali (e i timori d'estinzione della specie) hanno colpito le esportazioni iraniane del prezioso Beluga.
Una volta, il 95 per cento del caviale veniva dal Mar Caspio, pochissimo era d'allevamento: ora accade il contrario e anche Paesi senza tradizione, come Israele, s'affacciano sul mercato fra gli applausi degli chef. Con percentuali di crescita del 25 per cento l'anno e un vantaggio: siccome le regole kosher dell'alimentazione ebraica escludono si possa mangiare l'uovo d'un pesce, tutto il caviale dei kibbutz finisce esportato in Europa e in America. Evidente la preoccupazione iraniana d'essere scavalcati dal rivale, col quale peraltro è in corso una guerra alimentare ben più avanzata di quella vera: qualche anno fa, orrore, gl'israeliani scoprirono che la maggior quantità di pistacchi venduta sui mercati di Tel Aviv arrivava direttamente dagli altopiani persiani, attraverso mediatori giordani o egiziani che ne cambiavano solo l'etichettatura.
Il caviale però è un'altra cosa. Una bandiera. E se gli iraniani al momento si limitano all'invettiva, più preoccupati d'un attacco preventivo agli impianti nucleari, un po' stramaledicono lo storione sionista. Insegnava Krusciov, intenditore di guerre fredde, che il caviale è l'unico lusso da concedere quando il tempo è poco: quanto ne manca, sul timer della crisi fra Israele e Iran?

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