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Ugo Volli
Cartoline
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Che nakba, il nakba day 16/05/2012

Che nakba, il nakba day

manifestazione palestinese, sembra una torta, ma sono candele

Cari amici,

che è successo? Eppure ve l'avevo detto, o meglio ve l'aveva detto il presidente Abbas e io nel mio piccolo ve l'avevo ripetuto (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=44521):  ieri era il giorno della nakba, il disastro, bisognava protestare, marciare, manifestare... e invece niente. Nessuna manifestazione in Italia, questo si capisce perché noi siamo mollaccioni pigri; ma niente in Germania, niente in Gran Bretagna, neppure niente in Francia, che pure ha avuto la vittoria dello splendido Hollande, propiziata dagli immigrati islamici: niente, a parte una piccola aggressione antisemita al campus universitario di Toulouse (http://occam.over-blog.com/ ), città significativa per ragioni che non sto a dirvi qui. Insomma niente in Europa, ma niente neppure in Libano, in Siria, in Egitto, perfino molto poco nei territori governati dall'Autorità Palestinese. Vi ricordate un anno fa le marce contro i posti di blocco, il tentativo di entrare nel territorio dell'entità sionista da Nord, i morti libanesi? Avete presente le minacce del grande timoniere Mahmoud Abbas detto Abu Mazen, presidente della Palestina, successore di Arafat, praticamente l'incrocio di Mao con il Che? "Se non smettete di costruire nuovi balconi e pollai nelle colonie, vi sommergeremo con la pacifica resistenza popolare!" Be', alla fine c'è stata solo qualche decina di ragazzotti, di quelli che non perdono occasione di far casino, che hanno tirato stancamente un po' di pietre a un posto di controllo israeliano...

Che delusione! Davvero, che cosa è successo... Voi mi dite che i siriani e gli egiziani hanno altro a cui pensare e che gli arabi dell'Autorità Palestinese sono occupati a godersi quel po' di benessere che le politiche di Netanyahu ha permesso loro di raggiungere? Che per esempio, in barba alle proibizioni della sullodata autorità, nei loro negozi comprano soprattutto prodotti israeliani (http://elderofziyon.blogspot.it/2012/05/palestinian-arabs-prefer-to-buy-blue.html?utm_medium=twitter&utm_source=twitterfeed ) perché li giudicano migliori? Ma no, per favore, non dite così, non ignorate l'eroismo del grande popolo palestinese... Ci sono altri fattori. Per esempio ci sono delle Ong che non fanno il loro lavoro di dar fastidio a Israele, secondo anche il mandato dell'Unione Europea (http://www.publicserviceeurope.com/article/1923/europes-neo-colonialist-agenda-in-israel) , ma si occupando di diritti umani nei territori dell'Autorità Palestinese... Ma vi pare il caso? Giustamente il nonstro piccolo Mao-Che Abbas si è inquietato (http://elderofziyon.blogspot.it/2012/05/to-abbas-ngos-arent-for-human-rights.html ). Sì, le Ong si danno da fare, nei limiti delle loro capacità, per esempio preparano rapporti falsi da cui l'Unione Europea scopiazza allegramente (http://ngo-monitor.org/article/highly_sensitive_eu_reports_based_on_false_ngo_claims ), ma questo non basta: bisognerebbe organizzare la masse! E anche la stampa araba, diciamola, non fa più abbastanza il suo lavoro, per esempio sulla Nakba è stata quasi zitta (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=269906 ) . E' così che si perdono le occasioni. Il nostro caro leader Abbas ha un bel rispondere alle aperture di Netanyahu dicendo che non sono aperte abbastanza, che lui è disposto a fare una trattativa senza precondizioni solo se si accettano le sue precondizioni e che comunque Israele non ha fatto ancora quel harakiri che vuole lui (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/155771#.T7NQsMXmjiw). Ma se non ci sono le masse che premono, come si fa? Ditemi voi, ma non è un disastro, una vera Nakba, questo Nakba day? Magari tutto il mondo capisce che "Palestina libera/ Palestina rossa", come dicono quelli di Rocca Cannuccia, non è la priorità neanche per i "palestinesi". E sarebbe un disastro vero... come farebbero le vacanze i flottiglisti?

Ugo Volli


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