Un processo che non desta scandalo e denota una sinistra che preferisce glissare sui diritti umani piuttosto che attaccare Hamas
Testata: Il Manifesto Data: 15 maggio 2012 Pagina: 8 Autore: Michele Giorgio Titolo: «Dal tribunale di Gaza, l’ennesimo rinvio»
Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 15/05/2012, a pag. 8, la breve di Michele Giorgio dal titolo " Dal tribunale di Gaza, l’ennesimo rinvio ".
Vittorio Arrigoni, Michele Giorgio
Un processo che non desta scandalo, quello sull'assassinio Arrigoni. Giorgio continua a glissare sulle domande poste da IC, che qui sotto riprendiamo: (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=41&sez=120&id=44141) e sul fatto che Hamas sta facendo di tutto per insabbiare il processo. Ecco la breve, l'unico 'aggiornamento' pubblicato dai media italiani. Chissà se la copertura scarsa sarebbe stata la stessa se Arrigoni fosse stato assassinato in Israele?
Forte delusione ieri per chi era pronto a seguire il processo ai quattro palestinesi accusati dell’assassinio di Vittorio Arrigoni, avvenuto il 15 aprile dello scorso anno. Secondo quanto annunciato all’ultima udienza (12 aprile) dal presidente della corte militare di Gaza city, il Pubblico ministero avrebbe dovuto riassumere e precisare i capi d’accusa contro gli imputati e presentare la sua richiesta di condanna. Gli avvocati della difesa invece avrebbero dovuto persuadere la corte dell’innocenza o almeno di una responsabilità «parziale» dei loro assistiti. Ma niente di tutto ciò è accaduto. Il capo dei tre giudici che compongono la corte militare non si è presentato per «impegni» non meglio precisati. Nessuno era stato avvertito in tempo dell’aggiornamento del processo al 28 maggio, incluso l’avvocato del Centro palestinese per i diritti umani di Gaza che segue il processo su incarico della famiglia Arrigoni.
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