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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Olanda: quando la memoria della Shoah è un campo di battaglia 14/05/2012

Olanda: quando la memoria della Shoah è un campo di battaglia
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)


Manfred Gerstenfeld


In poche società vi è una contraddizione fra distorsione e commemorazione della Shoah così grande come in Olanda. Questo fenomeno è nuovamente venuto alla luce nei giorni scorsi in occasione del Giorno della Memoria, che si tiene il 4 maggio, per commemorare le vittime dell'occupazione tedesca. Centomila ebrei olandesi - più del 70% dell'intera comunità d'anteguerra - sono stati la componente che ha avuto, fra le vittime, il numero più alto.

La cittadina di Vorden ha deciso che i partecipanti alla cerimonia per le vittime olandesi dovessero congiuntamente visitare anche le tombe dei soldati tedeschi che lì sono sepolti. In origine, il programma includeva un coro che avrebbe dovuto cantare una canzone tedesca davanti alle loro tombe, ma, dopo che una organizzazione ebraica ebbe ottenuto dal tribunale una ingiunzione che proibiva al sindaco - noto per le sue iniziative in favore della cancellazione del ricordo di quanto era avvenuto nel passato - di partecipare alla visita delle tombe tedesche, quella parte del programma è stata stralciata 1).
Alcuni ebrei affittarono poi un piccolo aereo che sorvolò la città con uno striscione con su scritto " Vorden ha sbagliato".

In un accurato comunicato stampa, il Centro Simon Wiesenthal aveva poi denunciato le autorità di Vorden, sottlineando l'abuso commesso ai danni della storia: " Onorando i soldati tedeschi che avevano occupato l'Olanda su ordine del più criminale regime della storia umana, sostenendo quell'occupazione che aveva contribuito a uccidere gli ebrei olandesi, le autorità locali di Vorden avevano di fatto riscritto la storia della guerra, cancellando la differenza tra vittime e carnefici. Una decisione che solo apparentemente si basa sul convincimento che dimenticare porti alla riconciliazione, mentre ignora la natura criminale del regime nazista, insultando così le vittime ". E' bene ricordare che l'attuale coesistenza pacifica tra i paesi europei non contempla la falsificazione della storia.

L'incidente di Vorden non è però isolato. Durante la cerimonia ad Amsterdam, il Comitato Nazionale per le Commemorazioni ha scelto un ragazzo di 15 anni per leggere una poesia, nella quale ricordava suo zio - che portava il suo stesso nome - che aveva combattuto nelle SS. Solo dopo vigorose proteste, quella lettura è stata cancellata dal programma.

Hanno diverse provenienze coloro che distorcono e minimizzano la Shoah e la seconda guerra mondiale. Alcuni appartengono a famiglie olandesi che durante la guerra hanno collaborato con la Germania nazista. L'Olanda ha avuto 25.000 volontari nelle SS, il numero più alto nell'Europa occidentale. Vi furono altri collaboratori che erano membri diretti del Partito Nazista Olandese. Altri erano ammiratori di Hitler, particolarmente fanatici.

Un altro gruppo è quello dei dissacratori di siti ebraici 2), dove vengono spesso disegnate svastiche 3).
Fino al 2010, erano di olandesi i messsaggi antisemiti su internet quelli che contenevano il numero di alto di frasi che esprimevano odio. Vi sono sul web dei forum di negatori della Shoah, così come su giornali autorevoli. Il Primo Ministro olandese Marc Rutte, che è uno storico, affermò che, fin tanto che era lui il leader parlamentare della componente liberale, i negatori della Shoah non dovevano essere perseguiti legalmente. 4). Una affermazione che ha sollevato obiezioni nel suo stesso partito 5).

D'altro canto, è difficile trovare un altro paese che presti così tanta attenzione alla commemorazione delle proprie comunità ebraiche distrutte. Molte amministrazioni locali si prendono cura dei cimiteri ebraici, alcune organizzazioni, ma anche singole persone, riparano pietre tombali danneggiate, riparando le iscrizioni. In molte città vi sono monumenti che ricordano gli ebrei uccisi, e ve ne sono di nuovi in progettazione 6). Piastrelle che ricordano i nomi dei deportati sono inserite nei marciapiedi davanti alle case dove avevano abitato gli ebrei, questo avviene in decine di città. In alcune, la cura di queste 'piastrelle del ricordo' è affidata a degli scolari.
Molte sinagoghe, non più in uso dopo la seconda guerra mondiale, sono state restaurate negli scorsi decenni e sono adibite a centri culturali o attività commemorative, ospitando, a volte, servizi religiosi ebraici.

Il Primo Minstro Rutte ben rappresenta l'ignoranza e l'ambiguità di molte autorità. All'inizio di quest'anno, la continua mancanza di scuse per il quasi totale disinteresse del governo olandese per il destino dei propri ebrei durante la guerra, è diventato un caso nazionale. Due deputati del Partito della Libertà, Geert Wilders e Raymond de Roon, hanno presentato una interrogazione al Primo Ministro. Ma Rutte ha rifiutato le scuse, fornendo una motivazione che nulla aveva a che vedere con quanto i due deputati avevano chiesto.

Così l'Olanda, nel suo rifiuto di riconoscere il comportamento negativo del proprio governo durante la guerra, agisce in maniera ben diversa dagli altri paesi dell'Europa occidentale. Molti aspetti fra quelli descritti esistono anche in altri paesi, ma in nessuno sono così vistosi e visibili come in Olanda.

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.

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[1] “Verzet tegen dodenherdenking Vorden groeit”, De Stentor, 3 mei 2012. [Dutch] [2] “Hakenkruis op Joodse Poortje”, De Weekkrant, 25 April 2012. [[Dutch]
“Joods gedenkbord in Druten bekrast,” Gelderlander, 26 April 2012. [Dutch]
[3] Swastika’s op terrein bouwspeelplaats Thialf in Arnhem,” De Gelderlander 3 May 2012, “Hakenkruis gespoten op muur in Lochem,” De Stentor, 6 May 2012. [Dutch],
[4] Rutte: holocaust ontkennen moet kunnen”, Elsevier, 27 May 2009. [Dutch]
[5] “Ophef in VVD om uitspraak Rutte Holocaust”, NRC, 28 May 2009. [Dutch]
[6] Philip Frankplein krijgt monument en waardige inrichting, , Gemeente Haarlem, 8 March 2012. [Dutch]
www.haarlem.nl/nieuws/nieuwsbericht/artikel/philip-frankplein-krijgt-monument-en-waardige-inrichting/


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