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Ugo Volli
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Le code, il sangue e le scimmie 14/05/2012

Le code, il sangue e le scimmie

Ammettiamolo, fra entità politiche contrastanti un po' di propaganda contro l'avversario è inevitabile. I candidati americani alle elezioni se le dicono di tutti i colori, e le polemiche non mancano fra India e Pakistan, Corea del Nord e Corea del Sud ecc., che si accusano a vicenda di essere imperialisti, guerrafondai, incoscienti avventuristi, eccetera eccetera. Io stesso, nel mio piccolo, non mi sforzo di essere tenero con le realtà che considero pericolose, dalla Turchia all'Onu, dai Fratelli Musulmani coi loro alleati più o meno stretti come Tariq Ramadan fino a Obama. Per dirla con una celebre battuta del cinema americano, è la politica, bellezza. E in politica capita di mentire (come per esempio fanno gli arabi sui diritti della terra in Giudea e Samaria o sull'acqua), di inventare eventi inesistenti (le varie giornate della Nakba, le flottiglie o quant'altro, di fare scandalo su cose normali, come il fatto che Israele arresti e tenga in galera quanto serve gli aspiranti terroristi anche quando li ha presi prima dell'azione e non possa dunque incriminarli). Sono tattiche che io condanno e cerco per quel che posso di smascherare, ma diciamo che in una lotta dura e prolungata come quella che i paesi arabi hanno scatenato contro Israele, ci stanno.

Però non tutto appartiene a questa categoria. Per esempio, che direste se i russi dicessero dei georgiani - o viceversa - che sono “diavoli con la coda”? Questa non è più politica, neanche eccitazione demagogica alla mobilitazione e all'odio, è un'altra cosa. Eppure guardate qui, una bella trasmissione televisiva di un paio di settimane or sono nella televisione ufficiale dell'Autorità palestinese, una bambina che recita una poesia, ed ecco che la poesia dice: i nostri nemici sionisti sono diavoli con la coda. (http://www.youtube.com/watch?v=390MXDveIGY&feature=player_embedded ). Diavoli con la coda... Ma dai, qualcuno potrà dire, è quel linguaggio di immagini che si usa coi bambini. Appunto. Sulla mente dei bambini arabi, non solo di quelli dell'Autorità Palestinese, ma anche di quelli egiziani, siriani, tunisini, algerini... scorre ininterrottamente una colata di propaganda disumanizzante ed omicida, che serve a perpetrare la guerra e a preparare il genocidio. Per chi vuole averne un'idea, consiglio un'esplorazione del sito Palestinian Media Watch, (http://www.palwatch.org/ ) che si sforza di documentare pazientemente questa incessante propaganda.

Ma essere diavoli con la coda non è il peggio di cui si possa essere accusati. Per esempio c'è la calunnia del sangue, che viene direttamente dai peggiori inferni medievali: gli ebrei scannerebbero bambini cristiani - o in mancanza di meglio anche bambini islamici - per impastare come si deve il pane azzimo usato per la festa di Pasqua. E' un'immane sciocchezza, una criminale sciocchezza, perché in nome suo furono fatti pogrom a non finire, uccisi ebrei innocenti a migliaia (http://en.wikipedia.org/wiki/Blood_libel ). Anche in Italia accade questo scempio nel '500 a Trento, con un processo farsa che torturò e uccise tutti gli ebrei residenti in città e la santificazione della presunta vittima “san Simonino”. E' merito di mia zia Gemma Volli aver riaperto il caso e ottenuto che la Chiesa eliminasse il culto dal suo calendario, riconoscendo l'abuso commesso. Sembrano cose del passato... eppure puntualmente As'ad Al-'Azouni, giornalista giordano “di origini palestinesi”, scrivendo su un blog di Gaza (alwatanvoice.com), afferma: "Non è un segreto che l'ostilità ebraica verso Gesù e dei cristiani è molto profonda [...] Non abbiamo dimenticato che [gli ebrei] hanno il comandamento di uccidere i bambini cristiani e usare il loro sangue per ​cuocere il pane azzimo per la festa di Pasqua; gli ebrei sono inoltre obbligati a bruciare e distruggere le icone della Chiesa cristiana[...] Se non vi sono cristiani disponibili gli ebrei possono usare sangue musulmano, dato che molti cristiani si sono convertiti all'Islam". Tutta questa regolamentazione è naturalmente attribuita al Talmud. (http://www.israelhayom.com/site/newsletter_article.php?id=4248)

Anche qui, mi pare, siamo oltre alla normale polemica, in un'area comunicativa che si può letteralmente definire demonizzazione. Come fare la pace con gente che ha il costume di bere il sangue dei tuoi bambini? Come non sterminarli, una volta che ti capitano sottomano? Come non cercare di ammazzarli in tutti i modi, magari entrando a casa loro di notte armati di colterli, e sgozzarli tutti inclusi i neonati, com'è accaduto a Itamar? Quando ci si interroga sulla pace in Medio Oriente, forse a queste cose bisognerebbe pensare. Inutile dirvi che i "pacifisti" nostrani non ne parlano, non le vedono, non intendono sentirne parlare. Come le tre scimmiette della storia, non vedo, non sento, non dico.

Ugo Volli


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