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Informazione Corretta Rassegna Stampa
14.05.2012 Cristiani ed ebrei uniti contro l'Islam?
analisi di Giulio Meotti

Testata: Informazione Corretta
Data: 14 maggio 2012
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Cristiani ed ebrei uniti contro l'Islam?»

Cristiani ed ebrei uniti contro l'Islam?
analisi di Giulio Meotti
(Traduzione di Giovanni Quer)

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4228025,00.html


Giulio Meotti

Ebrei e cristiani riusciranno a unirsi nella battaglia conto l'odio sterminatore islamico?

Il Colosseo, dove miglia e migliaia di "judaeis" sono stati massacrati dagli imperatori romani, è divenuto per una notte l'arena di alleanza tra cristiani ed ebrei contro lo "odium fidei", l'odio religioso.

Mercoledì 9 maggio leader ebrei e cristiani si sono riuniti per la prima volta in una marcia per denunciare gli attacchi in Medio Oriente e Africa. La marcia rappresenta  il meglio del dialogo interreligioso o ecumenico, lasciando perdere le questioni teologiche, che rimangono irrisolvibili. C'è una solidarietà reciproca sulla questione più dibattuta dei nostri tempi: la libertà religiosa. La libertà degli ebrei e dei cristiani in un Medio Oriente islamizzato. Al Colosseo è intervenuto anche il rabbino capo Riccardo Di Segni che ha denunciato l'indifferenza dell'Occidente nei confronti dei massacri delle minoranze nel Medio Oriente.

L'escatologia ebraica contiene vari riferimenti all'alleanza tra Esaù (Roma, l'occidente cristiano) e il suo suocero Ishmael (l'Islam) contro il popolo ebraico, che storicamente si è dimostrata corretta.

Nel mondo islamico gli ebrei pagavano tasse razziste, dovevano indossare un abito che li distinguesse dai musulmani, non potevano costruire sinagoghe, dovevano ricoprire secondo la legge dei ruoli lavorativi inferiori rispetto ai musulmani ed erano dei cittadini di serie B. Ed era il "periodo d'oro".

Nel mondo cristiano, gli ebrei non potevano acquistare terreni, vivevano in ghetti, occupavano solo alcuni settori dell'economia ed erano odiati per aver ucciso Gesù Cristo. Tuttavia oggi, i cristiani e gli ebrei sono entrambi vittime del fondamentalismo islamista, divenendo alleati in un mondo minacciato dalla jihad.

Il nuovo rapporto della ONG più rispettata al mondo, Open Doors, denuncia la diminuzione, la persecuzione, l'evirazione, la conversione forzata, i massacri e la deportazione degli indigeni cristiani che vivono ora in regimi musulmani.

Il rapporto rompe il silenzio dei media. Con la sola eccezione della Corea del Nord, un incubo ateista dove 70.000 cristiani sono tenuti in campi di prigionia, 9 su 10 sono regimi islamici che perseguitano i cristiani (Afghanistan, Arabia Saudita, Somalia, Iran, Maldive, Uzbekistan, Yemen, Iraq e Pakistan). Dei 50 Paesi indicato, 35 sono islamici, con l'inclusione dell'Autorità Palestinese (Israele non è nominata).

I gruppi islamici hanno di recente emesso un ultimatum ai cristiani della Nigeria: "Avete tre giorni per andarvene, altrimenti morirete". Più di 13.750 cristiani sono stat uccisi in Nigeria dall'introduzione della shari'a nel 2001. Circa 500 cristiani sono stati trucidati dal dicembre scorso e 300 chiese sono state distrutte.

Israele: un paradiso per i cristiani

La dottrina islamica della teologia della sostituzione predica la distruzione, l'oppressione e l'eliminazione dei cristiani dall'oriente. Benché ci siano stati momenti di tranquillità nella storia, l'Islam non ha mai smesso di distruggere chiese nell'antica Damasco, di trucidare i cristiani nell'Africa sub-sahariana e di commettere atrocità ad Aleppo o in Mesopotamia.

Mentre l'occidente si concentra sull'islamofobia, una cristianofobia con potenziale da genocidio si sta diffondendo nei Paesi islamici che si associa, come ha dimostrato la marcia al Colosseo, all'odio per gli ebrei. Yasser Arafat e Ahmed Yassin, Ayatollah Khomeini e Hassan Nasrallah, Mahmoud Ahmadinejad e Osama bin Laden hanno legato l'immorale assassinio degli ebrei alla liquidazione della cristianità. Non considerano Gerusalemme come una città oggetto di conflitto, bensì come un simbolo religioso d'importanza storica.

C'è un solo Paese nel Medio Oriente dove i cristiani non diminuiscono: Israele. Lo Stato Ebraico ospita molte confessioni e culture cristiane.

L'evento al Colosseo è stato un banco di prova per due importanti questioni: l'antisemitismo che getta un'ombra di genocidio sul Medio Oriente e sull'occidente Civilizzato, e l'estinzione dei cristiano d'Oriente. Dopo questa marcia, gli ebrei dovrebbero aspettarsi la stessa solidarietà da parte dei cristiani ogni volta che un missile cade a Ashqelon o che una famiglia di coloni viene sterminata sulle colline della Samaria.

I cristiani dovrebbero considerare Israele la prima linea di difesa dell'Occidente nella lotta per la sopravvivenza  dei non-musulmani e per la prosperità nel mondo. Eric Hoffer, filosofo americano di San Francisco, ha evidenziato una verità tragica sul XX secolo macchiatosi di Shoah: "ho una sensazione che non mi lascia, e finché riguarda Israele riguarderà tutti noi".

Giulio Meotti è l'autore di " Non smetteremo di danzare " (Lindau Ed.) pubblicato in inglese con il titolo " A New Shoah", scrive per Yediot Aharonot, Wall Street Journal, Il Foglio. E' in preparazione il suo nuovo libro su Israele e Vaticano.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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