Bar Atlantic Bruno Osimo
Marcos y Marcos Euro 15
E’ strano è il romanzo di Bruno Osimo a cominciare dal suo protagonista Adàm, professore a contratto, pendolare e amante seriale, ma pazzo di sua moglie.
Bruno Osimo, milanese classe 58, è uno scrittore originale, ironico e talentuoso. Nei suoi romanzi ogni tanto spunta una vena didattica che lo rende prolisso, ma come inventore di storie è imbattibile. State a sentire questa. Adàm, israeliano trapiantato a Milano, è professore a contratto di ebraico in cinque città diverse, e in ogni città ha la sua routine: i suo studenti, il caffè preferito, un'amante. Se il treno è puntuale, al ritorno, riesce anche a fare la spesa e a preparare una buona cena per Ada, la moglie adorata. Adàm ha varie passioni: per Ada, per la poesia, per l'ebraico, per le traduzioni e per i bar dell'Esselunga e di Ikea. Lì scrive e lì vive i momenti topici della sua vita.
Anche lei, come Adàm, scrive al bar?
«Questo romanzo l'ho scritto al Bar Atlantic dell'Esselunga di via Palizzi. Non è che non abbia luoghi dove lavorare tranquillo, ma trovo congeniale il caos e il rumore. Scrivo anche in treno e in tram».
Il libro è corredato da una serie di note divertenti che potrebbero leggersi di seguito, separate dal resto e come un'altra storia. Un' idea davvero strana.
«Nel precedente libro, il Dizionario affettivo della lingua ebraica, le note erano del finto traduttore, visto che non si trattava di un testo tradotto. In questo ho voluto allungare il passo e invece di fingere che fossero le note dell'editor, le ho trasformate in una storia a parte che, come lei dice, si possono leggere separatamente».
L'infedeltà di Adàm è strana. Anche il suo analista si dà per vinto.
«Sì, ha un'adorazione per la moglie Ada e per lei farebbe di tutto. L'analista lo congeda perché capisce che il lavoro da fare su di lui sarebbe una vera psicoterapia e, per farla, Adàm non dovrebbe avere legami».
Invece, di legami ne ha fin troppi! Alcuni in arrivo...
«E quindi con lui sarebbe una di quelle analisi interminabili».
Lei è traduttore dal russo, quale scrittore le ha insegnato di più.
«Cechov, il mio preferito. Non giudica mai, lascia sempre al lettore lo spazio per l'immaginazione, è un maestro nel creare atmosfere non conclusive».
L'ordinaria di Alessandria amante di Adàm è davvero triste e squallida.
«Con lei mi sono tolto qualche sassolino dalla scarpa, forse ho esagerato».
Brunella Schisa
Il Venerdì di Repubblica