Gent. Redazione,
leggo sempre la Vostra rivista con piacere e sono quasi sempre d'accordo con i commenti che fate, ma, in merito all'articolo cui fa riferimento il soggetto di questa email, vorrei segnalare alcuni passi chiaramente falsi e segno di una profonda mancanza di conoscenza dei testi cristiani, da parte dell'intervistato. Innanzi tutto, la 'leggerezza' scientifica con cui l'intervistato si riferisce agli evangelisti: a parte evidenti castronerie, ormai purtroppo abituali in certi ambiti intellettuali (Gesù sposo di Maria, ad esempio o, quella, ancor più grave, che tutto ciò che Gesù insegna venga dalla Torah, affermazione che tende a diminuire l'originalità del messaggio cristiano), la datazione degli scritti di Paolo è totalmente sbagliata (la prima lettera si fa risalire unanimemente al 50 d.C.) ma anche quella dei Vangeli (a parte Giovanni) è da retrodatare di parecchio (in base ai ritrovamenti del Mar Morto, fra l'altro, ma non solo). Il fatto stesso che l'intervistato si riferisca agli evangelisti come a 'curatori' (naturalmente, non a caso) ne sminuisce grandemente la credibilità, così come l'ostinazione a negare, ancora, che il Sinedrio fu il principale responsabile (anche se non il solo) della messa a morte di Gesù. Sotto questa luce, ma non solo, la pretesa, poi, che debbano essere gli Ebrei a spiegare il cristianesimo ai cristiani mi pare un tantino esagerata. A quanto posso capire, ma io non l'ho letto, ancora, il libro manca di attendibilità storica (si ignorano secoli di esegesi dei testi) e obbiettività e, mi pare, ricorda un po' l'operato di certi leader arabi, quando affermano che, sul monte del Tempio, è sempre e solo esistita la moschea che attualmente lo occupa. Servirebbe una precisazione o un avvertimento a non prendere sul serio questo autore, come sempre fate quando sono le tradizioni ebraiche ad essere travisate. Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti. Un Vostro assiduo lettore,
Dr Paolo Gentili
Caro Gentili, non abbiamo la presunzione di essere degli esperti in materia, ma anche lei, scusi, critica quanto esposto in un libro che non ha neppure letto ! A noi l'intervista di Alessandra Farkas ci è sembrata, che sempre i suoi articoli, molto interessante. Poi tutto è discutible, come ha fatto lei, nella meil che volentieri pubblichiamo.
IC rtedazione