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Shalom Rassegna Stampa
10.05.2012 Kosher Jesus, il genio e lo scandalo di rav Shmuel Boteach
intervista di Alessandra Farkas

Testata: Shalom
Data: 10 maggio 2012
Pagina: 12
Autore: Alessandra Farkas
Titolo: «Il genio e lo scandalo di rav Shmuel Boteach»

Riportiamo da SHALOM di aprile l'intervista di Alessandra Farkas a rav Shmuel Boteach dal titolo "Il genio e lo scandalo di rav Shmuel Boteach".


Shmuel Boteach, Alessandra Farkas

NEW YORK – Dopo Kosher Sex: A Recipe for Passion and Intimacy, pubblicato nel 1999, il celebre Rabbino ortodosso, scrittore e star tv Shmuel "Shmuley" Boteach torna a far scandalo con un altro controverso bestseller, Kosher Jesus, bollato come “eretico” da molti rabbini americani che l’hanno immediatamente messo all’indice. L’accusa: aver ritratto Gesù come israelita e patriota modello, devoto alla Torah e ingiustamente “scippato” dai cristiani che l’avrebbero arbitrariamente “de-ebraicizzato”, trasformandolo nella figura chiave della loro religione.
“Da oltre 2mila anni la Chiesa cristiana rivendica il monopolio su Gesù”, spiega Rav Shmuley, da anni nella lista dei rabbini più influenti d’America compilata da Newsweek e di recente candidato alla carica di Rabbino Capo d’Inghilterra. “In realtà Gesù era ebreo, un Rabbino. E’ nato ebreo, ha vissuto da ebreo ed è morto ebreo, opponendosi ai romani”.
Perché questo libro proprio adesso?
“E’ giunto il momento di fare chiarezza, creando un ponte teologico tra ebrei e cristiani intorno alla figura di Gesù. Gli ebrei devono riappropriarsi della figura di Gesù ed essere loro a spiegare ai cristiani il suo messaggio. Non viceversa”.
E’ possibile definire Gesù come amico degli ebrei?
“La concezione che la comunità ebraica ha finora avuto di Gesù è stata condizionata, in negativo, dal ritratto che di lui ne delinea la religione cristiana: il traditore, fondatore di una nuova fede. Il solo nome evoca qualcosa di offensivo, fonte di odio e antisemitismo. Ma non è affatto così”.
A chi si deve questa idea di Gesù ‘nemico’ degli ebrei?
“I responsabili sono Luca, Paolo e tutti gli altri curatori del Nuovo Testamento che hanno scritto subito dopo le guerre giudaiche del 66 e 70 e.v. A quel tempo, gli ebrei erano considerati gli arcinemici dell’Impero Romano e la preoccupazione di chi scriveva era quella di dare un’immagine di Gesù ‘romanizzata’ e il meno ebraica possibile”.
Su cosa si basa la sua tesi di Gesù come figlio perduto della comunità ebraica?
“L’ultima cena fu un seder di Pesach a base di vino e pane azzimo. Maria Maddalena era moglie di Gesù, nonostante la chiesa cristiana non l’abbia mai ufficialmente riconosciuto e proprio in quanto ebreo, Gesù dovette nascondersi nel giardino del Getsemani per sfuggire ai romani”.
Resta lo scoglio di Gesù come ‘Messia’.
“Gesù pensava di essere il Messia ma solo nel senso di uomo giusto e morale, destinato a liberare gli ebrei dal giogo politico dei Romani. Come ricorda il Profeta Ezechiele, egli parlava di se come ‘figlio dell’uomo’ oppure ‘figlio di Adamo’. Si definiva anche ‘figlio di Dio’ perché, come rievoca più volte il Vecchio Testamento, ogni uomo discende dal Signore”.
Crede che i cristiani accoglieranno questa teoria?
“Anche se ciò non avvenisse, il mio libro li aiuterà comunque a capire meglio la loro religione e a comprendere realmente la figura storica di Gesù di Nazareth, ben diversa da quella del Gesù della tradizione cristiana”.
Secondo i cristiani Gesù è stato ucciso dagli ebrei.
“Nel libro respingo con forza questa tesi. Nessun ebreo è responsabile della morte di Gesù. Al contrario, nel Nuovo Testamento si legge che i Farisei, un gruppo di ebrei antiromani, gli salvarono la vita mettendolo in guardia da Re Erode. Nella più remota delle ipotesi, qualora vi sia stato il coinvolgimento di qualche ebreo, si è trattato di un piccolo gruppo di traditori al soldo dei romani. Proprio come i Kapò durante l’Olocausto”.
Il Rabbino ortodosso di Chicago, Yitzchok Wolf, ha definito ‘Kosher Jesus’ eretico.
“Sono rimasto molto sorpreso da tali affermazioni. Certo, mi aspettavo delle critiche ma da parte dei cristiani che, a dispetto delle previsioni, hanno accolto bene il libro. Ma per essere sincero, non mi preoccupo. Il libro è un bestseller”.
C’è il rischio che Kosher Jesus venga usato dai cristiani per convertire gli ebrei?
“E’ da sempre che i cristiani cercano di convertirci. Pensi al missionario Michael Brown, che per confutare le tesi del mio libro ha addirittura scritto ‘The Real Kosher Jesus’”.
Pensa che si dovrebbe riscoprire Gesù anche nelle Sinagoghe e nelle scuole ebraiche?
“Noi ebrei non abbiamo bisogno di studiare la cristianità per capire l’ebraismo perché tutto ciò che Gesù insegna viene dalla Torah, che è da sempre il nostro pane quotidiano. Sono i cristiani, semmai, che devono studiare l’ebraicità del loro salvatore. Kosher Jesus è anche un antidoto contro l’antisemitismo: più cristiani conoscono la verità su Gesù e meno odio vi sarà nei confronti degli ebrei”.

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