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Come osano gli Usa dettare condizioni per impedire ai palestinesi la mattanza degli ebrei ?!
Cari amici, vi ho parlato ieri della cattiva accoglienza che ricevono gli aiuti americani all'Autorità Palestinese (e del resto anche a tutto il resto del mondo arabo). Ora quando un cane morde la mano che lo nutre, ci si può chiedere se il cane è rabbioso o se la mano è colpevole, chissà, di fornire solo della carne trita e non un meraviglioso filetto. La seconda reazione è quella caratteristica dei governi e dell'opinione pubblica “illuminata”, che quanto è più maltrattata, tanto più ritiene di dover dare, quanto più è respinta tanto più cerca di allearsi con i suoi nemici. Vi è però un altro problema, che spiega la rabbia palestinese. La maggior parte dei fondi americani arriva con delle indicazioni d'uso e delle condizioni, insomma dei vincoli, che sono facilmente aggirabili, ma comunque fanno rabbia ai liberi e indipendenti fierissimi palestinesi. Per esempio, questo fondo è destinato agli ospedali e non si dovrebbe destinare all'acquisto di razzi; quello serve per l'acqua e non per i kalashnikov e così via. Capirete che è umiliante. Certo, evadere le regole è una specialità palestinese ben nota, ma comunque, che noia... Una delle condizioni che il Congresso americano stabilisce sistematicamente, per esempio, è che l'Autorità Palestinese dovrebbe evitare di incitare i suoi sudditi all'odio contro Israele e gli ebrei. Si tratta del resto di una regola di buon senso: se voglio davvero fare la pace col mio vicino con cui ho litigato, non vado a dire in giro che bisogna ucciderlo, cacciarlo di casa e premiare chi in passato l'ha picchiato. Di più, è un articolo esplicito del trattato di Oslo. Ma di questo orecchio governanti e propagandisti dell'Autorità Palesinese non ci sentono proprio: guardate qui ( http://www.palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=6727) l'ennesimo materiale “didattico” destinato ai “poveri bambini palestinesi” per insegnar loro ad aspirare a un mondo “senza Israele”, con tanto di mappe senza i confini dei due stati ma unificate dai colori palestinesi (inutile chiedersi che cosa sarebbe in questo caso degli ebrei, si sa, no...). E tanto per confermare l'idea sottintesa che il modo per risolvere le cose sia la violenza indiscriminata, ecco la storia delle ultime celebrazioni che l'Autorità Palestinese ha organizzato per onorare i nobili combattenti della jihad, in altre parole assassini di vecchi, donne, bambini, civili che vivevano pacificamente nel territorio che i loro bambini dovranno “liberare” (http://blog.camera.org/archives/2012/05/wheres_the_coverage_pa_celebra.html). Dunque i vincoli agli aiuti sono aggirati continuamente. Ma danno fastidio. E giustamente gli arabi protestano, si inquietano, tumultuano. Chi è questo congresso americano che invece di pagare la tassa al superiore popolo musulmano pretende di dettare delle condizioni e addirittura di impedire la mattanza degli ebrei? Che stessero al loro posto! Ugo Volli |
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