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Informazione Corretta Rassegna Stampa
06.05.2012 Israele: come ridare speranza a chi ne ha bisogno
Commento di Giulio Meotti

Testata: Informazione Corretta
Data: 06 maggio 2012
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Israele: come ridare speranza a chi ne ha bisogno»

Israele: come ridare speranza a chi ne ha bisogno
Commento di Giulio Meotti

(Traduzione di Yehudit Weisz)

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4223923,00.html

Reuven Feuerstein                        Giulio Meotti

Mentre gli scienziati iraniani stanno lavorando nei bunker nucleari e gli F16 israeliani potrebbero essere pronti al decollo, una storia ricorda al mondo che Israele e gli israeliani non sono coinvolti soltanto nel colpire per non essere essere attaccati, ma nel dare speranza a chi è senza speranza. Itzhak Perlman, il violinista di fama mondiale, affetto dalla poliomielite fin dall’infanzia, ha appena assistito alla celebrazione del 60° anniversario della Fondazione israeliana per bambini disabili. Mentre nel mondo arabo le persone disabili sono state chiamate “gli invisibili”, poiché sono tenuti segregati e nascosti agli occhi della gente, il lavoro di Israele con i malati e i disabili meriterebbe un libro a parte. La determinazione nel contrastare con fermezza i problemi fisici che derivano da cause naturali, dal terrorismo o dalla guerra, è molto determinata, una lezione morale che Israele dà al mondo al di là delle notizie di uccisioni, rapimenti, cecchini e attentatori suicidi. Nella coscienza del mondo, la parola “Israele” è diventata sinonimo di paura, mentre in realtà lo stato ebraico è il più importante laboratorio nella cura delle malattie. Esiste una mole impressionante di ricerche, scoperte, tecniche innovative per curare e aiutare il malato, il non vedente, il paralizzato a ritornare a una vita normale. Gli scienziati all’Università Ebraica hanno messo a punto il farmaco Exelon per il trattamento dell’Alzheimer e delle lesioni cerebrali da trauma. L’istituto Weizmann ha sviluppato nuove promettenti terapie per le lesioni alla spina dorsale. L'attore Christopher Reeve descrisse Israele come “il centro del mondo” per la ricerca. E' assai frequente vedere bambini affetti dalla Sindrome di Down in programmi televisivi e vi sono molti parchi attrezzati appositamente per i disabili. Eroi di guerra paraplegici sono protagonisti in molte soap operas e atleti disabili hanno un grandissimo successo, come la coraggiosa nuotatrice Keren Leibovitz. Israele è differente Tutte le foto di archivio presentano Franklin Delano Roosevelt seduto o in piedi; per ordine dello stesso Presidente degli USA, non è mai stato rivelato che egli fosse un paraplegico, costretto su una sedia a rotelle dalla poliomielite. Prima dell’era della TV, la maggioranza degli americani non sapeva che fosse disabile. Israele è un paese completamente diverso. Cinque grandi guerre e frequenti attacchi terroristici sin dalla fondazione di Israele nel 1948 hanno avuto come conseguenza migliaia di soldati disabili e civili sopravvissuti alle esplosioni negli attentati suicidi. Ogni mattina queste persone si svegliano con orribili incubi e affrontano la vita con danni cerebrali e paralisi. Incarnano il coraggio di vivere ebraico e la gioia di vivere di Israele. Sono un microcosmo dello spirito inesauribile che così tanti di noi in Occidente associamo alla vita in Israele. Il miracolo di Israele è incarnato dal Professor Reuven Feuerstein, il pioniere che ha dedicato la sua vita a spingere i pazienti Down oltre i limiti del presunto possibile. Egli disse che “i cromosomi non avranno mai l’ultima parola” e ha aiutato le persone affette da questa sindrome a raggiungere un livello di apprendimento cognitivo tale che la maggior parte di coloro che lavoravano assieme a loro, non riteneva possibile. Il metodo Feuerstein è stato adottato in molti paesi europei. Un altro esempio è offerto dai 2248 “bambini di Chernobyl”portati in Israele per le cure. Oppure medici come Mario Goldin, che è emigrato dall’Argentina e il cui scopo di vita era ridurre “il dolore di chi soffre”. Un attentatore suicida l’ha ucciso mentre attendeva l’autobus. Nella società palestinese il disabile più famoso è stato Ahmed Yassin, il fondatore di Hamas. In Iraq i terroristi hanno usato molte donne disabili per gli attacchi suicidi. In Israele invece i giovani affetti da sindrome di Down, possono far domanda per entrare nell’esercito. Questa è la storia del conflitto in Medio Oriente: il culto della morte da una parte, quello della vita dall'altra.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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