Le radici Jihadiste dietro la strage norvegese Anders Breivik
Commento di Raymond Ibrahim
(Traduzione di Astrit Sukni)
da Middle East Forum
http://www.meforum.org/3220/norway-massacre-jihadist
Anders Breivik
rinviamo all'articolo di Fiamma Nirenstein pubblicato ieri:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=9&sez=120&id=44386
l’anno scorso in una sparatoria in Norvegia,Anders Breivik uccise 70 persone. Recentemente ha confessato diessersi ispirato ad Al-Qaeda, jihadisti per eccellenza dell’era moderna. Secondo l’AFP, “durante il suo processo che ha avuto luogo martedì 17 aprile… il killer dietro il massacro di Norvegia ha dichiarato di essersi ispirato a Al-Qaeda, descrivendo sé stesso come un ‘militante nazionalista’ e, usando il pronome ‘noi’ per suggerire che era parte di un gruppo, ha aggiunto: “abbiamo tratto lezione da Al-Qaeda e dai militanti islamisti. Al-Qaeda può essere visto come il gruppo militante di maggior successo’”.
Non solo era “ispirato” da al-Qaeda, ma le sue tattiche rispecchiano molto quelle dell’organizzazione jihadista. Secondo la Associated Press, Breivik ha testimoniato “che lui aveva progettato di catturare e decapitare l’ex premier norvegese, con il piano “di filmarne la decapitazione e successivamente pubblicarne il video su Internet”, aggiungendo che “è stato ispirato da Al-Qaeda sull’uso della decapitazione”, descritta “come un’arma psicologica molto efficace”.
In un mondo globalizzato in cui l’Islam è la parte del leone in atti di terrorismo, e dove le immagini non-stop di jihadisti che uccidono e decapitano la gente ha metastatizzato i media, e quindi anche la mente delle persone, scoprire che Al-Qaeda è la fonte d’ispirazione di Breivik non è naturalmente sorprendente.
Ma c’è un punto più interessante: Breivik non è il primo non-musulmano ad essersi “ispirato” ad azioni musulmane, i crociati, per esempio, hanno vissuto in un clima fortemente permeato e influenzato dalla Jihad islamica, tanto che la stessa idea della ”guerra santa” dei cristiani, – con l’uso della violenza per la conquista in nome del Cristianesimo -, trova le sue origini ideologiche nella jihad.
Emmet Scott, per esempio, autore del nuovo libro " Maometto e Carlo Magno Rivisitati ", scrive: […] Inoltre, in alcune annotazioni su Aristotele, e su alcuni concetti scientifici e tecnologici (che non erano assolutamente invenzioni “arabe”) l’Islam comunicava all’Europa tutta una serie di idee e comportamenti che erano ben lungi dall’essere illuminati. Nella maggior parte il concetto di “guerra santa” (jihad), che l’Europa ha adottato (magari un po’ a malincuore) nel XI secolo, era del tutto una novità islamica (p. XX).
Lo storico Bernard Lewis, ha scritto: "anche la crociata cristiana in sé, spesso confrontata con la jihad islamica, era una risposta ritardata e limitata alla jihad, e in parte anche un’imitazione… Perdono dei peccati a coloro che hanno combattuto in difesa della Santa Chiesa di Dio e della religione cristiana e della politica, e la vita eterna per coloro che combattono gli infedeli: queste idee riflettono chiaramente il concetto di jihad musulmana, e sono precursori della Crociata cristiana occidentale. In tutto questo, le ideologie islamiche non avevano alterato i fondamenti del cristianesimo ". Lewis continua: "Ma a differenza della jihad, principalmente, i crociati erano interessati alla difesa o alla riconquista dei territori cristiani minacciati o perduti… l' jihad musulmana, invece, è percepita come un’azione illimitata, come un obbligo religioso che deve continuare affinché tutto il mondo avrà adottato la fede musulmana, sottoposta quindi al dominio islamico… l’obiettivo della jihad è quello di portare il mondo intero sotto la legge islamica.
Ecco perchè le prime manifestazioni di terrorismo messe in atto da Breivik sono di origine islamica.
Il medievale Hashashin – archetipi terroristi che ci hanno dato il significato alla parola “assassino” – erano una setta musulmana che ha sperimentato l’uso della paura, l’omicidio, e il terrore a fini politici fin dal 11° secolo.
I media, in modo del tutto erroneo, paragonano il fascino di Breivik a quello dello storico gruppo cristiano, i Cavalieri Templari, senza prendersi il disturbo di spiegare come un gruppo di cristiani devoti a proteggere i pellegrini, abbia ispirato Breivik a uccidere dei ragazzi norvegesi innocenti. Uno storico ha detto: “i veri Cavalieri Templari, un ‘popolo davvero devoto’, ‘inorridirebbe’ vedersi associati a Breivik”. Ancora più ironico, i Templari sono stati spesso accomunati nella campagna di terrore del suddetto Hashashin, mentre non ne avevano mai tratto alcuna ispirazione. Anche Fareed Zakaria sulla CNN ha giustamente rilevato la distorta visione del mondo di Breivik, “i Templari non assomigliano in alcun modo a Al-Qaeda”.
In breve, se gli obiettivi di Breivik possano sembrare in modo superficiale di natura anti-islamica, le sue azioni, in realtà sono essenzialmente jihadiste.
Raymond Ibrahim fa parte del David Horowitz Freedom Center e membro associato presso il Middle East Forum.