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Libero Rassegna Stampa
29.04.2012 Un fumetto di propaganda islamica elogiato da Obama
Commento di Glauco Maggi

Testata: Libero
Data: 29 aprile 2012
Pagina: 14
Autore: Glauco Maggi
Titolo: «Il fumetto elogiato da Obama è pura propaganda islamica»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 29/04/2012, a pag. 14, l'articolo di Glauco Maggi dal titolo "Il fumetto elogiato da Obama è pura propaganda islamica".


The 99                                     Barack Obama

Wham! Bam! Islam! Il fumetto che piace ad Obama si chiama “The 99”, ma se uno pensa al “99% contro l’1%”, lo slogan di Occupy Wall Street, è fuori strada. È vero che Obama ha sposato quel movimento di anti-capitalisti estremisti, ultimissimi epigoni del ’68, e ne ha fatto un punto della sua “lot - ta di classe” per la rielezione. Ma “The 99”, se possibile, è anche peggio: un fumetto creato da uno psicologo musulmano, Naif al-Mutawa, per la casa editrice del Kuwait Teshkeel Media Group, con lo scopo di indottrinare i bambini “non islamici” del mondo e convertirli alla religione di Maometto. Naturalmente l’operazione editorialeformativa è studiata bene, cioè mimetizza la missione. Infatti una banca d’investimento islamica ligia ai principi della sharia ha investito 15,9 milioni di dollari complimentandosi con Teshkeel perché «mette nella luce più alta la ricca cultura e il retaggio dell’Islam». Hub, un network per bambini americani, presenta così i protagonisti del fumetto: «Sono super-eroi che devono operare tutti insieme per massimizzare i loro poteri. Ogni membro del gruppo dei 99, provenienti da 99 Paesi dei sette continenti, rappresenta uno dei 99 valori globali dell’uomo, quali la saggezza, la pietà, la forza, la lealtà, la fedeltà e così via. I super-eroi sono studiati per offrire modelli positivi, che rappresentano le diverse culture, che lavorano insieme per promuovere pace e giustizia».
«Sembra innocuo», commenta lo studioso del Medio Oriente Daniel Pipes «ma The 99 può andar bene per i bambini islamici mentre i non islamici non dovrebbero essere esposti a una propaganda di questo genere». Già insospettisce il fatto che Barack abbia lodato al-Mutawa, presente in sala durante un suo comizio, dicendo che il fumetto «ha catturato l’immaginazio - ne di così tanti ragazzi con supereroi che incorporano gli insegnamenti e la tolleranza dell’Islam». Conoscendo, dal discorso del Cairo nel 2009 in poi, quanto il presidente abbracci la deleteria teoria del multiculturalismo acritico che non distingue bene e male nella realtà delle diverse applicazioni concrete delle religioni nel mondo, le storie di al- Mutawa vanno lette in controluce. Il 99 del titolo, spiega Pipes, «si riferisce al concetto islamico secondo cui Dio ha 99 nomi, che appaiono tutti nel Corano e personificano certi attributi del suo carattere: il Misericordioso, il Compassionevole, il Gentile, il più Sacro, il Pacifico…. ma anche il Vendicativo, Quello che dà Dolore, Quello che provoca la Morte».
Tornano alla memoria i deliranti comunicati di Al Qaeda quando i “fedeli” tagliavano le teste agli infedeli. La vicenda raccontata nel fumetto mischia storia e fiction e comincia nel 1258 D.C. quando i Mongoli assediano Baghdad. I bibliotecari salvano la saggezza della città inserendo 99 codici, uno per ogni qualità, in 99 pietre preziose che vengono disperse nel mondo. Gli eroi devono trovare queste “gemme del potere” prima dei “cattivi”, e quando le strofinano raggiungono i superpoteri. Ovviamente i supereroi sono tutti musulmani, e vengono anche da Paesi occidentali, anche dagli Usa, in un universalismo del “bene islamico”. I cattivi, invece, sono quasi tutti non musulmani. Al- Mutawa ha cercato di difendere la sua creazione contro le critiche di settarismo, dicendo di sperare che «i bambini ebrei pensino che i 99 sono ebrei, che i cristiani pensino che sono cristiani, che gli hindu pensino che sono hindu, che i musulmani pensino che sono musulmani ».
«Non voglio convertire nessuno», ha detto, ma persino il New York Times ha scritto che «i supereroi sono indirizzati specificamente a lettori islamici e il fumetto si focalizza su valori islamici». Il Times di Londra è stato più esplicito: la missione della serie è «di instillare valori islamici di vecchio stampo nei bambini cristiani, ebrei e atei». Quanto alla “tolleranza” di cui si compiace Obama, aspettiamo di vedere un racconto in cui un bambino in Arabia Saudita trova una bibbia e il supereroe lo difende dalla polizia. Faremmo l’abbonamento a The 99 (che è in inglese, oltre che in arabo).

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