Nucleare iraniano, il capo di Stato maggiore israeliano per ora esclude un attacco Cronaca di Aldo Baquis con qualche domanda al disinformatore Michele Giorgio
Testata: La Stampa Data: 26 aprile 2012 Pagina: 15 Autore: Aldo Baquis Titolo: «Israele, i generali scettici sulla bomba iraniana»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 26/04/2012, a pag. 15, l'articolo di Aldo Baquis dal titolo "Israele, i generali scettici sulla bomba iraniana ".
Stando a quanto scrive Aldo Baquis nel suo articolo, il capo di Stato maggiore israeliano, Benny Gantz, esclude che, per il momento, l'Iran si stia dotando di armi nucleari e, per questo, quella militare è l'ultima opzione da prendere in considerazione. Non entriamo nel merito delle dichirazioni e analisi di Gantz. Ci chiediamo come mai Michele Giorgio sul quotidiano di Rocca Cannuccia di questa mattina parta dalle stesse premesse, ma distorca il pensiero di Gantz, sostenendo che Israele è pronto all'attacco. Che cos'è, un diversivo per distogliere i suoi lettori dal fatto che il processo-farsa sull'omicidio Arrigoni non ha sviluppi di nessun tipo? Giorgio continua a tacere sulle domande che IC gli aveva posto in relazione al processo, come mai? (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=44194; http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=41&sez=120&id=44141) Che cos'è tutta questa riservatezza sulle possibili cause dell'omicidio di Vittorio Arrigoni? Noi vogliamo sapere la verità, e anche i lettori. E' inutile che Giorgio tenti giochi da prestigiatore con altri argomenti. Ecco il pezzo di Aldo Baquis:
Benny Gantz
In una intervista rivelatrice della profondità del dibattito al vertice di Israele, il capo di Stato maggiore generale Beny Gantz ha espresso il dubbio che l’Iran deciderà alla fine di produrre un arsenale atomico, visto fra l’altro che «la leadership iraniana è composta da persone molto razionali». Se lo realizzasse, «compirebbe un errore madornale». Il solitamente riservato Gantz è uscito allo scoperto parlando con la stampa in occasione della Giornata dell’Indipendenza di Israele. Ma il suo pensiero è stato reso pubblico poche ore dopo che il premier Benyamin Netanyahu aveva detto alla Cnn, al contrario, che sarebbe sbagliato rischiare la sicurezza mondiale «accreditando all’Iran un comportamento razionale». E mentre Netanyahu osservava acidamente che «le sanzioni stanno mordendo l’economia iraniana, ma non abbastanza», Gantz ha invece stimato che la pressione economica e diplomatica su Teheran «sta cominciando a dare i primi frutti». Agli israeliani Gantz ha comunque confermato che sta lavorando alacremente per mettere a punto un’opzione militare che sarà «all’ultimo posto» nelle risorse da utilizzarsi nei confronti dell’Iran, ma «al primo posto» per credibilità. Perché – ha spiegato – fintanto che l’Iran avrà la sensazione che le sue infrastrutture nucleari siano vulnerabili, esiterà a percorrere «l’ultimo miglio» della strada verso la bomba: quello decisivo per passare dal già avanzatissimo know-how atomico alla effettiva realizzazione dei primi ordigni. Se nella Giornata dell’Olocausto (la settimana scorsa) gli israeliani erano rimasti turbati nel sentire da Netanyahu – in un solenne discorso al Museo Yad va-Shem - che l’Iran «sta lavorando febbrilmente per sviluppare armi atomiche» nell’intento di distruggere lo Stato ebraico, ieri hanno compreso che ai vertici del Paese non solo il capo dello Stato Shimon Peres ma anche lo stesso generale Gantz ha una visione meno deterministica e meno apocalittica. Israele resta comunque lo Stato più forte militarmente della regione e prenderà le sue decisioni – ha garantito Gantz – con cura e responsabilità, senza isteria.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante