Una nuova meta
Nel cerchio, a destra, la nuova meta
Cari amici,
vorrei indicare a flottiglisti, pacifinti, antisionisti-ma-non-antisemiti (o almeno solo un po'), vattimiani, vittimisti, sindacalisti d'assalto, disegnatori che fanno il naso lungo a tutte le loro caricature (perché disegnano male, non perché sono antisemiti), frequent flyers delle floptille, neocomunisti, neonazisti, neoislamisti (e vetero di tutti i tre tipi) onusiani, ONGiani, tutti insomma quelli che coltivano i diritti umani con sano senso di superiorità sulle entità sioniste e altri colonialismi, una nuova meta di viaggio, o forse una antica. Non voglio mandarli in Siria, come quell'estremista di Netanyahu, che non tiene conto dei rischi, e neanche in Iran, dove magari gli capita di inciampare in una forca.
No, voglio proporre loro un bel viaggio... in Palestina. Cioè in quella che loro chiamano Palestina e su cui non è il caso di discutere ora. Insomma, a Ramallah, dove vive quel vecchietto benefico che ha nome Mahmoud Abbas. Ma è esattamente dove volevano andare loro l'altro giorno, obietterete voi. Già, ma forse il motivo non è lo stesso. Vorrei che andassero a protestare. Dovete sapere che il sullodato Mahmoud ha appena fatto arrestare un disegnatore: un disegnatore satirico come Vauro, di nome Hassan Abbadi. Come Vauro, anche lui fa caricature severe (per carità, non antisemite, non voglio una querela...) agli ebrei ed è violentemente anti-israeliano. Ma a differenza di Vauro, ogni tanto se la prende anche coi governanti palestinesi corrotti. E lo fa non nella comoda redazione del manifesto o nello studio multicanale di Servizio Pubblico; sta a Ramallah a suo rischio e pericolo. Tant'è vero che lo hanno arrestato. Per complicità con gli israeliani? No, per aver denunciato la corruzione del regime (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=267053 ). Nelle ultime settimane, la polizia dell'Autorità Palestinese ha arrestato una mezza dozzina di giornalisti e blopgger per la stessa ragione.
Ai nostri cari flottiglieri non sembra una ragione sufficiente per protestare a Ramallah? Be', sentite questa. Contemporaneamente all'arresto di Abbadi, l'Anp ha chiuso di forza una Ong. Non ha minacciato di chiedere alle Ong di far conoscere i loro finanziamenti esteri, come sta scritto in una proposta di legge israeliana che ha fatto gridare alla fine della democrazia, al maccartismo e a quant'altro. No, ha mandato la polizia e ha chiuso baracca e burattini del Palestinian Human Rights Monitor. (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/154747#.T5Rl-NXmjiw ) La ragione? Be', il ministro degli interni ha spiegato, papale papale, che attività come quella della Ong (la vigilanza sui diritti umani nel territorio governato dall'Anp), “non è consistente con gli interessi del popolo palestinese - cioè coi suoi. Chi parla di diritti umani violati in Israele è benvenuto, ma se lo fa in “Palestina”, be' è meglio che smetta, e in fretta se non vuole guai. Che cosa dite, cari antisionisti-non-antisemiti, una capatina di protesta a Ramallah la volete fare? Oppure no, non vi interessa?
Ugo Volli