Soviet-europa e la Turchia
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
queste si chiamano “Cartoline da Eurabia” e ogni tanto qualcuno mi chiede perché ce l'ho così tanto con l'Europa, che è un così bel continente. Naturalmente io non ce l'ho affatto con l'Europa, anzi amo molto la sua cultura e me ne sento profondamente parte, semplicemente noto che essa si sta trasformando, per esempio certe volte svolgendo di fatto con altri mezzi la stessa pulizia etnica degli ebrei che era stato il programma esplicito di Hitler: è il caso dei paesi nordici. come la Svezia e la Norvegia.
Oppure ammettendo indiscriminatamente una massa di immigrati islamici i cui leader sono ben decisi a stravolgere la sullodata cultura europea.
Questo è il caso di molti stati, ma soprattutto dell'Unione Europea.
Mi è arrivata notizia che in maniera del tutto clandestina la Commissione Europea avrebbe deciso di togliere il visto necessario per l'immigrazione turca e di concedere agli immigrati turchi gli stessi diritti in termini di libertà di movimento e di lavoro che hanno i cittadini comunitari (http://barenakedislam.com/2012/04/20/screw-you-islamophobes-brussels-sneaks-turkey-into-the-eu-by-the-back-door/).
La stessa cosa a quanto pare si progetta per i paesi del Maghreb.
Si tratta di una sorta di ammissione clandestina della Turchia all'Unione Europea, ciò che non si era riusciti a fare per la forte opposizione di molti fra i paesi e i popoli europei; o anche di peggio, perché in cambio di questa concessione fondamentale, la Turchia non ha dovuto concedere nulla in termini politici o di liberalizzazioni interne.
L'aspetto straordinario di questa faccenda è che non se n'è saputo nulla, che non vi è stato un dibattito sulla stampa né nel Parlamento Europeo e forse neanche in Commissione, insomma, che decisioni fondamentali sul futuro dei cittadini europei sono prese senza non dico il loro consenso, ma neppure la loro informazione.
Dal punto del funzionamento del sistema politico, l'Unione Europea funziona in maniera abbastanza simile alla vecchia Unione Sovietica. Vi è una burocrazia che si riproduce per cooptazione, un'ideologia ufficiale condivisa, la consultazione della popolazione è puramente formale (il Parlamento Europeo ha più o meno gli stessi poteri della camera dei Soviet sotto Breznev); alcuni poteri territoriali hanno molto peso (Germania e Francia, come una volta Russia e Ucraina), altri potentati sono semi-indipendenti, certe tecnostrutture (come quella petrolifera o quella militare in Urss, la Banca Europea nell'UE) hanno grande influenza.
Per lo più il sistema è incapace di decidere ed è bloccato, per esempio in politica estera ed economica e delega le sue funzioni ai poteri regionali o alle tecnostrutture.
L'Unione Europea non ha saputo intervenire sulla crisi economica (l'ha lasciato fare alla Germania che controlla la Banca Europea); sulla politica mediorientale ha un atteggiamento ideologico filoarabo che non è mai stato discusso o deliberato. Adesso sembra che ci lascerà alla mercé dell'immigrazione turca che certamente non è una necessità economica in questo momento di crisi; ma questo non interessa al Soviet Supremo dell'UE, che è guidato dall'ideologia terzomondista - non più di quanto gli interessino le sorti dell'agricoltura del Mezzogiorno italiano, spagnolo e greco di fronte alla scelta recente e tutta ideologica, di favorire in ogni modo l'agricoltura maghrebina benedetta dalla primavera dell'integralismo islamico.
L'esempiuo dell'Unione Sovietica, per non parlare delle ultime vicende economiche nostre, fa pensare alla possibilità di un collasso, che molto probabilmente sarebbe positivo, il solo modo di rimediare a quel deficit di democrazia che è un tratto strutturale dell'Unione Europea, che si accentua invece di diminuire col tempo.
Bisogna ricordare però che il crollo dell'Urss comportò un periodo di gravissime difficoltà per i suoi cittadini e ha condotto a un sistema che oggi ne conserva molti tratti autoritari.
Nell'Unione Europea (Eurabia o Soviet-europa) per fortuna non vi è la polizia segreta, i tribunali speciali, la Siberia; i diritti individuali sono più o meno rispettati (a parte certi paesi come il nostro dove gli avversari politici sono perseguitati dall'azione selettiva e coordinata di magistratura e sistema dell'informazione).
Ma le scelte fondamentali non sono più nelle mani dei cittadini. Riusciranno a riprendersele e a toglierle dalle mani degli autonominati saggi che li governano? Riusciranno a bloccare per esempio l'integrazione clandestina di un paese sostanzialmente ostile come la Turchia attuale? Riusciranno almeno a sapere quel che si decide sulle loro teste?
Questo è il problema.
Ugo Volli