Vauro vince la causa contro Peppino Caldarola perchè è un fan di Gino Strada ? commento di Maria Giovanna Maglie
Testata: Libero Data: 21 aprile 2012 Pagina: 1 Autore: Maria Giovanna Maglie Titolo: «Vauro può insultare gli ebrei perché va in tv con Santoro»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 21/04/2012, a pag. 1-17, l'articolo di Maria Giovanna Maglie dal titolo " Vauro può insultare gli ebrei perché va in tv con Santoro".
Vauro Senesi, Fiamma Nirenstein, la vignetta di Vauro, Maria Giovanna Maglie
Sporca ebrea? Si può dire, si può raffigurare, si può argomentare, parola di giudice, e guai a chi osi stigmatizzarlo perché sarà condannato lui per diffamazione e dovrà cacciare un sacco di soldi. Si può e guai a indignarsi, sempre parola di giudice, se la raffigurata abbia pensato male di candidarsi con Silvio Berlusconi. Se nella vignetta la signora è raffigurata con naso adunco, aspetto mostruoso, sul petto un fascio littorio e il simbolo del popolo delle Libertà accostato alla stella di David, è sicuramente perché «come spiegato dall’autore, se mai ve ne fosse stato bisogno, la vignetta voleva evidentemente evocare la mostruosità nascente dall’accostamento di simboli tanto distanti, e quindi, come poi accadde, stimolare un dibattito sul tema della candidatura della Nirenstein (la sporca ebrea, ndr), in una lista con appartenenze tanto eterogenee». Figuriamoci poi quale offesa sia criticare questa vignetta, sempre parola di giudice, «tenuto conto dell’impegno sociale che il Senesi ha pubblicamente mostrato negli anni anche con il sostegno ad Emergency, l’associazione umanitaria fondata da Gino Strada a Milano per portare aiuti medici alle vittime civili delle guerre e della povertà in ogni parte martoriata del mondo». Dimenticavo, è sempre il giudice che ci insegna, come «la persona offesa abbia provato in relazione all’affermazione dell’imputato della natura antisemita della raffigurazione del naso adunco, come tale caratteristica somatica sia propria del suo tratto». Lui li disegna così. Sintesi finale ed estrema della lettura delle motivazioni della sentenza che ha condannato Peppino Caldarola per aver osato, peraltro sull’inserto satirico de Il Riformista, prendere le difese di Fiamma Nirenstein dalla crocifissione a mezzo vignetta di Vauro Senesi: ritrarre Fiamma Nirenstein, anzi Frankestein, col naso adunco, con cuciti adosso gli stemmi della stella di David assieme al fascio littorio e al simbolo elettorale del Pdl, non equivale a dire «sporca ebrea», non imita le copertine della Difesa della razza, anzi, c’è una satira politicamente corretta, peraltro illuminata da Gino Strada, e ce n’è un’altra politicamente scorretta, che deve risarcire la prima. Sapete perché? Perché la cittadina italiana ebrea ha osato presentarsi alle elezioni con il Pdl, dove, udite udite, c’era pure candidata Alessandra Mussolini che al nonno si dice tuttora affezionata. Il giudice non si esime dallo scrivere una motivazione di sentenza scandalosamente politica. Da una parte c’è un uomo per bene, autorevole, stimato, che partecipa ai programmi tv di Santoro, al quale basta smentire di essere un antisemita per essere creduto. Certo, Vauro è anzitutto un antiberlusconiano, ed è un nemico giurato di Israele, condivide la compagnia di personaggi ebrei altrettanto autorevoli, come Gad Lerner e Moni Ovadia, di quelli abituati a distinguere l’ebreo cattivo dall’ebreo buono. Quello cattivo, in questo caso la cattiva Nirenstein, può impunemente essere raffigurato con i peggiori stereotipi, e non è razzismo, figurarsi. Peppino Caldarola, una vita nel Pci poi Pds eccetera, ha il torto principale di non ragionare con la bussola antiberlusconiana e anti israeliana, insomma è onesto, i nemici li disitngue e li chiama per nome e per battaglia sui programmi, non gli piacciono i linciaggi, si è affezionato negli anni alla causa di Israele, insomma è imperdonabile, anche per un giudice.. Aspettiamo a nostra volta querele che perderemo, speriamo nell’appello.
Per inviare la propria opinione al Foglio, cliccare sull'e-mail sottostante