Un amore eterno per Israele
Manfred Gerstenfeld intervista Meindert Leerling
(traduzione di Alessia Di Consiglio-Levi)
Manfred Gerstenfeld, Meindert Leerling
“Israele ha il mio cuore. Prima di tutto perché voglio assumermi parte della colpa delle sofferenze che i cristiani hanno causato al popolo ebraico nel corso dei secoli con i pogrom, l’inquisizione e, al suo estremo, la Shoah. Secondo, per il fatto che i miei genitori non hanno aiutato, né poterono aiutare alcun ebreo durante la guerra, visto che –da quanto ne so- nessun ebreo viveva nella nostra cittá.
“La radice del mio amore per il popolo ebraico fu piantata da mia madre. Sin da quando avevo due anni, mi insegnava le storie della Bibbia, tratte da una edizione per bambini. Una delle prime immagini che abbia mai visto è stata la Cupola della Roccia a Gerusalemme, anche se pensavo fosse il Tempio. Mia madre era una vera fan di Israele e, pur essendo avanti con gli anni, ha visitato il Paese due volte.”
Meindert Leerling è nato nel 1936. Dal 1981 al 1994 è stato parlamentare di un piccolo partito cristiano, il RPF, che nel 2002 si è fuso con un altro partito cristiano, il ChristenUnie, uno dei piú piccoli del Parlamento olandese.
Leerling dice che il suo amore per Israele è cresciuto gradualmente. “Inizialmente appartenevo ad una chiesa che predicava la ‘Teologia della sostituzione’, cioè il cristianesimo al posto dell’antico Israele. Questa teologia crede che la promessa originale fatta al popolo ebraico sia passata ai cristiani attraverso un nuovo patto. Ecco perchè bisogna intraprendere un lavoro missionario verso gli ebrei.
“Nel 1970 sono diventato redattore presso la stazione radio evangelica 'EO'. Lí ho incontrato persone la cui posizione nei confronti di Israele sulla base della Bibbia era molto diversa. Come risultato di queste discussioni, la mia visione cambió totalmente. I miei colleghi mi convinsero che le promesse divine fatte al popolo ebraico – incluse quelle relative alla Terra di Israele- erano ancora valide. Uno poteva vederlo anche dal fatto che lo Stato di Israele era stato ricostruito.
“Quando mi candidai per il posto di redattore, i miei intervistatori mi chiesero se avessi mai visitato Israele. Quando risposi di no, mi dissero ‘Israele è molto importante per noi. Appena comincerai a lavorare qui, dovrai andarci per conoscerlo.’
“Cominciai a lavorare nel marzo del 1971 ed il mese seguente andai in Israele per intervistare David Ben Gurion nella sua modesta casa nel Kibbutz Sde Boker. Diluviava. Abbiamo guidato nel Negev finché il conducente ci disse che non potevamo procedere ulteriormente. Ci scusammo e fissammo un nuovo appunamento una settimana dopo a Tel Aviv. La moglie di Ben Gurion, Paula, ci ricevette alla porta e ci disse che suo marito era malato e che non poteva incontrarci. In ogni caso ero in Israele e mi sono fatto una prima impressione. Negli anni successivi, come parlamentare, ho visitato Israele in diverse occasioni che hanno solo fatto aumentare il mio impegno.
“Il nostro partito fu il primo in Olanda a proclamare che Gerusalemme è la capitale indivisibile di Israele e che l’Ambasciata Olandese dovrebbe essere spostata da Tel Aviv a Gerusalemme. Queste posizioni sono ora parte dei programmi di due partiti cristiani – il ChristenUnie e l’SGP.
“Dopo essere andato in pensione, sono diventato direttore di un importante coro, l’Holland-Koor. Fu creato nel 1989 per esibirsi in un concerto in Israele. Nel 1996 abbiamo cantato, eravamo un coro di 1000 contanti, di fronte a un pubblico di 7000 persone alla Sultan’s Pool di Gerusalemme in occasione dei 3000 anni dalla fondazione della cittá.
“In seguito ho organizzato varie gite in Israele per mostrare solidarietá con il popolo israeliano. I partecipanti hanno sempre detto che Israele è radicalmente diverso e decisamente piú pacifico di quanto pensassero. L’informazione su Israele, in Olanda, non è né onesta né giusta. Oggi organizzo viaggi in Israele per piccoli gruppi di opinion-maker inclusi politici, giornalisti ed insegnanti.
“I capi del PKN, di gran lunga la piú grande organizzazione di Protestanti in Olanda, negli ultimi anni ha vissuto un rapporto teso con la Comunitá Ebraica. Nel 2009 il PKN ha distribuito il documento anti-israeliano Kairos. Era stato scritto da Palestinesi cristiani aderenti alla ‘teologia della liberazione’, che predica il diritto alla rivoluzione, e la ‘teologia della sostituzione’. Questi cristiani invitano tutte le chiese a boicottare Israele. Abbiamo scoperto che la traduzione olandese era persino piú estremista dell’originale.”
Conclude Leerling, “All’interno del PKN l’influenza della propaganda palestinese sta crescendo. Dentro l’organizzazione c’é un gruppo chiamato Chiesa in Azione (Kerk in actie) che collabora con Sabeel, un’organizzazione cristiana palestinese anti-israeliana. Ho paura che in Olanda la gente si stia facendo ingannare dalla propaganda palestinese. Israele è sempre piú falsamente rappresentato come il brutale oppressore dei Palestinesi.”
Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta