Venire rispediti a casa propria è essere 'deportati' ? il quotidiano comunista si faccia un corso di storia ed eviti paralleli inaccettabili
Testata: Il Manifesto Data: 13 aprile 2012 Pagina: 8 Autore: Redazione del Manifesto Titolo: «Israele deporta attivisti italiani»
Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 13/04/2012, a pag. 8, l'articolo dal titolo "Israele deporta attivisti italiani".
Auschwitz
I due 'attivisti italiani' stavano partecipando a una manifestazione non autorizzata. Per questo motivo sono stati fermati (non arrestati) e verranno espulsi, non 'deportati'. Deportare è il verbo che si utilizza per descrivere i rastrellamenti degli ebrei durante la seconda guerra mondiale e la loro spedizione nei campi di sterminio. I due attivisti non finiranno in nessun lager, non sono deportati. Verranno semplicemente rispediti a casa propria. Non proprio la stessa fine fatta dagli ebrei europei durante la Shoah. Ecco il pezzo:
Colpisce ancora gli italiani la reazione israeliana alla conferenza itinerante sulla lotta popolare non violenta contro l’occupazione che mercoledì si è tenuta a Hebron. Dopo gli spintoni dei soldati a un gruppo di attivisti internazionali, costata ad una cooperante di "Un Ponte per..." una brutta caduta e la frattura di una spalla, le autorità israeliane hanno deciso ieri di deportare Marco e Giorgio, due italiani che erano stati arrestati a Hebron assieme ad altre 10 persone. Entrambi sono accusati «di partecipazione a manifestazione illegale». Ma diversi testimoni negano che mercoledì fosse in corso una manifestazione quando sono intervenuti i militari. Il gruppo di attivisti, aggiungono i testimoni, è stato caricato quando ha chiesto che venisse rilasciato un loro compagno palestinese, Abdallah Abu Rahma, tra gli organizzatori della Conferenza sulla lotta popolare, fermato poco prima dai soldati. L’atteggiamento delle autorità israeliane verso gli attivisti internazionali si è ulteriormente irrigidito negli ultimi giorni in vista dell’arrivo all’aeroporto di Tel Aviv, previsto domenica prossima, di centinaia di partecipanti all’iniziativa «Benvenuti in Palestina», che intendono recarsi in varie località nella Cisgiordania occupata. Israele ha avvertito che verranno bloccati e subito espulsi.
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