Le menzogne del Fatto Quotidiano sui cristiani in Israele
commento di Costantino Pistilli
Artemio Victores, vicario della Custodia di Terra Santa
Un video sul Fatto Quotidiano nel quale il francescano Artemio Victores, vicario della Custodia di Terra Santa, accusa Israele e la sua presunta occupazione di essere responsabili dell'emorragia di cristiani dal Medio Oriente (http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/04/08/israele-discrimina-cittadini-cristiani/194239/). Ci complimentiamo con Furio Colombo e Marco Travaglio, che amavano definirsi 'amici di Israele'. Con amici così, chi ha più bisogno di nemici ?
Ecco il commento di Costantino Pistilli
“Israele discrimina i cittadini cristiani” e “Con la nascita dello Stato d’Israele, è iniziato l’esodo dei cristiani dalla Terra santa”. Chiunque veda il video postato da Il Fatto Quotidiano, il giornale scritto dai Sancho Panza di Santoro, potrebbe aggiungere un mattone al muro ideologico che separa Israele dalla realtà. Stando, infatti, a quanto riporta il francescano Atermio Victores, vicario della Custodia di Terra Santa, i cittadini cattolici in Israele “devono fronteggiare quotidianamente una serie di discriminazioni burocratiche”.
Ma Israele è innanzitutto una Nazione che dà a Cesare quello che è suo scontrandosi quotidianamente con tante problematiche, anche burocratiche, che troviamo in qualsiasi nazione al mondo. Altrimenti dovremmo interpretare l’IMU sugli immobili delle chiese italiane come una persecuzione del governo Monti, come apartheid ideologica. Eppure, Israele garantisce libero accesso a tutti i luoghi santi cristiani che rimangono sotto esclusiva tutela del clero e il governo israeliano è sempre intervenuto per preservare la sacralità del santuario cristiano.
Lo ha ricordato lo scorso 9 marzo sul Wall Street Journal (http://israele.net/articolo,3404.htm) l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Michael Oren e Giulio Meotti su IC (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999930&sez=120&id=44108), che i cristiani in Israele giocano un ruolo importante in tutti gli aspetti della vita israeliana e infatti sono presenti in Parlamento, nel Ministero degli esteri, nella Corte Suprema.
Inoltre, i cristiani sono esentati dal servizio militare di leva anche se in migliaia si arruolano come volontari prestando giuramento su un testo del Nuovo Testamento stampato in ebraico visto che la Dichiarazione d’Indipendenza israeliana riconosce "completa eguaglianza a tutti i propri cittadini indipendentemente dalla loro religione”. Diversamente da altre nazioni mediorientali come l’Egitto dove l’anno scorso duecentomila cristiani copti sono fuggiti dalle loro case dopo i pestaggi e i massacri a opera di folle di estremisti islamici, o come l’Iraq dove dal 2003 settanta chiese sono state bruciate e quasi mille cristiani uccisi solo a Bagdad provocando la fuga di più di metà di quella comunità da un milione di persone; o come l’Iran dove la conversione al cristianesimo è perseguita come reato capitale o l’Arabia Saudita dove le preghiere cristiane sono fuori legge anche in privato. Mentre nella Striscia di Gaza si pubblicizza un Gesù made in Palestine e sono proibite le decorazioni natalizie cristiane e la pubblica esposizione del crocefisso.
In Israele, invece, secondo dati confutabili e resi noti dall’Ufficio centrale di statistica dal 1948, le comunità cristiane del Paese (ortodossi greci e russi, cattolici, armeni e protestanti) sono cresciute di più del 1.000%. E sono cresciute tra la democrazia di una Nazione in guerra da oltre sessanta anni e che vede Gerusalemme, al contrario del frate francescano che lo dichiara nel video del ‘Fatto’, non solo un amante di un solo Popolo ma vedova di sposi innocenti che per essere ebrei sono stati condannati a morire dilaniati dalle bombe dell’odio islamico ed ignorati dalla banale e coscienza occidentale.