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La Repubblica Rassegna Stampa
10.04.2012 Günter Grass persona non grata in Israele
dopo la pubblicazione della sua poesia pro Iran. Cronaca di Vincenzo Nigro

Testata: La Repubblica
Data: 10 aprile 2012
Pagina: 16
Autore: Vincenzo Nigro
Titolo: «Israele chiude le porte a Grass: È una persona non gradita»

Sulla dichiarazione di Günter Grass quale persona non grata, in Israele, come in ogni vera democrazia, vi sono molte opinioni, tutte legittime e tutte discutibili.
I giornali italiani hanno dato molto spazio alle diverse opinioni (Mario Baudino ha intervistato A.B. Yehoshua sulla Stampa, Francesco Battistini ha riportato le opinioni di diversi intellettuali, politici e giornalisti sul Corriere della Sera).
Tutte tendenti a sminuire l'importanza delle sue dichiarazioni.

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 10/04/2012, a pag. 16, l'articolo di Vincenzo Nigro dal titolo "Israele chiude le porte a Grass: È una persona non gradita".

Notiamo che Repubblica insiste molto (occhiello compreso "la decisione dopo la poesia-shock. Berlino: scelta eccessiva  ") sulla reazione tedesca. Secondo la Germania, infatti, la reazione israeliana sarebbe esagerata. Non è ben chiaro il motivo. A parte il fatto che non spetta a un altro Stato stabilire se Israele faccia bene o meno a vietare l'ingresso nel proprio territorio a una persona, non è ben chiaro perchè sia 'esagerato' dichiarare persona non grata in Israele a chi imputa a Israele la volontà di bombardare l'Iran, quando è vero il contrario. 
Ecco il pezzo:


 Günter Grass

GERUSALEMME - Su Günter Grass e sulla sua poesia anti-israeliana sembrava che lo Stato ebraico dovesse limitarsi al disprezzo e alla durissima condanna. E invece le dinamiche della politica interna israeliana hanno alzato i toni, fino a suggerire al ministro dell´Interno di dichiarare lo scrittore tedesco "persona non grata". Eli Yishai, ministro del partito Shas (destra religiosa) utilizza una legge del dopoguerra che bloccava l´ingresso in Israele ai reduci del nazismo per vietare all´intellettuale di metter piede nel paese che lui stesso ha definito «un pericolo per la pace nel mondo». Per il ministro israeliano «i versi di Grass mirano ad alimentare le fiamme dell´odio verso lo Stato d´Israele e il popolo israeliano, e a diffondere le medesime idee di cui egli fu complice quando indossava l´uniforme delle SS: se vuole promuovere i suoi libri falsi e distorti, lo faccia in Iran dove troverà udienza e sostegno».
Anche il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, proprio durante l´incontro con il premier italiano Mario Monti, aveva parlato dello scrittore tedesco come esempio «dell´egoismo di quegli pseudo-intellettuali occidentali disposti a sacrificare per la seconda volta il popolo ebraico sull´altare di folli antisemiti». Ma bandire Grass da Israele è una misura che molti nella parte laica del paese definiscono una esagerazione a fini di propaganda interna. Come il giornale Haaretz che scrive che «Grass ha scritto soltanto una poesia; lo Stato d´Israele, attraverso il suo ministro dell´Interno, ha reagito in maniera isterica. Ci sembra che la politica indesiderabile abbia superato la persona indesiderabile». Haaretz non difende Grass, e anzi in un lungo articolo ricorda che l´intellettuale tedesco aveva già mostrato tutta la sua ambiguità sull´Olocausto degli ebrei. Dopo aver detto di essere stato una Waffen SS all´età di 17 anni, Grass aveva aggiunto che «noi tedeschi portiamo la responsabilità per i crimini del Nazismo, l´Olocausto non fu l´unico crimine». E poi passava a fare un conteggio assurdo: «Di otto milioni di soldati tedeschi catturati dai russi solo 2 milioni sono sopravvissuti, tutti gli altri vennero liquidati».
In Germania intanto il ministro della Sanità Daniel Bahr, liberale (Fdp), è stato il primo esponente governativo a esprimersi ieri. Ha definito «esagerata» la decisione delle autorità israeliane di dichiarare Grass persona non grata, aggiungendo di non poter immaginare che Grass voglia recarsi in Israele. Bahr ha comunque ribadito le critiche alle posizioni espresse dal Nobel per la letteratura nella sua poesia, affermando che «è triste vedere qualcuno così segnato dalla seconda guerra mondiale e che si mostri così ostinato nei suoi pregiudizi». Renate Kuenast, una delle leader dei Verdi, ha anche criticato la decisione di Gerusalemme lamentando che «adesso si parlerà del divieto d´ingresso per Grass e non delle sue posizioni».
Prima che Gerusalemme vietasse l´ingresso a Günter Grass, il ministro degli Esteri Guido Westerwelle ha scritto su Bild am Sonntag dure critiche allo scrittore. «Chi minimizza la minaccia dell´Iran, nega la realtà». Anche due grandi intellettuali tedeschi, cioè il grande critico letterario Marcel Reich-Ranicki, sopravvissuto all´Olocausto, e lo scrittore Rolf Hochhuth, hanno attaccato Grass. Reich-Ranicki ha scritto sulla Frankfuter che il poema di Grass è disgustoso, e che lo scrittore capovolge il mondo descrivendo Israele e non l´Iran come minaccia. Per Rolf Hochhuth, le prese di posizione di Grass con la poesia sono un grave e minaccioso deragliamento, tanto più considerati sia il passato tedesco sia quello personale dello scrittore.

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