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Informazione Corretta Rassegna Stampa
08.04.2012 Ungheria: neo-nazi rilancia in parlamento l'accusa del sangue
Analisi di Karl Pfeifer

Testata: Informazione Corretta
Data: 08 aprile 2012
Pagina: 1
Autore: Karl Pfeifer
Titolo: «Ungheria: neo-nazi rilancia in parlamento l'accusa del sangue»

Ungheria: neo-nazi rilancia in parlamento l'accusa del sangue
Analisi di Karl Pfeifer

da Guest Post (Traduzione di Angelo Pezzana)

Karl Pfeifer

Un recente sondaggio dell'Anti Defamation League conferma che il livello dell'antisemitismo in Ungheria è tra i più alti dell'Unione Europea, con il 73% dei cittadini che attribuisce agli ebrei troppo potere nel mondo degli affari.
In febbraio, il portavoce esteri del partito neo-nazi Jobbik, che gioca un ruolo importante nella politica ungherese, ha apertamente messo in discussione la Shoah, affermando poi che gli ebrei stanno colonizzando il paese.

Jobbik, con 47 seggi in parlamento, è il partito della demagogia sociale, anti-capitalista, razzista nei confronti degli zingari e esplicitamemente antisemita.
Il 3 aprile scorso, il deputato Jobbik Szolt Baràth, ha parlato per cinque minuti nel parlamento di Budapest contro "quelle sette religiose e i loro affiliati che da 130 anni non possono nemmeno essere nominati".
Baràth ha poi distribuito un testo - che circola fra i gruppi neo-nazi - sull'accusa del sangue avvenuta a Tiszaeszlàr, un villaggio nel nordest dell'Ungheria, dove, il 1 aprile 1882, scomparve Eszter Solymosi, una cameriera di 14 anni. Mancavano solo tre giorni alla Pasqua ebraica, fu vista l'ultima volta nei pressi della sinagoga, per cui alcuni deputati antisemiti dissero che erano stati gli ebrei ad ucciderla, per usare il suo sangue per impastare le matzot (azzime), il pane non lievitato che gli ebrei mangiano a Pasqua.
Indagini e poi il processo, sfruttati dagli antisemiti, trasformarono il caso Tiszaeszlàr in uno dei più famosi "omicidi rituali" dei tempi moderni.
Il processo, seguito da dimostrazioni violente da parte della folla, finì il 3 agosto 1883, con il rilascio di tutti i 15 imputati, soluzione inevitabile, dopo che la corte aveva accertato l'innocenza degli imputati.
Nel paese dilagarono le dimostrazioni, seguiti da pogrom in molti villaggi, che il governo però bloccò immediatamente e con forza. " Il nostro dovere di evidenziare quanto accadde è ancora e sempre di più urgente", disse Baràth sull'affare, vista la "mancanza di solidarietà e gli sforzi per annacquare la vicenda".
L'affermazione di Baràth rafforzava il sospetto che la ragazza fosse stata uccisa dagli ebrei del villaggio. Dichiarò poi in paramento: "Come possiamo vedere, non è stata data nessuna spiegazione, noi non sappiamo cosa sia avvenuto di Eszter. Malgrado ciò, c'è un punto in comune in tutti gli accadimenti: gli ebrei e i leader del paese erano di certo coinvolti nell'affare".
Aggiunse. " senza contare il fatto che, dopo quasi un anno di indagini, di sollevazioni popolari e campagne giornalistiche, il verdetto finì con una assoluzione. Questo a causa delle pressioni esterne".
Baràth insinuò che il giudice, che presiedeva la causa in appello nel 1884, " aveva fondati motivi per condannare gli accusati, ma che obbedì a ordini che erano venuti dalle alte sfere. "
"Cosa aveva influenzato l'indipendenza del giudice ungherese ? Se si fosse comportato diversamente, avrebbe impedito il ricevimento di una 'rente konverziò' - un cambio delle condizioni di un pagamento di un prestito in periodo di tempo più frazionato - da quei gruppi che dominavano l'economia del mondo e del paese in quel tempo. Questo avrebbe causato la bancarotta dell'Ungheria e la svalutazione del fiorino".
La 'rente konverziò' - in versione Tiszaeszlàr - è simile al mito dell'accusa del sangue del 19° secolo fra i gruppi dell'estrema destra di oggi in Ungheria.
In modo particolare nell'organizzazione Magyarok Nyilai Nemzeti Felszabadìtò Hadsreg (Frecce dell'Armata di Liberazione Ungherese), un gruppo neo-nazista oggi sotto inchiesta per terrorismo. Nel 2009, questo gruppo era stato associato alla Solymosi Eszter Csapàsmèrò Alakulat ( Brigata d'assalto Eszter Solymosi) Sebbene la Brigata non abbia compiuto azioni concrete, il suo nome rivela chiaramente il culto fra gli antisemiti ungheresi di Eszter Solymosi, la ragazza al centro di quella vicenda. E' diventata il simbolo perfetto della donna di razza pura al punto di essere eliminata a causa della volontà omicida delle razze impure e straniere che vivono fra gli ungheresi. Jobbik è molto attento a non associarsi con queste ideologie in modo troppo evidente; ciò però che le parole di Baràth rivelano, è che Jobbik rappresenta nel parlamento ungherese il movimento neo-nazista.

I timori riguardo all'affare Tiszaeszlàr non sono una novità nella storia ungherese recente. Nel 120° anniversario della morte di Eszter Solymosi, venne eretto un nuovo monumento in sua memoria, divenuto poi un vero luogo di pellegrinaggio per gli antisemiti ungheresi.

Eva S.Balogh, che insegna storia dell'Europa dell'Est a Yale, e ha pubblicato numerosi studi sulla politica estera ungherese e i partiti fra le due guerre mondiali, ha scritto sul suo eccellente blog 'Ungarian Spectrum' quanto segue:

" Jànos Fònagy, sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Nazionale ed ebreo, ebbe l'ingrato compito di rispondere a una sgradevole arringa antisemita di Jobbik nel parlamento ungherese. Fu quando Elod Novàk (Jobbik) durante la discussione della legge sulle religioni, si lamentò che vi erano troppi gruppi religiosi ebrei riconosciuti dallo Stato, mentre il numero dei loro partecipanti non lo giustificava. Fònagy, in quell'occasione, si voltò verso Novàk e disse. " non so perchè siete così sorpreso che vi siano così poche persone nella più grande sinagoga d'Europa, quando sono stati i vostri sodali ad aver ucciso 600.000 nostri compatrioti".
Questa volta, Fònagy è stato meno eloquente,  la sua risposta era in qualche misura ambigua, perchè iniziò dicendo che non sapeva se doveva rispondere in nome del governo o personalmente.
In ogni caso, Fònagy definì Jobbik un partito neo-nazi e antisemita.
Per questo Jobbik non deve sorprendersi se viene condannato dai settori più seri della società ungherese e mondiale.
Naturalmente la condanna del mondo non è diretta solo contro Jobbik. Il fatto che rappresenti da due anni il 17% del parlamento ungherese dà un pessimo segnale sulla stessa Ungheria. Il mondo si rende conto che le richieste di Jobbik al governo vengono tutte soddisfatte dal partito di maggioranza.
 Il Primo Ministro Viktor Orbàn ha bisogno dei voti di Jobbik e a questo fine è disposto a fare con il partito neo-nazista ogni compromesso.
Orbàn si è ben guardato dal fare affermazioni su questo intervento fortemente antisemita, poichè ritiene, tollerando questi aspetti, di andare contro gli interessi di Jobbik.
Ma sarebbe un grave errore ridurre l'antisemitismo alle sole attività di Jobbik. Pàl Schmitt si è dimesso il 2 aprile da presidente dell'Ungheria, dopo che si scoprì che 197 pagine su 215 della sua tesi di laurea erano state copiate da un altro testo. Pochi giorni fa, il gruppo Tatabànya del piccolo partito di governo KDNP, ha paragonato Schmitt a Gesù. L'implicazione è ovvia.
I leader di Fidesz, il partito di governo, sono cinici e freddi calcolatori. Quando Fidesz perse le lezioni nazionali nel 2002, il partito ricorse alla eliminazione ideologica dei propri avversari, stigmatizzandoli, criminalizzandoli e usandoli come capri espiatori. L'aggressione verbale divenne la norma della comunicazion  politica. Il partito fece leva coscientemente sugli istinti negativi e sulle emotività volgari, nella convinzione di trarne beneficio, in contrasto con l'estrema destra, visceralmente razzista e antisemita.
Comportandosi così, Fidesz rese accettabili socialmente gli interventi colmi di odio dell'estrema destra. La ricerca, politicamente motivata, di capri espiatori, la stigmatizzazione e persecuzione delle minoranze, divennero strumenti di governo.
In Ungheria l'antisemitismo è così stato riaccreditato, e sarebbe un errore non accorgersi dei manifesti antisemiti durante la dimostrazione di massa in favore del governo del 21 gennaio scorso.
Mentre Fidez non fa propaganda apertamente di antisemitismo, la sua retorica contro il capitalismo finanziario straniero e le intromissioni straniere negli affari interni ungheresi vengono usati in modo esplicito da Jobbik.

Per venire in aiuto del popolo ungherese a sconfiggere antisemitismo e razzismo, l'Unione Europea dovrebbe investigare il razzismo e l'antisemitismo che infetta questi ampi settori della politica ungherese.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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