Fratelli Musulmani ricevuti alla Casa Bianca, sono loro a rappresentare l'islam americano ? Amministrazione Obama sempre peggio
Testata: Libero Data: 06 aprile 2012 Pagina: 18 Autore: Enrica Ventura Titolo: «Fratelli Musulmani alla Casa Bianca»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 06/04/2012, a pag. 18, l'articolo di Enrica Ventura dal titolo " I Fratelli Musulmani alla Casa Bianca ".
Fratelli Musulmani Casa Bianca
I Fratelli Musulmani egiziani ricevuti alla Casa Bianca, una piccola rivoluzione nello scacchiere della politica internazionale, se si pensa che soltanto un anno fa e prima della deposizione di Hosni Mubarak nel febbraio 2011 l’organizza - zione islamista era fuorilegge. Ora invece sono la forza politica che ha stravinto le elezioni, sta riscrivendo la Costituzione ed entrano così nei palazzi più importanti della diplomazia. E la prima tappa scelta sono gli Stati Uniti di Barack Obama, che ora è costretto a dialogare con loro. Una delegazione composta dai responsabili dei Fratelli Musulmani è stata ricevuta martedì alla Casa Bianca. Lo comunica l’Amministrazio - ne americana, sottolineando che i delegati della fratellanza egiziana hanno incontrato alcuni rappresentanti del Consiglio di Sicurezza Nazionale statunitense, nell’ambito dei rapporti avviati da Washington con i partiti politici del Cairo dopo la caduta di Mubarak. «Riteniamo sia nell’interesse degli Stati Uniti – ha spiegato il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Tommy Vietor – avere contatti con tutti i partiti che si sono impegnati a rispettare i principi democratici, fra i quali la non violenza». «Nel corso di tutti questi incontri – ha aggiunto Vietor –mettiamo in evidenza l’importanza di rispettare i diritti delle minoranze, la partecipazione delle donne e le nostre preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale». La posizione USA è stata ribadita anche ieri, forse segno della perplessità suscitata martedì, dal portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, che ha ricordato come gli Stati Uniti parlino con tutti gli attori politici egiziani. Washington dialogherà anche con tutti i rappresentanti del Cairo, però questo non cancella le ombre che si addensano sui Fratelli Musulmani. E’ proprio di questa settimana l’annuncio dell’abban - dono da parte della Chiesa copta del tavolo di lavoro dell’Assemblea Costituente, incaricata di riscrivere la Costituzione. La decisione, da parte della principale confessione cristiana d’Egitto, è legata all’“eccessivo peso delle forze islamiste” e segue quella presa dai liberali e persino dai rappresentati di Al Azhar, la più importante istituzione sunnita del mondo musulmano. La rottura in seno all’Assemblea Costituente arriva negli stessi giorni in cui è stata annunciata, e ufficializzata ieri, la candidatura alle presidenziali di maggio del presidente del Parlamento, numero due dei Fratelli Musulmani, Khairat el Shaker, che mentre i suoi compagni venivano ricevuto alla Casa Bianca annunciava che l’applicazione della sharia è il suo «primo e ultimo obiettivo». E l’interrogativo è tutto lì: come potrà Obama dialogare con una forza politica che vuole imporre la legge coranica, con la ben nota posizione nei confronti delle donne e delle altre religioni, per ridisegnare l’assetto politico-istituzionale dell’Egitto?
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