Le menzogne di Avvenire sui cristiani a Gerusalemme un articolo ambiguo, falso, rivelatore
Testata: Avvenire Data: 01 aprile 2012 Pagina: 2 Autore: La redazione di Avvenire Titolo: «La Chiesa di Gerusalemme rischia di scomparire»
Su AVVENIRE (roma Sette)di oggi, 01/04/2012, a pag. 2, con il titolo "La Chiesa di Gerusalemme rischia di scomparire", il quotidiano della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) pubblica un articolo che è nello stesso tempo, ambiguo, falso, rivelatore. Ambiguo: perchè scrivendo Terra Santa, e occupandosi soltanto di Israele, evita di scrivere che l'esosdo dei cristiani non avviene certo dallo Stato ebraico, ma da quelli arabi e dai territori palestinesi, una verità che il Vaticano nasconde sempre. Falso: perchè i cristiani non fuggono da Gerusalemme, semplicemente hanno difficoltà a trovare gli appartementi che vorrebbero 1) nel centro della città 2) in immobili di lusso, come quelli dove abitano i rappresentanti del Vaticano 3) a buon prezzo. Tutte condizioni irrealizzabili in qualunque altra capitale del mondo. Rivelatore: perchè scrive che il Vaticano di alloggi ne possiede almeno 400 a Gerusalemme, alla faccia ! oltre naturalmente a tutte le proprietà a vario titolo rubricate come 'edifici religiosi'. E osano dire che i cristiani sono oppressi in Israele ! IC invita i propri lettori, in special modo quelli cattolici, a scrivere a Avvenire perchè scrivano finalmente la verità, non è certo in Israele che i cristiani sono perseguitati (basterebbe andarci per rendersi conto della realtà), sono altri a perseguitarli, ma il Vaticano e la sua stampa si guardano bene dal fare i nomi. Ecco l'articolo:
Non abbandonate la Terra Santa. La Chiesa di Gerusalemme rischia di scomparire, sostenete la sua azione pastorale, datele da mangiare, con la preghiera e con le opere!». È stato l'accorato appello lanciato da padre Artemio Vitores, vicario custodiale, ricevendo, presso il convento di san Salvatore a Gerusalemme, il gruppo di giornalisti della Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc), che venerdì hanno chiuso la visita ad alcune opere finanziate dalla Conferenza episcopale italiana, grazie ai fondi dell'8x1000, a Betlemme e a Gerusalemme. «La vita dei cristiani in Terra Santa - ha detto il francescano - è segnata da bisogni primari come lavoro, salute e abitazione. Abitare a Gerusalemme è diventato quasi im possibile, visto i prezzi delle case e degli affitti che possono arrivare anche a mille dollari al mese. Custodia e Patriarcato stanno cercando di far fronte a questa emergenza con diversi "housing project" e restaurando vecchi appartamenti nella città vecchia. La Custodia ne possiede circa 400 che sta recuperando pietra dopo pietra, con difficoltà causate dal lento rilascio dei permessi e dai costi del restauro. Oggi ci sono famiglie che vivono in dodici in sole due stanze». La situazione «è drammatica - ha affermato padre Vitores -, ai cristiani per restare serve anche lavoro. Per questo invito a venire in Terra Santa in pellegrinaggio e una volta tornati a raccontare ciò che avete visto e vissuto». In particolare, ha concluso, «a voi giornalisti raccomando di scrivere che la Terra Santa è la terra dei cristiani, Gerusalemme è la città di Gesù e dei cristiani. Restarvi non deve essere una conquista. I media hanno un molo importante nel raccontare la presenza cristiana in Terra Santa. Una presenza, a volte, sconosciuta anche a uomini di Chiesa». Ed è nella direzione di una maggiore visibilità che si colloca il Franciscan media center (Fmc), il centro televisivo e multimediale della Custodia di Terra Santa, nato nel gennaio 2008 proprio con «l'obiettivo di raccontare la bellezza e la ricchezza della Terra Santa». «Ciò che il mondo conosce e vede di questi Luoghi Santi - ha detto la direttrice del Fmc, Stefania Sboarina, incontrando il gruppo di giornalisti della Fisc, accompagnati dal presidente Francesco Zanotti e da Matteo Calabresi, responsabile del Servizio perla promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei - è quanto quotidianamente raccontano i media, owero divisione, paura, sofferenza e conflitto, che pure ci sono e non vanno nascosti. Ma tutto ciò non esaurisce l'immagine della Terra Santa e tutta la sua vitalità culturale, umana e spirituale». «Vogliamo raccontare un'altra storia diffondendo un altro messaggio con informazioni dettagliate e di attualità su avvenimenti ed eventi, religiosi e non, di questi luoghi», ha aggiunto Sboarina. Tra i progetti in via di definizione anche una telecamera fissa alla basilica dell'Annunciazione di Nazareth e la trasmissione in streaming di alcune delle prossime celebrazioni pasquali. Ma c'è anche un'altra informazione utile alla causa dei cristiani di Terra Santa, ed è quella che illustra e fa conoscere le opere di solidarietà della Chiesa italiana, finanziate con 1'8x1000, in questa zona. «C'è bisogno - ha dichiarato Matteo Calabresi- di far capire agli italiani quanto sia importante la ricaduta dell'8x1000 nel mondo e, nello specifico, in Terra Santa» .(Sir)
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