Massimo Nava, perde il pelo ma non il vizio 31/03/2012
in appoggio alla vostra critica verso Massimo Nava, vi ripropongo le mie due lettere che già avevate pubblicato e relative a un altro articolo fastidiosamente buonista di Massimo Nava.
ve le ripropongo non per ripubblicarle, ma solo per indicare come non è la prima volta che il giornalista ragiona in tale maniera, dal mio punto di vista, assolutamente non condivisibile.
newroadad81
Grazie per avercele riproposte, è bene che i lettori ricordino le posizioni di Massimo Nava, per questo le ripubblichiamo volentieri. IC redazione
From: newroad81@ To: takinut@gmail.com Subject: RE: R: massimo nava Date: Fri, 4 Nov 2011 12:10:12 +0100
ho inviato al Corriere una diversa email ma con la stessa sostanza:
ho letto l'articolo di oggi sul Corriere e non mi trovo affatto d'accordo. Più volte Massimo Nava ripete che la risposta, cioè l'attentato, è sbagliata, ma dall' articolo emerge dall'inizio alla fine una logica che risponde più alla real politik che alla difesa dei diritti dell' uomo. L' autore insiste sul fatto che la prudenza in questi momenti è necessaria, altrimenti si rischia di finire in una situazione peggiore di quella attuale, soprattutto per la situazione nei Paesi arabi. ma non si può a mio parere ragionare in questi termini: significa sovvertire ogni principio di giustizia, significa dire tagliamoci la lingua e così forse si vivrà in pace. E' un discorso che offende chi per la libertà lotta a rischio della propria vita, per dire quello che pensa, anche con la satira e la provocazione verbale. La provocazione può dare fastidio, ma i mezzi violenti devono essere condannati, senza se e senza ma. Se abbandoniamo questo principio allora viene meno una base etica e morale fondamentale.
ho letto l'articolo di oggi sul Corriere e mi è parso di un livello etico e morale molto basso. Massimo Nava sembra trattare la questione della bomba Molotov come se fosse un caso di legittima difesa. Ma ragionare in questi termini vuol dire sovvertire qualunque principio di giustizia. Più volte dice che la risposta è sbagliata, ma subito segue e poi conclude con la domanda, che appare retorica, non è che forse la colpa è di chi ha provocato? non si può ragionare in questo modo: è principio, almeno del diritto penale dello Stato italiano, che la difesa violenta è legittima quando la reazione è proporzionata all' offesa ed immediata: non mi sembra questo il caso; se dovessimo fare il ragionamento di Nava dovremmo giustificare qualunque reazione a qualunque offesa, anche i Black Block (che sicuramente non stanno simpatici ai giornalisti del Corriere) che sfogherebbero la loro rabbia verso la "provocazione" del mondo occidentale e capitalista.