Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Calciatori ad Auschwitz, per combattere certe manifestazione negli stadi Commento di Paolo Valentino
Testata: Corriere della Sera Data: 31 marzo 2012 Pagina: 60 Autore: Paolo Valentino Titolo: «Visita ad Auschwitz durante Euro 2012, gli azzurri seguano l'esempio tedesco»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/03/2012, a pag. 60, il commento di Paolo Valentino, accurato e appropriato. Come l'invito alla Federcalcio italiana di seguire l'esempio di quella tedesca. Ecco il pezzo:
Ora è ufficiale. La Nazionale tedesca si recherà in visita al campo di concentramento nazista di Auschwitz, oggi Memoriale dell'Olocausto, durante Euro 2012. «Sarà un gesto di rispetto e non dovrà trasformarsi in spettacolo», ha detto il presidente della Federcalcio tedesca, Wolfgang Niersbach. Tanto più dopo gli insulti antisemiti in febbraio contro Itay Schechter, giocatore israeliano del Kaiserlautern, il gesto è apparso necessario a Diter Graumann, presidente del Consiglio Centrale degli ebrei in Germania: «Ozil, Gomez, Klose o Schweinsteiger sono idoli moderni: una loro visita ad Auschwitz sarà più efficace di mille discorsi contro l'antisemitismo». È stata una decisione sofferta e preceduta da polemiche. All'inizio i dirigenti tedeschi non erano favorevoli e hanno invocato difficoltà logistiche, dal momento che la Nazionale ha il suo ritiro a Danzica, a oltre 500 chilometri dall'ex lager. Anche dall'interno della comunità ebraica si erano levate voci contrarie. Ma alla fine ha prevalso la linea, che da dieci anni vede la Federazione calcio tedesca molto attenta al tema dell'antisemitismo. Dal 2005, assegna anche un premio, il «Julius Hirsch», in ricordo del primo giocatore ebreo della nazionale germanica, deportato e ucciso proprio ad Auschwitz nel 1943. Il riconoscimento viene conferito a persone o associazioni «che si sono impegnate per la democrazia, i diritti umani o la difesa delle minoranze». Anche la Nazionale inglese ha annunciato che nel corso degli Europei si recherà nell'ex campo di concentramento, oggi situato in territorio polacco, a Oswiecim, non lontano da Cracovia. Forse sarebbe il caso che pure i dirigenti della nostra Federcalcio prendessero in considerazione l'ipotesi. Episodi di antisemitismo sono stati registrati anche negli stadi italiani. E non ci sarebbe risposta o esempio migliore, che vedere i calciatori azzurri dedicare un sobrio e rispettoso omaggio alla memoria delle vittime dell'Olocausto. Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante