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Informazione Corretta Rassegna Stampa
26.03.2012 IC7 - Il commento di Costantino Pistilli
Dal 18/03/2012 al 24/03/2012

Testata: Informazione Corretta
Data: 26 marzo 2012
Pagina: 0
Autore: Costantino Pistilli
Titolo: «Il commento di Costantino Pistilli»
Il commento di Costantino Pistilli

La parola che riassume le vicende di questa settimana è allarme. Allarme per gli ebrei. Per gli ebrei che vivono in un’Europa talmente antisemita da vedere ancora bambini innocenti passare dal è all’era solo perché ebrei. Allarme per gli ebrei che vivono in Israele, minacciati dal continuo lancio di missili contro civili dalla Striscia di Gaza. E allarme per la follia persiana che minaccia lo sterminio dell’intero popolo d’Israele: l’ebreo collettivo. Partiamo dall’Europa. Il Vecchio Continente non sa andare oltre i messaggi di cordoglio e condoglianze. In Francia dopo l’omicidio Halimi, trecentoottantacinque attacchi contro gli ebrei avvenuti solo nel 2011, il minuto di silenzio per il killer di Tolosa in una scuola di Rouen e dopo la profanazione di trenta tombe del cimitero ebraico di Nizza, in seguito alla strage compiuta da Mohamed Merah, ancora è permesso tenere aperto il teatro Main d'Or, trampolino di lancio e cassa di risonanza per gente come Dieudonnè M’Bala M’Balà che davanti a cinquemila persone mette in scena spettacoli negazionisti per irridere l’Olocausto e appannarne la memoria in nome della libertà di satira. Lo stesso diritto di cui gode gente come Vauro che ha riassunto la strage di Tolosa con una vignetta che vede piangere i bambini di Gaza usati come bandiera per ricordare le vittime di chi come Hamas li usa da scudi umani promettendo una vita eterna di latte e miele in paradiso. Un concetto ormai difficile a capirsi nonostante il continuo attacco contro i civili israeliani da parte di fedayn sostenuti dallo star system occidentale che troppe volte ha perdonato dichiarazioni come quelle del ‘nostro’ Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, Catherine Ashton, quando ha parificato le vittime di Tolosa ai bambini gazawi, aggiudicandosi le congratulazioni di Izzat al-Rishq, importante esponente di Hamas nella striscia di Gaza. Vedere l’ebreo come piaga collettiva, sociale, fino a stilare liste di proscrizione, com’è avvenuto in Italia, redatte e pubblicizzate da siti neonazisti appetibili a chiunque abbia un mouse è ancora permesso e lecito; nonostante l’Olocausto, nonostante l’essere uccisi, violentati, perché ebrei, in Europa ancora si tollera e si trova una giustificazione a tali consuetudini: ancora si banalizza il male. E mentre in Francia si uccidono ebrei, BAMBINI EBREI perché tali, da Gaza si sparano missili contro i centri abitati d’Israele (anche questa settimana Eshkol è stata bersaglio dei qassam palestinesi), dall’Iran arrivano nuove minacce di distruzione in occasione dell’inizio del nuovo anno persiano, mentre il Consiglio Onu per i Diritti Umani si preoccupa di approvare una nuova Risoluzione che “promuove l’avvio di un’indagine sulle implicazioni che gli insediamenti israeliani hanno sui diritti dei palestinesi” intanto che lo stesso Consiglio dei diritti umani a Ginevra metteva a disposizione a un esponente di Hamas, Ismail al-Ashqar, una stanza, pass e microfoni per una conferenza nonostante il movimento antisemita sia classificato come organizzazione terroristica da USA e UE.

Dunque, di fronte agli attacchi ai propri cittadini, al suo stesso popolo che vive lontano dal focolare ebraico, come dovrà reagire Israele?

“Soltanto così”, rispondeva l’Irgun Zvai Leumi all’Europa che bruciava gli ebrei e all’Europa che li combatteva in terra d’Israele. Soltanto combattendo. Perché: “Noi non abbiamo scelta- scriveva Menachem Begin- O combattere o essere annientati. Combattere è il nostro unico modo di sopravvivere. Ci sono momenti in cui il rispetto dello stesso essere umano esige che si resista al male. Combattiamo, quindi, siamo”.

Costantino Pistilli, collabora con la Fondazione 'Magna Charta', scrive su L'Occidentale



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