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Un angelo biondo di 7 anni, Myriam, inseguita fin dentro la scuola e uccisa a bruciapelo davanti agli occhi di suo padre. Stupore? Meraviglia??? Ma per piacere, basta con l'ipocrisia: questo è un copione già visto tante, troppo volte. A Ma'alot, nel 1974, coi ragazzini inseguiti sotto ai banchi e terrorizzati, mentre loro, sempre loro, li freddavano senza pietà; i figli di Tali massacrati con lei, incinta, che tentava invano di proteggerli, da loro, sempre da loro; il piccolissimo in braccio a sua madre che sembra coprirlo, mentre le spara alla schiena il soldato tedesco, in tutto identico a loro, tanto amati, o almeno scusati, dal nostro occidente debole d'animo, senza fede, né in D-o, né nell'uomo. Mara Marantonio Siamo nel 1938, caccia all'ebreo in tutta l’Europa! Mohammed Merah è il barbaro assassino dei tre bimbi e il papà di due di loro. Questo nazista musulmano, aveva afferrato per i capelli la piccola Miriam sparandole in testa per due volte per assicurarsi che sia proprio morta! Molti lo definiscono un non umano, ma questo insulterebbe il mio cane e tanti altri animali su questo pianetta. Ora è accerchiato dalle forze di polizia Francesi, spero che lo catturino vivo! Non è un pazzo solitario! È un membro di Al Qaida, sostenuti dalla maggioranza nella striscia di Gaza, dagli Hezbolah in Libano e dalla maggioranza nei paesi Mussulmani! Tutto questo accade nel giorno dove viene pubblicata una lista di 'proscrizione', contenenti i nomi di 650 cognomi di famiglie italiane di origine ebraica. 163 docenti universitari accusati di essere 'devoti' a Israele. E' l'inquietante elenco comparso sul sito neonazi ' Holywar '. Iki ro Le parole stonano, è difficile trovare quelle giuste che sappiano dire senza scadere nel rituale retorico di chi piange sulle ferite aperte e poi ritorna alla normalità. Il mondo è pieno di persone che a caldo partecipano, si fanno avanti, si commuovono, si battono il petto. Ma non ci basta questo! Davvero non ci servono i sermoni, le lacrime d'occasione, la partecipazione al lutto, il cordoglio epidermico. Contro la barbarie del massacratore di bambini di Tolosa serve una campagna di informazione seria, che coinvolga educatori e alunni, che dia le giuste coordinate a chi ha il compito di formare le nuove generazioni perchè, diciamolo una volta per tutte: gli ebrei non li ha mai amati e non li ama nessuno! La Shoah è un dramma collettivo che coinvolge molti, ma se l'osservazione si sposta sull'ebreo di oggi cominciano i "distinguo" e la maggior parte delle persone è dichiaratamente contro Israele, contro il sionismo, e rispolvera tutti i vecchi pregiudizi contro l'ebreo e incolpa gli israeliani del Male dei palestinesi e non si scandalizza di tutte le manifestazioni di odio contro Israele e contro gli ebrei che pullulano tutti i giorni in tutti i paesi del mondo. Questo è il dramma che emerge oggi con forza e i bambini massacrati a Tolosa ci chiedono di non girare la sguardo dall'altra parte. Sono stati massacrati solo perchè ebrei come i bambini di Terezin, del ghetto di Lodz, del ghetto di Varsavia, come i bambini di Bullenhuser Damm... maria pia bernicchia E ora che si sa la verita'. Che e' chiaro che dietro a quel casco nero e a quella motocicletta maledetta si nascondeva un ennesimo musulmano, la moralita' del mondo mediatico si svegli. Si scuota dal proprio torpore, paura, ansia politically correct, di dare contro apertamente alla cultura, alla ricerca spasmodica della morte, dell'islam. Non e' un mondo intero da condannare, da denunciare. E' un mondo educativo da scoperchiare. Una civilta' che educa i propri figli all'amore per la morte degli infedeli, alla ricerca assoluta del male altrui, alla sete di sangue, al paradiso attraverso l'uccisione degli infedeli. Trovino il coraggio quei giornali, quei giornalisti, che hanno urlato a caratteri cubitali il sospetto neonazista per la strage di Tolosa, di diffondere la verita'. Che dietro all'ennesima strage sta l'ennesimo musulmano. Che analizzando statisticamente gli attentati nel mondo e i loro fautori e mandanti, la matrice comune ha sempre lo stesso nome. Estremismo islamico. Non sono cellule impazzite, sono persone imbottite. Di ideali contrari alla vita, alla democrazia, alla tolleranza. Colme di tritolo, di razzi, di mitragliatrici, fornite da chi vuole uccidere l'Occidente e i suoi valori. Il mondo mediatico ha di fronte a se' un'unica via di scampo. Ritornare allo scopo primario di ogni giornalista, raccontando la verita' assoluta, senza schermi, parafrasi e finte tolleranze. Speriamo in un articolo in prima pagina, centrale, con tanto di foto e di didascalie ben chiare. Che racconti chi e', da chi e' indottrinato e finanziato l'assassino di tre bambini e innocenti e di un padre la cui unica gravissima colpa e' l'essere ebrei. Senza titoli giustificativi (voleva vendicare i bambini palestinesi uccisi. Ma sanno i giornalisti cosa succede in Palestina e Israele prima di dare per veritiera la campagna mediatica palestinese diretta da Hamas movimento terroristico al comando?) Speriamo fermamente in una verita' pulita da fronzoli ingannatori (che definiscono il terrorista un salafita, una cellula impazzita). O sara' la fine della liberta' di parola e di stampa. Imbrigliata nella paura di parlare e denunciare assassini sparsi in tutto il mondo pronti a scagliarsi contro tutto cio' in cui una volta in Europa, in Italia, si credeva davvero.
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