Il ridicolo degli odiatori
Cari amici,
una delle cose che il popolo ebraico ha capito in millenni di persecuzione è che dopo il lutto la vita deve continuare, che non ci si può permettere il lusso di essere depressi e svuotati di energia troppo a lungo. Senza dimenticare, senza trascurare la lezione, bisogna andare avanti. Vivere e crescere è la peggior smentita che possiamo dare ai nostri nemici. Pochi giorni dopo Tishà beAv, il ricordo più luttuoso del calendario ebraico, quel che commemora entrambe le cadute del Tempio e con esse tutte le tragedie, i lutti, i genocidi che abbiamo subito, c'è tu beAv, il giorno degli innamoramenti e dei fidanzamenti, quando si balla e si canta l'amore per la vita e la fiducia nel futuro.
Io non farò così, perché non è questo il tempo, ma vi darò un paio di notizie dolceamare, di quelle che a me piacciono perché mostrano l'aspetto ridicolo nell'odio dei nostri nemici. La prima è che ci sono nuovi dettagli sul terremoto teleguidato che Israele sta organizzando per far crollare la moschea di Al Aqsa, di cui vi ho già parlato e cioè che vi sono 28 scienziati impegnati nel terribile progetto e che il crollo è previsto nel 2020 (http://elderofziyon.blogspot.it/2012/03/more-details-on-nefarious-plot-to.html). Data la serietà dell'argomento, vi consiglio di tentare un bel terno al lotto: 28-20-23 (per chi non lo sapesse, il 23 è il numero del terremoto per l'autentica smorfia napoletana: http://it.wikipedia.org/wiki/La_smorfia_napoletana).
Naturalmente declino ogni responsabilità sul risultato.
La seconda è che gli eroici palestinesi difendono Gerusalemme contro la sua giudeizzazione (che sarebbe come lottare contro l'umidità dell'acqua o la leggerezza dell'aria, o la sabbiosità del deserto, impresa degna del miglior delirio di Don Chisciotte) non solo nel luogo stesso, ma anche all'estero. Hanno infatti bollato con parole di fuoco il fatto che il Museo ebraico di Brooklyn si sia permesso di mettere in mostra una riproduzione in scala del Kotel (il “muro del pianto”, come lo chiamano gli europei, o il “Muro occidentale”, come si dice in ebraico). Eccole: “Non solo l'occupazione israeliana sta distruggendo il patrimonio islamico a Gerusalemme, utilizzando gli strumenti politici e le frodi, ma queste menzogne hanno addirittura raggiunto gli Stati Uniti. [...] La Fondazione Al Aqsa ribadisce che la creazione di questo modello che sancisce il mito del "Muro occidentale" e del Tempio degli Stati Uniti riflette lo sforzo disperato dell'occupazione di costruire un tempio a spese della moschea di Al Aqsa, sottolineando che il Muro è parte integrante della Moschea di al Aqsa, e collegato al profeta Maometto - la pace sia su di lui - che ha legato il suo mulo Buraq su di esso, e che questo muro e la piazza di fronte ad esso sono puramente islamici e che la pretese dell'occupazione di un "muro occidentale" sono solo bugie e superstizioni.” (il post dei degerusalemmatori di Gerusalemme è qui: http://www.iaqsa.com/2012/03/, per un riassunto in inglese potetre andare qui: http://elderofziyon.blogspot.it/2012/03/muslims-upset-at-kotel-museum-exhibit.html.)
Altro argomento. Sapete che una delle passioni dello sport sono le classifiche. E qual è lo sport nazionale a Gaza? Be' non so se il più seguito, ma il più caratteristico è sparare missili e cercare di ammazzare ebrei. E anche loro hanno le loro brave classifiche. Ecco quello relative alla settimana scorsa, quando c'è stata una fiammata di guerra (o se preferite di sport). Le squadre naturalmente hanno nomi politici, ma non badateci, sono etichette buone per D'Alema e la Ashton, questi si divertono ad ammazzare come quelli che tirano i sassi dai ponti sull'autostrada sulle macchine, hanno la stessa razionalità politica, anche se, bontà loro, mirano solo agli ebrei:
Jihad islamica: (Brigate Al Quds)
91 Grads
31 missili "Gerusalemme"
24 missili "107"
31 colpi di mortai
PRC (Brigate Nasser Salah Din)
47 razzi "Nasser"
9 colpi di mortaio
Fatah (Brigate Al Aqsa - al-Nedal Division)
19 razzi di tipo Qassam
7 colpi di mortaio
PFLP
9 Grads
32 razzi di tipo Qassam
5 colpi di mortaio
DFLP
1 Grad
17 razzi di tipo Qassam
3 colpi di mortaio
Al-Ahrar e Jaysh al-Jumma
4 razzi di tipo Qassam
Così il totale è 101 Grad, 174 razzi a corto raggio e 55 colpi di mortai, cioè 330 colpi in tutto in tre giorni.” (http://elderofziyon.blogspot.it/2012/03/jihadists-tally-up-their-missile-counts.html). E' chiaro che è in testa la Jihad islamica, ma mi dicono dalla regia che il campionato continua. Purtroppo gli israeliani non sono sportivi come dovrebbero essere e non applicano la regola della passività. Giochereste voi a calcio con porte che si vendicano dei gol che subiscono? No, naturalmente. E allora perché non stanno buoni gli israeliani a prendersi i razzi in testa, morire se capita, ma lasciar giocare in pace i bravi ragazzi di Gaza? Se lo chiedono tutti, a partire dalla Ashton e da D'Alema. E' chiaro che rispondere non vale, nel linguaggio legale della politica internazionale, “è sproporzionato”. Ma che volete, sportivi si nasce e se quelli non lo sono, peggio per loro, vuol dire che si meritano i razzi che si prendono. E tutto il resto, naturalmente, Tolosa inclusa.
Ugo Volli