Strage di Tolosa: chi continua a non vedere l'odio per Israele il quotidiano di Rocca Cannuccia non si smentisce nemmeno questa volta
Testata:Il Manifesto - Rainews24 Autore: Ali Rashid - Michele Giorgio - Vauro Senesi Titolo: «Inventare un nemico - Israele accoglie le salme»
I giornali di oggi sono pieni di articoli su quanto è successo a Tolosa, ma la maggior parte evita di toccare l'unico vero argomento la cui analisi dovrebbe insegnare quale tipo di terrorismo ci troviamo di fronte. Gli ebrei europei vengono assassinati, aggrediti, colpiti perchè sono più facili da raggiungere rispetto al nemico vero da distruggere, Israele. Quasi tutte le analisi, i commenti sui quotidiani di oggi non scrivono nemmeno il nome di Israele. Anzi, su alcuni (Manifesto in testa) il paragone di Catherine Ashton con i bambini di Gaza viene giudicato con benevolenza. Riprendiamo solo i due pezzi del Manifesto, tralasciando gli altri che, in realtà, brillano per poca accuratezza evitando di affrontare nel terrorismo antisemita l'attacco a Israele.
Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 22/03/2012, a pag. 1-9, l'articolo di Ali Rashid dal titolo " Inventare un nemico ", a pag. 8, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo " Israele accoglie le salme ".
Vauro Senesi
Catherine Ashton
In alto a destra, la vignetta di Vauro Senesi sul Manifesto di questa mattina. Sembra uscita a un ufficio stampa di Abu Mazen. Il bambino palestinese, già in cielo perchè assassinato (dagli israeliani, ovviamente), piange la morte dei bambini ebrei a Tolosa e fa cadere un fiore verso di loro dicendo 'Shalom', pace. E', sottoforma di vignetta, ciò che ha detto Catherine Ashton quando ha paragonato le vittime della strage di Tolosa ai bambini morti a Gaza. A tal proposito ci chiediamo quand'è che Israele dichiarerà Ashton persona non gradita in Israele.
Un esempio di quanto il politicamente (islamicamente) corretto sia diffuso sui media italiani: questa mattina rainews ha continuato a presentare, nella barra delle notizie scorrevoli, il terrorista islamico di Tolosa semplicemente come "presunto killer", aggiungendo - senza temere di contraddirsi in modo clamoroso - che il "presunto" killer, dopo aver dichiarato di aver ucciso per vendicare i bambini di Gaza, si dica pronto a morire armi in pugno.
Ali Rashid e Michele Giorgio non perdono occasione per diffondere la propaganda araba contro Israele. Certo, il criminale assassino e terrorista viene condannato, non potrebbe essere diversamente, ma entrambi escludono che l'accaduto abbia qualcosa a che vedere con l'odio per Israele. Anzi, entrambi ricordano che Salam Fayyad e Abu Mazen hanno condannato l'attentatore, prendendo le distanze e dichiarando che la 'causa palestinese' non deve essere usata per giustificare crimini di nessun genere. Tante belle parole, peccato che poi sia a questo che porta la propaganda araba, all'odio per Israele e per gli ebrei. Il terrorista islamico di Tolosa ha agito per 'vendicare' i bambini palestinesi uccisi da Israele. Per farlo ha assassinato tre bambini ebrei e un rabbino in una scuola ebraica in Europa.
Ecco i due articoli:
Ali Rashid - " Inventare un nemico "
Ali Rashid
Con scellerata leggerezza si tentano oggi di attribuire a una causa, i crimini efferati. Sia i vinti e i disperati, che gli onnipotenti e gli arroganti, hanno bisogno di una causa,una ideologie o un Dio per giustificare i loro crimini, scaturiti dall’angolo buio della loro ignoranza, che si esprime in atti di mascherata impotenza o delirio di onnipotenza. Così, in tante forme e a intensità variabili, si sono eretti sostenitori o accusatori della causa palestinese coloro che per loro frustrazione o cinico opportunismo si sostituiscono ai palestinesi stessi e agiscono nel loro nome. Per attuare quell’atto criminale della strage di Tolosa, nel modo freddo e calcolato in cui è stato portato a termine, è indispensabile avere quella cultura dell’annientamento e della morte propri di una mente malata ogni volta che inventa un nemico. Per farlo le cause sono opzionali. Una cultura che si esprime permezzo di atti criminali, di parole «gagliarde » che inondano le diverse dichiarazioni politiche e prese di posizioni, in uno scenario politico che ha azzerato le certezze e le speranze che ci animavano fino a pochi anni fa in un progresso che avrebbe abbracciato tutti nelmondo. Le tragiche condizioni di vita dei bambini e degli adulti palestinesi, vittime della barbara occupazione Israeliana, non autorizzano a nessun criminale, singolo o gruppo che sia, di versare altro sangue innocente. A tale proposito le dichiarazioni del primo ministro palestinese sonomolte chiare e prevengono qualsiasi speculazione politica. Le condizioni e le amare prospettive di futuro, sia dei palestinesi che degli israeliani, dimostrano, senza bisogno di ulteriori prove, che l’uso della violenza rappresenta un pozzo di veleno inesauribile, che uccide e annichilisce entrambi, e si estende come una macchia di olio verso tutta le regione e oltre. Atti simili andrebbero combattuti con forza, e andrebbero isolati terreni di coltura, dove prosperano tutte le tendenze razziste, fondamentaliste ed estremiste che stanno delegando in tutto il mondo senza eccezione. Dopo la strage della scuola ebraica a Tolosa, è legittimo chiedersi, come abbia potuto un elemento di tale pericolosità, già noto ai servizi segreti francesi, agire liberamente con tante armi ed esplosivi per così lungo tempo. Forse la risposta sta nel fatto dimostrabile, che esistono canali di comunicazione sotterranei per un reciproco utilizzo tra il vasto arcipelago fondamentalista e i servizi segreti di varie potenze occidentali emedio orientale, per destabilizzare le regione. Sono stati foraggiati in Libia, in Siria, Yemen, per snaturare la rivolta pacifica dei loro popoli e condizionare il suo esito. Come vengono oggi cospicuamente finanziati in Egitto per mettere a rischio un passaggio pacifico del potere dal consiglio militare alle forze politiche e rinviare la pace in Palestina a tempi indeterminati.
Michele Giorgio - " Israele accoglie le salme "
Michele Giorgio
In una atmosfera di dolore, mentre in Francia le forze speciali tenevano sotto assedio la casa di Mohammed Merah, il killer di Tolosa, ieri nel cimitero del Monte del Riposo a Givat Shaul, alla periferia di Gerusalemme, una folla di migliaia di persone si è stretta intorno ai corpi del rabbino Jonathan Sandler, 30 anni, dei suoi due figli Arieh di 5 anni e Gabriel di 4, e della piccola Myriam Monsonego di 8 anni, uccisi davanti alla scuola religiosa «Ozar Hatorah». «Auguro aimiei genitori di trovare la forza per affrontare questa prova durissima e per andare avanti», ha detto con voce rotta dell’emozione Avishai, il fratello più grande di Myriam. In lacrime Eva Sandler, vedova del rabbino ucciso, e con lei molte donne che hanno seguito la cerimonia funebre a distanza di alcuni metri. «Torna a casa, torna a casa», ha ripetuto Eva Sandler raccolta dopo il funerale davanti alla tomba del marito. Presenti a Givat Shaul anche il ministro degli esteri francese, Alain Juppe, che ha accompagnato le salme nel viaggio in aereo verso Israele, il presidente della Knesset, Reuven Rivlin, il ministro dell’Interno, Elie Yishai, oltre al rabbino sefardita di Israele, Shlomo Amar, e altri ministri. «I nostri cuori sono con gli ebrei di Francia... il dolore è inimmaginabile. Dio ci sta mettendo alla prova», ha detto il ministro Yishai, tra numerosi rappresentanti della comunità francofona israeliana. Il premier Netanyahu da parte sua ha indirizzato lo sdegno per la strage di Tolosa verso temi più politici. «Dobbiamo contrastare la propaganda che è in corso contro Israele e gli ebrei, contro innocenti, che porta certe persone a compiere questi atti barbari», ha detto ad Alain Juppe, in evidente riferimento alle critiche che, anche a livello internazionale, prendono di mira la politica israeliana contro i palestinesi sotto occupazione. Sulla stessa lunghezza d’onda le parole del Reuven Rivlin che ha citato gli attentati anti- israeliani in India e in Argentina, maanche i lanci di razzi palestinesi, dimenticando che non molti giorni fa Israele ha bombardato con i suoi aerei la Striscia di Gaza uccidendo 26 palestinesi, tra i quali anche due bambini innocenti. Le considerazioni di Rivlin inoltre non rendono giustizia alla condanna aperta della strage di Tolosa fatta dal premier dell’Anp Salam Fayyad, che ha chiesto con forza che la causa palestinese non venga usata per giustificare crimini e violenze. «È giunto il tempo per questi criminali di smetterla di motivare i loro atti nel nome della Palestina e di affermare di agire per i diritti dei bambini palestinesi», ha scritto in un comunicato Fayyad, dopo cheMohammedMerah aveva detto alla polizia di aver ucciso per vendicare i bambi palestinesi. «Questo crimine (di Tolosa) deve essere condannato nel modo più forte possibile dal nostro popolo e dai suoi giovani, nessun bambino palestinese può accettare un crimine che prende di mira persone innocenti», ha aggiunto il premier dell’Anp.
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