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La Repubblica Rassegna Stampa
21.03.2012 Israele, no alle modelle anoressiche. Ecco una buona legge
cronaca di Fabio Scuto

Testata: La Repubblica
Data: 21 marzo 2012
Pagina: 36
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Anoressiche vietate per legge. Così Israele sfida la moda»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 21/03/2012, a pag. 36, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo "Anoressiche vietate per legge. Così Israele sfida la moda ".


La Knesset

La rivoluzione nella percezione dei modelli di bellezza in Israele è iniziata dalla Knesset, dove lunedì sera è stata approvata una legge che manda in frantumi l´ideale anoressico di bellezza, diventato il modello dei nostri giovani, che tentano di adeguarsi a questa illusione impossibile cadendo nel baratro dei disturbi alimentari. Primo Parlamento al mondo, la Knesset ha approvato una legge per combattere l´anoressia e i disordini alimentari vietando alle modelle troppo magre di apparire nelle pubblicità. È la prima volta che un governo usa il proprio potere legislativo per intervenire sull´industria della moda, accusata di provocare disordini alimentari idealizzando una magrezza estrema. Per i promotori della norma la lotta all´anoressia è come quella contro il fumo. La speranza è che la nuova legge diventi un modello per tutti quei Paesi che faticano con la diffusione di anoressia e bulimia, soprattutto tra le giovanissime.
In Israele il provvedimento è stato subito ribattezzato la "legge Photoshop", perché oltre a vietare l´uso di modelle visibilmente sotto peso per le pubblicità, obbliga le agenzie a indicare l´uso di programmi grafici per modificare le immagini e rendere ancora più magre le modelle. La "legge Photoshop" chiede a chi lavora nella moda di presentare un certificato medico non più vecchio di tre mesi durante le sedute fotografiche destinate al mercato israeliano, dove si attesta che i modelli non sono «denutriti», in base agli standard dell´Organizzazione mondiale della sanità. L´indice di massa corporea - Bmi (Body Mass Index) che si calcola si calcola come il rapporto del peso, espresso in chilogrammi, e il quadrato dell´altezza, espressa in metri - minimo richiesto dall´Oms per non essere denutriti è di 18,5 punti.
Lo Stato ebraico, rappresentato nel settore dalla bellissima Bar Refaeli, l´ex fidanzata di Leonardo di Caprio, è così il primo Paese ad imporre per legge un peso minimo per le professioniste della passerella e a obbligare le aziende a rivelare se le immagini dei modelli sono state manipolate. Si spera così di riuscire limitare, soprattutto fra i più giovani, l´influenza di modelli estetici irreali e patologici nella percezione del corpo, influenza che si ritiene sia una delle cause dell´anoressia nervosa.
La prima firmataria della legge - che venne presentata nel 2009 - è la deputata di Kadima Rachel Adato, medico ginecologo, membro della Commissione della Knesset per il Lavoro, il Welfare e la Salute, e presidente della "Lobby della Salute" e della "Lobby per la Promozione della Salute delle Donne". Ma dalla sua presentazione la legge ha avuto un appoggio "trasversale" in Parlamento, il co-firmatario è il deputato Likud Dani Danon, vice-presidente della Knesset, presidente della Commissione per i Diritti del Bambino e presidente della "Lobby per la Salute del Bambino".
Non c´è stato un caso particolare che abbia innescato l´iter legislativo. In Israele, come in tutto il mondo occidentale industrializzato, l´anoressia nervosa colpisce per la prima volta soprattutto nella fascia di età fra i 15 ed i 30 anni, ma sono stati diagnosticati casi anche fra i bambini e i cinquantenni. Ne è vittima tra lo 0,5 e l´1% della popolazione, le donne in misura 20 volte maggiore degli uomini, mentre si calcola che il numero dei malati sia raddoppiato dagli Anni ‘60 ad oggi e sia in continuo aumento. Dice a Repubblica la dottoressa Adato «Questa legge riporta i modelli estetici nei limiti della ragionevolezza, limiti sani, possibili, che impediranno ai nostri figli di diventare vittime di questa epidemia. Grazie a questa legge, manderemo ai giovani un messaggio che dice la magrezza è una cosa accettabile, ma ha dei limiti e "il troppo magro" esiste».

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