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Una lettera per Ugo Volli, ma rivolta a tutti 19/03/2012

Caro Volli,

 All'inizio degli anni '90 ero Direttore Sviluppo Nuovi Mercati per la licenziataria e distributrice di Armani Jeans (La Simint di Baggiovara (MO)). Un prodotto molto appetibile e, in Medio Oriente, concupito da improvvisati e miliardari imprenditori musulmani che, del tutto privi di professionalità  ed esperienza, erano ricchi solo di quattrini, arroganza e presunzione.
Nei rapporti con noi, gli Infedeli, anzi con i porci infedeli, alternavano altezzosità  ed untuosa gentilezza. Ma questi sono aspetti di un lavoro per cui ero preparato e decorosamente pagato.
Ho visitato una quindicina di Paesi musulmani, compreso la Turchia, all'epoca laica e tollerante ed il Regno Saudita, passando da Malesia, Indonesia, Pakistan, Iran eccetera.
A Jeddah ricordo il mio accompagnatore Yemenita, mentre attendevamo di essere ricevuti dal solito velleitario membro della Royal Family che si voleva baloccare con le Boutique di lusso, mi chiese con servile premura se io non indossassi un qualsiasi simbolo religioso. In altre parole, se avessi avuto una catenina con la Madonna, con crocefisso, ignoro se gli angeli custodi siano omologati come impuri... avrei dovuto nasconderli alla vista del cliente. Ne chiesi, polemicamente e provocatoriamente, il motivo. Il musulmano rispose: "Per rispetto".
Io non indosso niente, non sono praticante e non so se credente, ma mi sforzo di rispettare tutti. E conosco la differenza fra rispetto ed assurda piaggeria. Mai come allora rimpiansi di non avere un bel crocefisso da esibire al collo. Cercai di spiegare al preoccupato intermediario che io rispettavo tutti, a prescindere dal fatto che fossero clienti, ma il mio rispetto si limitava al mio comportamento che si asteneva da azioni inutilmente irriverenti (bere, mangiare maiale ... cose che invece i musulmani fanno in segreto e con gran gusto) ma questo mio rispetto non poteva intaccare il mio essere.
Fui anche sarcastico nel fargli notare che avevo la fede al dito, cosa che oltre ad essere un simbolo cristiano era anche un simbolo di un sacramento, quello del matrimonio (Doppio Punteggio!!).
 Mi guardava speranzoso augurandosi, con autentico fervore, che non creassi problemi e di non perdere l'affare. E se indossare, sotto la camicia, una croce è una mancanza di rispetto perchè a loro è  permesso di invadere piazze, marciapiedi, luoghi pubblici, velare le donne, praticare la poligamia, infibulare bambine, obbligare le figlie di 7 anni a matrimoni con quarantenni maiali, ritenere giusto lapidare una donna eccetera eccetera?
Tutto questo a casa nostra, ovviamente. Suscettibili questi signori, oppure si ritengono semplicemente superiori, per diritto divino?
Perchè nei supermercati europei possono acquistare cibo halal (osservante i precetti islamici) ed io non posso bermi una birra in santa pace nei loro paesi? Ovviamente oltre al loro, di Dio, hanno imparato ad adorarne un altro. Il DENARO. Quindi per i dollari e gli Euro (ma prendono di tutto) benvenuti a Dubai, Abuh Dabi, Doha, le spiagge della Malesia. Ma da noi li vediamo, oppure no, sbevazzare allegramente e farsi dei gran panini al salame? Perchè le moschee da noi sono permesse e le chiese, da loro, sono vietate? Verrà  mai in mente a noi ed a loro - un concetto elementare come quello della reciprocità ?
Oppure a sottometterci dobbiamo sempre essere noi, solo noi, esclusivamente noi? Il rispetto a senso unico. Chi si sognerebbe, in Occidente, di sequestrare il Corano ad un passeggero islamico che passi la dogana? Provate a farvi beccare con la Bibbia in tasca, non parlo della Torah, di un testo Rabbinico. Anche se, in Europa, possiamo ammirare tutti gli islamici bere birra e farsi gran panini al salame, con gli sguardi furbetti ed irridenti. Perchè non possiamo aprire paninoteche di prosciutto, edificare chiese eccetera? Non posso nemmeno avere una croce addosso?
Terrorismo travestito da patriottismo. Loro possono uccidere in quanto patrioti, se Israele reagisce è assassino. Incredibile! Ma la nostra gauche caviar (sinistra al caviale), arrugginita radical chic, si rende conto che l' Arabo ragiona in termini tribali e non di nazione? Si rende conto che le uniche vittorie militari nella storia moderna furono ottenute, nel 1916, grazie a di un certo Thomas E. Lawrence ed agli armamenti inglesi? L'islamismo portò qualcosa, è¨ vero, ma anche molti sgozzamenti. E poi, andando indietro nel tempo, cosa dovremmo dire della civiltà  Occidentale, la nostra e dei Greci, degli Egiziani, delle civiltà  precolombiane? E se, dopo la banalità  del male, si stesse arrivando alla banalità  della stupidità  tout court (la nostra), della demagogia?
Siete espressamente autorizzati a pubblicare questa mail con il mio nome e cognome. Eviterei, per favore, la pubblicazione del mio indirizzo mail per evitarmi letteracce di volenterosi cretini in buona fede, paladini dei "poveri palestinesi"

.Cordialmente
Gianfranco Pacini Ho 62 anni. Vivo in Tailandia da due anni ed in Asia da tre anni. Ho vissuto 5 anni in Sud Africa 1982-1987. Ho viaggiato tutta la vita, sono stato in 141 Paesi. Lei scrive la verità , sig Volli. Lo fece anche Giordano Bruno. In Europa devo evitare di dire ciò che penso, avendo un background sociale e culturale che mi vorrebbe un appartenente alla gauche caviar, un elettore di Pisapia, sindaco fabbricante di Moschee con denaro pubblico.
Leggo volentieri quello che lei scrive, dovrebbe essere illuminante per molti, per me è cronaca onesta e realistica visione delle cose. Come può fare Israele a difendersi? A questo punto attaccando, credo, temo.
La politica dell' appeasement occidentale non sembra funzionare, con gli iraniani, con il mondo arabo, vero?

Gentile Gianfranco Pacini, grazie per averci fatto partecipi delle sue esperienze - di lavoro e di vita - nei paesi musulmani. La sue parole illuminano più di 100 editoriali dei cosidetti esperti che scrivono sui nostri giornaloni. Grazie, a nome di Ugo Volli e della redazione.


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