Hamas ricevuto in visita al Consiglio dei diritti umani Onu
Ismail al-Ashqar, Hamas. Oggi sarà ricevuto al consiglio dei diritti umani Onu
Consiglio dei diritti umani Onu. Ne fa parte anche la Siria
Cari amici,
per fortuna noi viviamo in un'epoca illuminata, con un sacco di organizzazioni internazionali, che si occupano di moltissime cose e sono tutte dedite a evitare che torni il tempo dei genocidi e delle guerre di sterminio, come si è visto a Srbrenica, nel Ruanda, in Tibet e in molti altri luoghi. Queste splendide organizzazioni internazionali, di cui l'Onu è il vertice, usano molti consulenti e invitano molti esperti per capire esattamente come va il mondo. Per esempio il giudice Goldstone, il rapporteur speciale Robert Falk, il sociologo Jean Ziegler ecc. Non posso illustrarvi qui le loro imprese, magari li conoscete di fama, ma se non ne sapete abbastanza, vi prego, scrivete il loro nome sulla finestrella delle ricerche di Informazione Corretta, in alto a sinistra sulla home page, e ne leggerete di cotte e di crude. Soprattutto imparerete che la colpa di tutto è l'esistenza dello stato di Israele, sicché se il tempo oggi non è di vostro gradimento, o non avete digerito la cena ieri sera sapete a chi dare la colpa, che non fa cambiare le cose, purtroppo, ma è sempre una bella soddisfazione.
A questi meravigliosi consulenti ed esperti, oggi se ne aggiunge uno nuovo. Il suo nome è Ismail al-Ashqar, di mestiere fa il dirigente politico, anzi il parlamentare, che è sempre una bella cosa, il suo datore di lavoro è quel meraviglioso movimento che si chiama Hamas. Ismail al-Ashqar si è spesso mobilitato per i poveri prigionieri politici rinchiusi nelle carceri israeliani, tutti innocenti è chiaro, eroici combattenti e martiri catturati dall'entità sionista per pura cattiveria. Ha anche proposto una soluzione, perfettamente logica anche se qualcuno potrebbe obiettare sulla sua legalità formale (ma badate, solo formale, la sostanza è giusta): rapire molti altri soldati, fare molti altri casi Shalit, e poi molti altri scambi, fino a esaurimento dei soldati e dei prigionieri, o possibilmente di tutti e due (http://elderofziyon.blogspot.it/2012/03/un-human-rights-council-invites-hamas.html). Non è geniale? Anche il padre di Gilad Shalit, come vi ho spiegato ieri, sarebbe d'accordo (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=43810), purché non si riprendano il figlio o un altro membro della sua famiglia, perché occuparsene potrebbe disturbare la sua campagna elettorale come candidato deputato laburista.
Come vedete dal link sull'onorevole Ismail, costui non è esperto solo di scambi commerciali in vite umane, ma anche di turismo e tecnologia, infatti si occupa di Gerusalemme e ha spesso dichiarato che non con trattative e altre sciocchezze del genere si può recuperare Gerusalemme, ma solo con la resistenza: naturalmente allude a quei piccoli componenti elettrici che servono a regolare i circuiti (e che alcuni anni fa Michele Serra amava portare sul bavero della giacca). Niente a che fare col terrorismo, naturalmente, è solo questione di impedenza elettrica, che permetterà di eliminare gli invasori sionisti come quelli apparecchietti estivi friggono le zanzare: pensate come sarebbero stati più efficienti i lager nazisti con le moderne tecnologie.
Comunque questo è il signore che viene oggi ricevuto, non dal tribunale dell'Aia e dalla patrie galere, come uno di voi potrebbe ingenuamente supporre, ma dal consiglio dei diritti umani dell'Onu a Ginevra. Chi meglio di questa nobile istituzione può comprendere l'attaccamento quotidiano (o magari l'attacco quotidiano) di Hamas ai diritti umani della sua gente e degli altri? Se ne sono accorti anche i suoi amici, per esempio al processo Arrigoni: quando si ammazzano i propri più stretti alleati per guadagnare un po' di potere nell'organizzazione si è senza dubbio dei grandi umanitari. E del resto, sapete qual è stato il penultimo atto di lungimiranza del consiglio dei diritti umani dell'Onu, prima di invitare Ismail al-Ashqar? E' stata una genialata degna di Alfred Jarry, il grande inventore di Padre Ubu: hanno emesso (a marzo 2012, in perfetto orario) un rapporto estremamente elogiativo dei diritti umani in Libia per quanto riguarda il periodo 2010-11 cioè... l'ultimo anno della dittatura di Gheddafi, che era tanto rispettosa dei diritti di tutti da essere finita come sappiamo (http://blog.unwatch.org/index.php/2012/03/15/u-n-adopts-resolution-praising-qaddafi-rights-record/). A costo di ripetermi, devo chiedervi: non è geniale? Ci sono state delle obiezioni, ma il presidente le ha severamente represse: che cosa c'entrano i diritti umani con i morti, le torture, l'oppressione? Quel che conta è che Gheddafi pregasse cinque volte al giorno sul suo tappetino, debitamente rivolto alla Mecca. Che cosa c'è di più umano e di più diritto che orientarsi sulla Mecca, con l'apposita bussola? Bisogna dire che Dio li fa e poi li accoppia (o li attripla: il comitato dei diritti umani, l'onorevole Ismail e anche Gheddafi. Magari la sorte di quest'ultimo fosse di guida agli altri due...).
Ugo Volli