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La Stampa Rassegna Stampa
19.03.2012 Ground Zero: la Freedom Tower testimonia la rinascita di New York
cronaca di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 19 marzo 2012
Pagina: 23
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Così New York tocca di nuovo il cielo»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 19/03/2012, a pag. 23, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo "Così New York tocca di nuovo il cielo".


Maurizio Molinari, lo Skyline di New York con un'elaborazione grafica di come apparirà nel 2014 la Freedom Tower


Daniel Libeskind

Ha già sorpassato la Bank of America Tower, guarda dall’alto il pennacolo del Chrysler Building e fra circa un mese supererà l’Empire State Building diventando l’edificio più alto di New York: One World Trade Center, o Freedom Tower, corre inarrestabile verso l’alto ed è prossima a rivendicare il dominio dei cieli della Grande Mela che fino all’11 settembre 2001 apparteneva alle Torri Gemelle.

Per testimoniare la ricostruzione di Ground Zero, spinta oltre le nuvole la torre di acciaio e vetro progettata dall’architetto Daniel Libeskind, ai fotografi del «Daily News» la Port Authority ha consentito di salire fino all’attuale cima, il 93˚ piano. Per immortalare l’impresa dei «cowboy dei cielo», ovvero i 150 operai impegnati a lavorare 24 su 24 per completare la costruzione dei previsti 541,3 metri entro il marzo del 2014. La scalata ai record dell’altezza di una metropoli che riflette nell’architettura la propria identità serve a far vivere ai newyorkesi l’opera in corso come una sfida che testimonia la rinascita di tutta la città.

Sono i numeri a decrivere la progressione di quanto sta avvenendo: arrivata al 93˚ piano la Freedom Tower misura 368,1 metri rispetto ai 318,9 del Chrysler Building e ai 365,8 della Bank of America Tower grazie ad una velocità di crescita pari a 2,8 metri a settimana che in un periodo di 4-6 la porterà a raggiungere il 101˚ piano superando i 381 metri dell’Empire State Building, costruito nel 1931, che dal momento della caduta delle Torri Gemelle è ridiventato l’edificio più alto della città.

Da allora la gara sarà solo con l’eredità del World Trade Center, perché l’antenna del North Tower misurava 526,3 metri e l’ultimo traguardo sarà battere i 526,9 metri della Sears Tower di Chicago, diventando l’edificio più alto dell’intero Emisfero Occidentale, proprio come Libeskind aveva immaginato nel «master plan» del 2003.

«Stiamo vendicando le vittime degli attetanti dell’11 settembre - spiega Pat Foye, direttore dei lavori per Port Authority, l’ente cittadino responsabile della ricostruzione - e centreremo l’obiettivo di terminare l’opera entro il primo trimestre del 2014 per consegnare a New York un 104˚ piano con il punto di osservazione più spettacolare del mondo intero», potendo gettare lo sguardo dal Ponte di Washington sull’Hudson alla Statua della Libertà, dalle piste di atterraggio dell’aeroporto Kennedy alle spiagge di Bay Ridge. Per Steve Plate, responsabile del cantiere di Ground Zero, «sta venendo alla luce l’ottava meraviglia del Pianeta, prova concreta della forza, della determinazione e del meglio che puà esprimere l’umanità».

In realtà i lavori avrebbero dovuto terminare nel 2006, ma è stato il braccio di ferro fra proprietà e città a determinare un ritardo di otto anni, con relativo aumento dei costi stimati da 2,1 a 3,9 miliardi di dollari. Ma le polemiche sembrano lontane anni luce dalle travi dei «cowboy dei cielo» appollaiate talmente in alto da essere invisibili agli occhi dei passanti. Fra gli operai che fanno crescere la Freedom Tower c’è Michael O’Reilly, 37 anni, di Amityville in New Jersey, il cui padre lavorò nel cantiere delle Torri Gemelle, subendo poi nel 1985 un incidente di cantiere che lo costrinse a passare il resto della vita su una sedia a rotelle.

«Sono qui anche per lui racconta Michael O’Reilly in un video del Daily News - quando vide le Torri crollare aveva le lacrime agli occhi e sono convinto che oggi sarebbe orgoglioso di sapere che la costruzione della Freedom Tower ci consente non solo di onorare alle vittime dell’11 settembre ma di guardare avanti, puntando a nuovi traguardi».

Al record continentale di 541,3 metri - pari a 1776 piedi, un numero che evoca l’anno dell’indipendenza americana che comprenderà i 124,3 metri di un’antenna per trasmissioni tv, radio e wi-fi che la Port Authority ha consentito di costruire sul tetto della Freedom Tower al fine di migliorare la qualità delle comunicazioni in una metropoli afflitta da un’annosa carenza di ripetitori.

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