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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Le parole di Noam Gilad 17/03/2012

Molto molto molto deluso per le dichiarazioni del padre di Gilad- ricordo la fiaccolata al Colosseo del Giugno 2010- l'affetto, la solidarietà e la commossa stima verso di lui da parte di tutti i presenti ebrei e non ebrei - Le botte 'filo palestinesi ' che s'erano presi alcuni giovani del Ghetto mentre attraverso il Campidoglio tornavano a casa- L'impegno sincero del Sindaco Alemanno. ...mah...! Alberto Hammerman

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 Leggo il Vs. articolo sulle dichiarazioni di Noam Shalit, che suonano, più o meno, così: se fossi palestinese, rapirei anch'io soldati israeliani.... Alcune considerazioni sorgono spontanee: la prima: come riconoscenza nei confronti di un Governo che ha compiuto una mossa assai contestata -e comprensibilmente- dall'opinione pubblica di Israele (e, in specie da chi magari, un bel giorno, aspettava il figlio a pranzo ed invece si è dovuto recare di corsa all'obitorio per riconoscerne le spoglie smembrate), non c'è male!
La seconda: quando ci sono di mezzo ambizione politica e magari la prospettiva di un buon posto in Parlamento, si è disposti a tutto.
La terza: la lotta per l'indipendenza e la creazione di uno Stato democratico ,portata avanti dai militanti sionisti contro la potenza mandataria britannica e contro gli Arabi ostili, lotta che pure ha avuto risvolti violenti (pensiamo, ad esempio, alla banda Stern o a certi settori dell'Irgun), nulla ha a che vedere con i progetti genocidari di Hamas al quale di un libero Stato palestinese nulla importa, bensì sta a cuore solo la distruzione di Israele;
e i cosiddetti moderati di Abu Mazen non la pensano in modo diverso, stando almeno alla loro storia, al modo in cui educano i figli e alla pretesa di governare territori judenrein, secondo una certa ideologia di buona memoria.
Mettiamola così, per il buon Noam: sindrome di Stoccolma allo stato puro per interposta persona.
Mi domando, in proposito : Gilad come la penserà? E se il ragazzo avesse fatto la fine di un Daniel Pearl, o fosse scomparso nel nulla come Ron Arad (1986), suo padre avrebbe ora la medesima opinione distorta?

Saluti cordiali.

Mara Marantonio (Bologna)

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Il padre di Gilad Shalit, il soldato franco-palestinese (????? Palestineseeeeee???? Ehhhhhhhh?... Che succede???? Alla “Stampa”, prima di scrivere, SI UBRIACANO, ndr?????) liberato nell’ottobre scorso dopo oltre cinque anni di prigionia nelle mani di Hamas a Gaza, ha affermato che «se fosse un palestinese, rapirebbe soldati israeliani».
Shabat Shalom – eg

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