Olanda: Antisemitismo in crescita, ma anche simpatia per gli ebrei
Manfred Gerstenfeld intervista il Rabbino Capo d'Olanda Binyomin Jacobs
(traduzione di Alessia Di Consiglio-Levi)
Binyomin Jacobs Manfred Gerstenfeld
"Spesso la gente mi insulta pubblicamente. Puó accadere piú o meno ovunque, come alla stazione di Rotterdam o nel centro di Amersfoort, la cittá dove vivo. Qualcuno per esempio mi grida "Yehoud" – un termine negativo per dire 'ebreo' in Arabo. Qualche anno fa, mentre tornavo a casa dalla sinagoga, un bambino di circa 10 anni mi ha gridato 'Sporco, fetido ebreo.
Alla stazione, dove si ritrovano moltissimi giovani, vengo quasi sempre insultato. Queste grida non vengono solo da immigrati extracomunitari, ma anche dai nativi olandesi. Se vado alla sinagoga il Sabato pomeriggio, vengo insultato non solo quando passo davanti alla moschea, ma anche presso il campo da hockey."
Il Rabbino Capo Jacobs dirige l'IPOR – il Rabbinato per le Comunitá Ebraiche Fuori Amsterdam, L’Aia e Rotterdam – ed è anche Rabbino al Sinai Center, l'unico ospedale psichiatrico ebraico in Europa. E' stato intervistato da diversi media olandesi riguardo alle sue esperienze con l'antisemitismo.
" Aggredire ebrei perchè facilmente riconoscibili per come si vestono è una pratica aumentata enormemente. D'altra parte, c'è peró anche una crescita della simpatia verso di noi. Quando salgo su un treno, qualcuno mi stringe la mano e mi dice 'Shalom' o qualcosa di positivo sugli ebrei e Israele.
"Gli ultimi sviluppi in Olanda sono preoccupanti. Ogni volta che accade qualcosa di drammatico in Israele, la gente comincia a urlarti 'Israel' o 'Hamas, ebrei al gas'. Una volta ho avuto un'esperienza shocante. Io ed uno psicologo non ebreo siamo saliti su un treno pieno di tifosi della squadra di calcio Feyenoord. Hanno cominciato a cantare 'Ebrei al gas'. Ho avuto la sensazione che tutto quel treno di normali olandesi fosse contro di noi. "Lo psicologo tremava per la paura. Io ho pensato che non dovevamo sembrare impauriti, non sarebbe servito, quindi ho fatto finta di essere indifferente, dando così un segnale di sicurezza. Questo incidente potrebbe essere considerato come un mero atto di vandalismo, ma se uno solo di questi idioti ci avesse attaccato, molti altri probabilmente l'avrebbero seguito."
"Di fronte alla nostra casa c'è una scuola frequentata da bambini provenienti da diversi contesti. Un giorno una signora turca si è avvicinata a me, tenendo un bambino stretto per mano. Il bambino sembrava stesse per morire di paura. La signora allora gli ha detto 'Non avere paura, questo nonnetto non ti fará del male. E' una brava persona'. Il bambino sembrava essere di origine marocchina e pensava che volessi rapirlo. A quanto pare gli era stato detto che gli ebrei sono pericolosi. La signora voleva insegnargli il contrario.
"Questa è la propaganda che si fa nelle moschee, dove è stato proiettato un film in cui Israele viene falsamente accusato di rapire i bambini arabi per donarne poi gli occhi ai bambini ebrei. Dopodiché, il bambino arabo viene accecato e quello ebreo puó tornare a vedere. Un bambino che ha sentito una storia del genere è chiaramente impaurito.
"All'asilo un bambino somalo di tre anni mi ha chiamato 'sporco ebreo'. Non potevo rispondere a un bambino ! La maestra, che era olandese, è andata a parlare dell'incidente con i genitori del bambino. Cambiare tale comportamento, peró, richiede un enorme cambiamento culturale!
Le autoritá fanno troppo poco per combattere la criminalitá verso gli ebrei. A Capodanno, dei tifosi si sono messi a gridare fuori da casa mia 'Ebrei Ebrei" e hanno cominciato a buttare giù il cancello. Ho chiamato la polizia, che è arrivata dopo un'ora e mezza. Il Consiglio Rabbinico ha deciso che dovevo installare un sistema di allarme a casa, collegato direttamente con la stazione di polizia. All'inizio ho pensato che la cosa non avesse senso, ma il sistema è stato comunque installato. Non ho paura, ma mi sono sentito piú al sicuro con l'allarme. Questa sensazione mi ha spaventato. Non vado piú a letto senza prima attivare l'allarme.
"Un altro grave problema per la Comunitá ebraica è il fatto che anche i media olandesi siano anti-israeliani. Usano espressioni che rappresentano un nuovo antisemitismo. Sono intyervenuto molte volte. Ricordo una grande fotografia nel giornale locale Amersfoortse Courant di un carro armato israeliano. L'articolo diceva che aveva investito ed ucciso un palestinese. Vicino, c'era una piccola notizia sulle 200 esecuzioni capitali che erano avvenute in quella settimana in un altro paese. Ho chiesto agli editori: 'Perché dedicate un quarto di pagina ad un palestinese morto e solo un trafiletto a 200 giustiziati da un'altra parte?'
Mi hanno risposto 'Non abbiamo un giornalista in quel paese.' Tanto per essere chiari, credo che un palestinese ucciso sia uno di troppo. Ma alla fine è risulatato che non era stato ucciso, e nemmeno investito dal carro armato."
Versione abbreviata di un’intervista in olandese, apparsa nel libro best-seller di Manfred Gerstenfeld The Decay: Jews in a Rudderless Netherlands (2010). Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.