Cari Amici,
invio a Voi, che senz'altro siete più preparati di me in materia, un breve articolo, apparso oggi sul supplemento 7 del Corriere della Sera, nel quale è messo in evidenza, nella stessa città (Gerusalemme), il forte divario tra parte "est" e parte "ovest" quanto a verde, piscine, impianti sportivi, biblioteche; nonché distribuzione fondi comunali.
La fonte è la (non felicemente) famosa B'Tselem.
Da parte mia rilevo, per esempio in ordine alle fognature, che quando era sotto occcupazione giordana, la Città Vecchia ne era sprovvista.
Non c'entravano i cattivi israeliani. Non sarà che una parte della città lavora, mentre l'altra è troppo impegnata a farsi mantenere per muovere un dito?
Sarei comunque interessata a conoscere la fondatezza dell'affermazione secondo la quale la distribuzione dei fondi comunali è del 90% riservata alla parte "ovest", contro il 10% riservato alla parte "est".
Cordialmente.
Mara Marantonio
Condividiamo le sue critiche, oltre a tutto uno svarione aveva reso persino divertente quell'insieme di menzogne. Le indicazioni Est e Ovest erano invertite !
Ma veniamo a cose più serie. La tabella ripresa dalla ONG israeliana B'Tselem - che opera eslusivamente per diffondere il falso su Israele- avrebbe dovuto destare qualche dubbio sulla sua serietà nel redattore della pagina, che invece l'ha riprodotta tale quale. Il confronto tra Gerusalemme Est e Gerusalemme Ovest è uno strumento di pura polemica ideologica e di progaganda. Le cifre segnalate, che rivelerebbero una attenzione sproporzionata a favore della parte ebraica, non tengono conto che la parte Est è un quartiere, infinitamente più piccolo del resto della città. Per cui la differenza tra i numeri Est e Ovest è senza senso.
Ci dispiace non poter riprodurre la tabella, che richiama : fondi comunali, condotte fognarie, strade, marciapiedi, parchi pubblici, impianti sportivi e piscine, ma il succo della manipolazione sta nell'aver ignorato che la parte palestinese della città è, lo ripetiamo, un quartiere.
IC redazione