A Informazione Corretta,,
mi sorprende il Suo giudizio su Broder che per tutto ciò che ho letto di suo (sullo SPIEGEL appunto, sul suo sito, nei suoi libri) mi sembra perfettamente sulla linea di Informazione Corretta.
Quello che Broder sostiene piuttosto è che Auschwitz e le varie Giornate della memoria vengano abusate come una specie di catarsi, permettendo ai posteriori (noi) di condannare con maggiore rigore gli ebrei vivi.
C'è da aggiungere che le comitive scolastiche portate ai campi di concentramento nazisti non ci vanno sempre con lo dovuto spirito, ma spesso a mo' di gita.
Che si tratti forse di una citazione presa da un contesto più ampio?
Cordiali saluti
Eva Teichmann
Non conoscevamo prima Broder, quindi non possiamo dare un giudizio generale sulla sua produzione. Ma la frase citata sul Corriere della Sera, "“Auschwitz è una oscena Disneyland della morte, un’oasi di benessere per il superamento del passato, dove la cosiddetta cultura della memoria consiste in rituali autoconsolatori per i posteri degli sterminatori” ci è sembrata degna di critica. Paragonare Auschwitz a Disneyland è inaccettabile, una affermazione indifendibile. Così come le critiche alle delegazioni di studenti, che si recano a vedere con i loro occhi i luoghi dello sterminio, indignarsi perchè durante i viaggi di andata e ritorno si verifichino momenti di gioia e allegria significa aver dimenticato che cosa significa essere giovani, un'età nella quale l'amore per la vita supera qualsiasi valutazione della morte.
Ma questo non tocca la loro comprensione di ciò che avranno veduto. E che ricorderanno. Ed è ciò che conta.
Broder non è solo nell'usare quel linguaggio, Norman Finkelstein, lo scrittore ebreo americano che odia Israele, ha scritto addirittura un libro dal titolo significativo, "L'industria dell'Olocausto", il cui contenuto è simile alla affermazione di Broder.
Un saluto cordiale,
IC redazione