Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 16/03/2012, a pag. 16, la breve dal titolo "Se io fossi palestinese rapirei soldati israeliani".
Noam Shalit
La dichiarazione di Noam Shalit è la miglior risposta a quella parte di opinione pubblica inconsciamente antisemita che ritieni gli ebrei tutti intelligenti, tutti ricchi, tutti numeri uno nelle varie professioni.
Fra gli ebrei, come fra tutti gli altri popoli, c'è di tutto. Fra le categorie citate non va incluso Noam Shalit.
Ecco il pezzo:
Il padre di Gilad Shalit, il soldato franco-palestinese liberato nell’ottobre scorso dopo oltre cinque anni di prigionia nelle mani di Hamas a Gaza, ha affermato che «se fosse un palestinese, rapirebbe soldati israeliani». Le affermazioni di Noam Shalit, in un’intervista dell’uomo a una Tv israeliana, arrivano dopo il suo annuncio, all’inizio dell’anno, che nelle prossime elezioni si schiererà per il partito laburista. Posizioni che hanno provocato sconcerto in Israele, in particolare nella Destra del premier Benjamin Netanyahu, che aveva fatto di Shalit una delle sue bandiere politiche, soprattutto dopo il riuscito scambio con mille prigionieri palestinesi. Il giovane caporale Gilad era stato rapito nel giugno 2006 al confine con la Striscia di Gaza, mentre era di pattuglia. Nell’intervista, il padre Noam ha spiegato che il sequestro di militari israeliani da parte dei militanti di Hamas può essere paragonato alle stesse tecniche usate dai paramilitari israeliani della Haganah sionista (l’organizzazione di difesa ebraica nella Palestina sotto mandato britannico) contro i britannici negli Anni Quaranta, prima dell’indipendenza: «Anche noi - ha detto Shalit - sequestravamo i soldati inglesi quando combattevamo per la nostra libertà».
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