Tregua fra Israele e terroristi di Hamas ma il quotidiano comunista non menziona i razzi dalla Striscia. Perchè?
Testata: Il Manifesto Data: 14 marzo 2012 Pagina: 7 Autore: Redazione del Manifesto Titolo: «Tregua dopo 25 palestinesi uccisi dagli israeliani»
Riportiamo dal MANIFESTO di oggi, 14/03/2012, a pag. 7, la breve dal titolo "Tregua dopo 25 palestinesi uccisi dagli israeliani".
Hamas Razzi da Gaza
Secondo la redazione del Manifesto, la tregua tra Israele e terroristi della Striscia avrebbe " posto fine ai violenti bombardamenti di Gaza compiuti dall’aviazione dello Stato ebraico negli ultimi giorni". Il lancio di razzi che ha scatenato le risposte israeliane non è praticamente menzionato in tutto il pezzo, salvo qualche brevissimo accenno verso la fine. Hamas ha lanciato 150 razzi in quattro giorni. Il fatto che Israele abbia sistemi sofisticati di difesa e non ci siano state vittime non rende meno gravi i crimini di Hamas. E' nei diritti e nei doveri di Israele quello di difendere e garantire la sicurezza dei cittadini. Uno Stato quando viene attaccato si difende, non è ben chiaro per quale motivo Israele dovrebbe fare eccezione. Ecco il pezzo:
Tiene la tregua (almeno fino alla serata di ieri), mediata dagli egiziani, tra Israele e i gruppi armati palestinesi, che ha posto fine ai violenti bombardamenti di Gaza compiuti dall’aviazione dello Stato ebraico negli ultimi giorni. Il bilancio totale dei raid israeliani, per ora, è di venticinque palestinesi uccisi - venti militanti del Jihad islamì e dei Comitati di resistenza popolare e cinque civili, tra i quali due ragazzi di dodici e quindici anni– e di altre decine feriti. Nonostante la tregua, ieri però altri tre palestinesi sono stati feriti dal fuoco di pattuglie israeliane lungo il confine, durante i funerali di due miliziani rimasti uccisi nei giorni scorsi. Il cessate il fuoco è stato rotto anche da sporadici tiri di mortaio verso il sud d’Israele. Il premier Benyamin Netanyahu si è detto soddisfatto dai bombardamenti, si è congratulato con le forze armate e ha lanciato pesanti accuse all’Iran che, a suo avviso, sarebbe dietro gli attacchi palestinesi di questi ultimi giorni. Una dura condanna di Israele è giunta dal premier turco, Recep Tayyip Erdogan. «Israele continua a bombardare la popolazione di Gaza, dopo non essere riuscito a finirla per fame», ha detto primo ministro parlando ai parlamentari del suo partito «Giustizia e sviluppo» (Akp) ad Ankara. Erdogan ha quindi chiesto alla comunità internazionale di intervenire per mettere fine al «massacro ».
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