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Ugo Volli
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Onnipotenza d'Israele 07/03/2012

Onnipotenza d'Israele


Gerusalemme, le mura della città vecchia

Cari amici,

ci sono tante cose che uniscono i nemici di Israele all'esterno e i pacifisti più o meno intellettuali all'interno del popolo ebraico e di Israele. Per esempio l'incrollabile fiducia nella nobiltà d'animo e nella disponibilità alla pace del mondo arabo, l'idea che esista un popolo “palestinese”, anche se fino a sessant'anni fa questo nome non esisteva neanche nella lingua araba, la presunzione che i membri di questo presunto popolo siano “indigeni” della Terra di Israele, o almeno stanziati lì da tempo immemorabile, anche se a grattare almeno un  po' sono quasi tutti immigrati anch'essi (o meglio i loro nonni), provenienti da Egitto, Siria, Arabia Saudita, Iraq, come denunciano i loro nomi.

Ma una cosa che pacifisti e nemici di Israele hanno soprattutto in comune è la paradossale fiducia nell'onnipotenza israeliana. Rileggete l'articolo di Yehoshua pubblicato due giorni fa dalla “Stampa” (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=43655), l'ultimo di una lunga serie. Il sottinteso fondamentale è che tutto andrà bene se Israele modifica il suo comportamento e si comporta “bene” con l'Autorità Palestinese, cioè accetta i suoi ricatti e si indebolisce fortemente sul piano della sicurezza e dell'economia (per esempio smantellando tutti gli insediamenti al di là della linea verde, col rischio di una guerra civile e la realtà di una enorme difficoltà economica – come trovar casa per mezzo milione di persone in un paese grande come la Lombardia con 7 milioni d'abitanti? Sarebbe come in Italia sistemare 5 milioni di persone, evacuando il Piemonte...). Se le cose vanno male è solo colpa di Israele, ma se Israele riprende ad arrendersi sulla linea di estrema sinistra degli anni Novanta, tutto il mondo diventerà improvvisamente buono e smetterà di combattere, contro le stesse dichiarazioni di Hamas, della Fratellanza Musulmana, dell'Iran, che vogliono “liberare” fino all'ultima pietra della “Palestina”.

Anche per i nemici Israele è onnipotente, di un'onnipotenza diversa, però, non morale ma tecnologica o magica. Per esempio lo sapete che, dopo aver usato gli avvoltoi come agenti segreti in Arabia, i pescecani ammaestrati a Sharm per distruggere il turismo egiziano, i jeans magici, resi magnetici per rendere impotenti i beduini (ve ne ho parlato altre volte) ora Israele ha una nuova arma e cioè i polli, usati per avvelenare gli egiziani (http://elderofziyon.blogspot.com/2012/02/israeli-viruses-infecting-egyptian.html). Ci vuole molta magia per questo; non solo avvelenare i polli con terribili virus resistenti alla cottura, ma anche farli arrivare sulle tavole degli egiziani nonostante il boicottaggio... insomma magia pura.

Ma questo è niente. Come sapete gli israeliani, nella loro malvagità, si accaniscono contro la Moschea di Al Aqsa, solo perché è  la testimonianza del carattere islamico e sacro di una città – Gerusalemme – che il Corano non nomina mai e che fino a cent'anni fa non era oggetto di alcuna attenzione nel mondo islamico. Per contrastare questo dato inoppugnabile dell'islamicità di Gerusalemme, gli ebrei si sono inventati un tempio inesistente, hanno falsificato la loro Bibbia che nomina Gerusalemme un migliaio di volte, ma anche i Vangeli che ne parlano come di una città ebraica con un Tempio ebraico, e poi gli storici romani, l'archeologia e tutto. Ma resta quella moschea, che gli Israeliani anche dopo aver conquistato Gerusalemme nella loro astuzia propagandistica hanno lasciato gestire agli arabi, senza distruggerla come avevano fatto loro con il quartiere ebraico. Come fare a distruggere la Moschea senza distruggerla? Ci hanno provato scavando tunnel, producendo ricostruzioni dell'antico Tempio, pregando al Muro del Pianto, in tutti i modi. Ma finalmente hanno capitro, o meglio il capo del consiglio supremo dei Tribunali Islamici dell'Autorità Palestinese, l'esimio Yousef Adeis, l'ha capito: gli Israeliani stanno cercando di provocare un terremoto per far cadere la Moschea. Come possano farlo, dato che nessuno sa neanche prevedere i terremoti, figuriamoci provocarli, il buon Adeis non spiega. (http://elderofziyon.blogspot.com/2012/03/latest-crazy-arab-rumor-israel-planning.html)

E non dice neanche come gli ebrei che saranno malvagissimi, ma non sono scemi intendano prevenire le morti e la distruzione che ogni terremoto provoca: riusciranno a puntare il loro terremoto esclusivamente contro Al Aqsa, risparmiando le case del quartiere ebraico che stanno cento metri più in là, per non parlare proprio del resto di Gerusalemme e del paese? Ci vuole una tecnologia avanzatissima, una vera e propria magia. L'ironia è che quelle terre sono molto sismiche davvero, da sempre ci sono grandi terremoti più o meno ogni cento anni, e l'ultimo è stato del 1927, quindi non è improbabile che ne venga un altro. Ma fin d'ora, dev'essere chiaro, sarà colpa degli ebrei e della loro terribile onnipotenza e cattiveria.

Ugo Volli


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