Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/03/2012, a pag. 26, l'articolo di Antonio Carioti dal titolo "Una giornata europea per ricordare i Giusti del mondo".


Gabriele Nissim Dario Fo
Non comprendiamo che cosa c'entri con l'iniziativa di Gabriele Nissim un ex repubblichino, odiatore di Israele che si schiera sempre dalla parte dei violenti come Dario Fo.
Se l'iniziativa di Nissim tende a includere personaggi simili, rischia di squalificarsi fin dall'inizio.
Ecco il pezzo:
MILANO — Siamo a quota 109 adesioni e bisogna arrivare a 369, la maggioranza assoluta, perché la mozione passi al Parlamento europeo. Se così sarà, verrà istituita in tutta Europa una Giornata dei Giusti, per celebrare coloro che si opposero ai totalitarismi e ai crimini contro l'umanità, salvando vite innocenti.
La data proposta è il 6 marzo, giorno della scomparsa di Moshe Bejski, il magistrato israeliano che fu presidente della commissione dei Giusti di Yad Vashem, il sacrario della Shoah a Gerusalemme, dove sono ricordati personaggi come Giorgio Perlasca e Oskar Schindler. Proprio il 6 marzo, domani, si tiene una grossa manifestazione al Teatro Parenti di Milano per appoggiare l'iniziativa.
La proposta è partita su impulso dell'associazione Gariwo (sigla che sta per Gardens of the Righteous Worldwide, «Giardini dei Giusti di tutto il mondo»), diretta da Gabriele Nissim, cui si deve la creazione del Giardino dei Giusti milanese. A presentare la mozione sono stati tre deputati europei eletti in Italia, Gabriele Albertini (Pdl), Niccolò Rinaldi (Idv) e David Maria Sassoli (Pd), e una parlamentare polacca, Lena Kolarska-Bobinska. Migliaia di persone hanno sottoscritto il relativo appello: tra loro Dario Fo, Franca Rame, Andrée Ruth Shammah, Tadeusz Mazowiecki, Umberto Eco e Umberto Veronesi.
L'incontro al Teatro Parenti è una maratona aperta a tutti, dalle ore 16 alle 20. Ci saranno racconti di testimoni, proiezioni di filmati, letture di testi, contributi di Ferruccio de Bortoli, Antonio Ferrari, Stefano Levi della Torre, Salvatore Natoli, Vittorio Emanuele Parsi. Infine l'esibizione del jazzista Gaetano Liguori.
L'appuntamento milanese fa seguito a un convegno organizzato da Gariwo in febbraio a Praga con i dissidenti di Charta 77, che hanno aderito all'idea della Giornata dei Giusti, mentre un grande concerto si svolgerà il 30 marzo al Palazzo Reale di Varsavia.
Vi sono però, tra gli storici, voci che avanzano delle riserve su questa iniziativa, che si aggiunge alle numerose giornate celebrative, ufficiali o no, già esistenti in Italia e altrove. «Un problema — osserva Marcello Flores, studioso dei genocidi — è chi sceglie i Giusti. Per la Shoah ci pensa lo Stato d'Israele, mentre un'iniziativa a più vasto raggio può incontrare delle difficoltà, anche perché a volte chi salvò delle vittime aveva appoggiato in precedenza i regimi totalitari. Più in generale queste iniziative non aiutano molto a cogliere la complessità della storia, anche se resta utile far conoscere esempi di alto valore etico».
«Io sono allergico a tutti gli eventi celebrativi — dichiara invece Aldo Giannuli, autore del libro L'abuso pubblico della storia (Guanda) — e temo soprattutto l'effetto saturazione. Con troppe giornate dedicate alle diverse memorie si finisce per banalizzare la storia e paradossalmente si favorisce l'oblio, perché alla fine la gente non se ne accorge più».
Nissim replica che si tratta di un'iniziativa diversa dalle altre: «Non vogliamo coltivare il ricordo del male ma quello del bene, per alimentare la speranza, soprattutto nei giovani. E abbiamo dato alla proposta un respiro universale, legato a tutte le grandi tragedie: la Shoah come il genocidio armeno e il Gulag denunciato da Solženicyn. L'intento è evitare le strumentalizzazioni e superare la concorrenza tra memorie diverse».
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