Non e' mia abitudine fare prediche, non essendo io un prete, un rabino o un imam, criticare invece penso sia una operazione legittima, specie nei confronti di una testata che fa della critica la sua ragione d'essere.
mi avete chiesto elementi concreti, in realta' li avevo accennati anche nella prima mail, ma posso approfondire.
iniziamo dal principio, una testata che ambisca a essere "arbitro" della correttezza dell'informazione non puo' fare informazione di per se, per di piu' smaccatamente di parte, come fate voi. O si fanno i soloni della correttezza altrui o si fa informazione in proprio. quindi gli articoli redazionali in cui si magnifica israele o si demonizza questo o quello stato arabo sono del tutto fuori luogo.
quando poi voi fate informazione ovviamente non vi attenete (essendo una informazione di parte) alle regole della "informazione corretta" che predicate.
esempi?
avete sempre insistito affinche si usi una terminologia corretta (non militante, miliziano, estremista ma terrorista) nei confronti del "nemico" poi pero' voi chiamate cittadini di giudea e samaria (e non coloni illegali) gli abitanti degli insediamenti, nonostante per le comunita' internazionale, per tutti i paesi della comunita' internazionale e per il diritto internazionale siano coloni e basta.
sul diritto internazionale poi avete una visione altrettanto strabica. Il nucleare (nn provato ma molto probabile) dell'iran e' illegale poiche' la comunita' internazionale si e' pronunciata in tal senso, le colonie (pardon le citta' della giudea e samaria) invece sono normali citta',e chissene dell'ONU e delle sue regole! valgono per gli altri! illegali sono casomai gli insediamenti che israele non autorizza direttamente. (come se ahmadinejad sostenesse che ad essere illegale non e' il programma nucleare iraniano, ma una singola centrale che non e' stata benedetta dalla guida suprema, una volta benedetta diventa legalissima anche quella)!
Altrettanto scorretto e' il vostro atteggiamento nei confronti del razismo, criticare la politica di uno stato (israele, e non il carattere del popolo ebraico!!!) e' indice di antisemitismo, in una continua confusione lessicale tra antisionista, critico di israele e antisemita, mentre parlare dei palestinesi come di un individuo, unico e, ovviamente, negativissimo (fantastici a tale riguardo alcuni pezzi della fait intrisi di un odio totale) non e' altro che lecita analisi politica.
idem dicasi per le vignette, vi stracciate le vesti per quella che e' una critica politica, seppur con toni ambigui e di cattivo gusto, di nierenestein e poi pubblicate regolarmente, in home page, un immagine di un arabo armato e minaccioso che emerge dall'europa, quella si vignetta nazista perche', a differenza di quella di neierenstain, non fa riferimento alla "mostruosita'" della posizione politica di una singola persona o partito, ma alla minaccia costituita dalla semplice presenza degli arabi in europa...una presenza estranea e che cerca di distruggere gli autoctoni, una quinta colonna del nemico in casa...proprio quello che hitler diceva degli ebrei!
insomma la correttezza consiste nel fissare precise regole e attenervisi, voi invece non aveta altra regola che l'amore, anche comprensibile, per israele, in base alla cui convenienza giudicate la stessa cosa in maniera opposta, ma mantenendo fermo un principio: conviene a israele? e' bene. non gli conviene? e' male. Basterebbe ammettere di essere una testata schierata e che mira a portare avanti il punto di vista di un determinato paese per essere molto piu' credibili, come arbitri della altrui correttezza e obbiettivita' nell'informare fate sinceramente sorridere.
ribelleincazzato
Lei scrive:
"quindi gli articoli redazionali in cui si magnifica israele o si demonizza questo o quello stato arabo sono del tutto fuori luogo."
Noi non magnifichiamo Israele, la nostra ragione sociale è la difesa delle ragioni di Israele contro la disinformazione dei media, ovvio quindi che lei legga delle critiche contro chi è scorretto. In quanto agli stati arabi, lei pensa che le nostre critiche siano fuori luogo. Noi no.
Lei scrive:
"avete sempre insistito affinche si usi una terminologia corretta (non militante, miliziano, estremista ma terrorista) nei confronti del "nemico" poi pero' voi chiamate cittadini di giudea e samaria (e non coloni illegali) gli abitanti degli insediamenti, nonostante per le comunita' internazionale, per tutti i paesi della comunita' internazionale e per il diritto internazionale siano coloni e basta."
Lei ignora che tra Israele e l'Anp non vi sono confini ma solo un trattato di armistizio, per questo i coloni e gli insediamenti è impossibile classificarli come fa lei. Si chieda semmai perchè i palestinesi si ostinano a non fare la pace con Israele. Se l'è mai chiesto ?
Poi paragona la minaccia nucleare israniana con le colonie ! non prova un senso profondo di vergogna ?
Antisemitismo e antisionismo sono la stessa cosa, se non l'ha ancora capito legga la dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (la trova anche su IC)
In quanto alle vignette, non risulta che Fiamma Niresntein abbia come obiettivo al conquista dell'Europa, mentre il fondamentalismo islamico si. Non ci sono solo vignette, ma manifestazioni pubbliche (e atti terroristici) che lo provano, con tanto di striscioni minacciosi che lo annunciano. Dimenticati anche quelli ?
Lei scrive:
" Basterebbe ammettere di essere una testata schierata e che mira a portare avanti il punto di vista di un determinato paese per essere molto piu' credibili, come arbitri della altrui correttezza e obbiettivita' nell'informare fate sinceramente sorridere."
IC non è arbitro di nulla, non dà voti, ma espone fatti, criticandoli se non li condivide. Ci pare una funzione lecita, legale in tutti i paesi democratici. Dia un'occhiata a quesi paesi che lei cerca di difendere, e valuti se il livello della critica possibile non è uguale a zero. Per non equivocare, non ci stiamo riferendo a Israele, dove ogni tipo di critica è libera, anche quella di stare dalla parte dei propri nemici. Conosce un altro paese simile ?
cordialmente,
IC redazione