Assalto a Israele nell'Università di Harvard
che promuove la distruzione dello Stato ebraico in una scuola dedicata all'insegnamento della democrazia
di RUTH WISSE
(Traduzione di Yehudit Weisz)
pubblicato sul Wall Street Journal del 28/02/2012
Ruth Wisse, Jews and the power (ed.Nextbook Schocken)
Nel 1948, quando la Lega Araba dichiarò guerra a Israele, nessuno avrebbe immaginato che sei decenni dopo le università americane sarebbero diventate la sua agenzia oltremare. Per di più le iniziative dei campus contro Israele si è allargato dalla California a New York. La prossima settimana ad Harvard si terrà una conferenza dal titolo:”Israele/Palestina e la soluzione di un solo Stato”, ultima delle aggressioni in una campagna sempre più intensa contro lo Stato di Israele .
Il percorso è ora più chiaro: gruppi di studenti arabi e auto-nominati progressisti, organizzano una conferenza o un evento tipo ”La settimana di apartheid di Israele”, prendendo di mira lo Stato ebraico come il maggiore dei problemi in Medio Oriente. Inseriscono gli scopi di queste iniziative sotto slogans del tipo “espansione del campo del dibattito accademico”. Ma dal momento in cui l’elenco dei relatori e dei temi delle conferenze rende la loro ostile agenda impermeabile a qualunque discussione, i portavoce dell’università si affannano a dissociare le istituzioni che rappresentano dagli eventi che le stesse hanno sponsorizzato. Studenti ed ex-allievi ebrei discutono se ignorare o protestare contro questa vera e propria aggressione, mentre i giornali soffiano sul fuoco dando uguale credito sia a coloro che attaccano Israele che a coloro che lo difendono.
Un oratore tra i più noti alla Conferenza di Harvard è Ali Abunimah, creatore il sito web Electronic Intifada, che si oppone all’esistenza dello” Stato Ebraico”, giudicandolo razzista per il solo fatto di essere ebraico. Presenza abituale in queste occasioni, ha anche organizzato di recente una conferenza all’Università della Pennsylvania con l'obiettivo ”Boicottare, Disinvestire e Sanzionare” (BDS) Israele. Solo apparentemente istituito a protezione gli arabi palestinesi dall’oppressione israeliana, BDS ha raggiunto ora lo status di “movimento”internazionale, impegnato a escludere docenti israeliani dalle loro riviste e conferenze.
Ma la guerra economica contro Israele non è nata con BDS. Nel 1945, prima della fondazione di Israele, la Lega Araba aveva proclamato un boicottaggio di “prodotti e merci dell' artigianato ebraico”. Da allora l’Ufficio di Boicottaggio Centrale con base a Damasco, ha provato a rafforzare questo boicottaggio operabdo su tre livelli: proibire l’importazione di merci e servizi prodotti in Israele, commerciare con qualsiasi società che abbia legami con Israele, fare contratti con compagnie o singole persone che siano presenti sulla “lista nera”della Lega Araba. Anche se il Congresso degli Stati Uniti ha preso le opportune misure per opporsi a questo boicottaggio, e l’Ufficio di Damasco potrebbe essere in questo momento preoccupato per altri problemi, l'attualità dell'importanza del boicottaggio è stato capito subito dagli studenti e dai docenti arabi.
La libertà di parola garantisce a tutti gli Americani il diritto di proseguire la guerra verbale contro Israele. Ma una distinzione tra tolleranza e favoreggiamento va fatta. Harvard può tollerare il fumo, ma la sua facoltà di medicina non sponsorizzerebbe una conferenza in cui si pubblicizzassero i benefici del fumo, perchè i medici hanno imparato che fumare nuoce alla salute. La missione dichiarata della 'Harvard Kennedy School of Government', dove si svolgerà la conferenza, “è rafforzare il governo democratico nel mondo preparando le persone alla direzione dei pubblici uffici e aiutandole a risolvere problemi di ordine pubblico” E’ ridicolo che invece di cercare di rafforzare l'idea democratica di governo, i suoi studenti si impadroniscano del dibattito per “studiare”come distruggere la più forte democrazia in Medio Oriente.
Il modello di attacco anti-Israele, l’imbarazzo dell’amministrazione, la confusione tra gli Ebrei, e lo sfruttamento mediatico dell'accaduto, continueranno finchè le parti non si renderanno conto che la guerra contro Israele è fondamentalmente diversa dai preconcetti a cui di solito viene paragonata. Quando gli Americani si sono resi conto del male contenuto nella discriminazione contro gli afro-americani, hanno sconfessato il loro razzismo e cercato di riparare le ingiustizie del passato. I leaders arabi e musulmani hanno fatto il contrario. Avendo cercato di negare agli Ebrei il diritto alla loro unica Terra, hanno accusato gli Ebrei di rifiutare agli Arabi i loro 22 stati. Dopo le guerre perdute sul campo di battaglia, continuano la loro guerra con altri mezzi.
Gli studenti, ai quali è stato sempre inculcato l’odio per Israele, possono volere esprimere la loro identità nazionale, religiosa e politica puntando alla sua distruzione. Ma le università che assecondano questi loro obiettivi sono tre volte colpevoli: nei confronti della loro missione, del popolo ebraico e, cosa ancora più grave, nel diffamare sé stesse. Fumare è meno mortale per i fumatori di una politica contro gli ebrei per chi la mette in pratica. Ricordiamoci del bunker di Hitler.
Ruth Wisse è docente di Yiddish e Lettertura Comparata a Harvard, il suo ultimo libro è "Jews and Power", Shocken 2007, non tradotto in italiano. Il libro affronta in modo agile e scorrevole la riconquista dello Stato da parte del popolo ebraico, il cammino per arrivarci, il suo significato. Ne consigliamo vivamente la lettura, consultare la sezione "Libri Raccomandati" per una breve introduzione.
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