Iran, continua indisturbato il programma nucleare cronaca di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 28 febbraio 2012 Pagina: 4 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Viscere atomiche»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 28/02/2012, a pag. 4, l'articolo di Giulio Meotti dal titolo " Viscere atomiche ".
Aiea Giulio Meotti
Roma. Mentre il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, volava a Washington a discutere di Iran, sul cielo di Tel Aviv, dove vive il sessanta per cento della popolazione israeliana, veniva annunciato l’arrivo di “Iron Dome”. Sulla grande metropoli, Israele sta dislocando il sistema antimissile “cupola d’acciaio”, in previsione della guerra che potrebbe scoppiare in caso di strike alle installazioni nucleari dell’Iran. Un nuovo rapporto dell’Aiea, l’agenzia atomica dell’Onu, conferma che l’Iran ha “triplicato” la capacità di arricchire l’uranio nelle viscere del regime. Secondo il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è la “smoking gun”, la pistola fumante che dimostra che le sanzioni non hanno intimidito il programma iraniano. Teheran è passata da ottomila a oltre novemila centrifughe. Nel sito sotterraneo di Fordo ci sarebbero 700 centrifughe che arricchiscono l’uranio al venti per cento. L’Aiea sostiene che dal 2010, l’Iran avrebbe arricchito oltre 110 kg di uranio (Israele sostiene che il regime ha già “materiale sufficiente per 4-5 ordigni”). Il regime sta entrando nella “zona di immunità”, come l’ha definita Ehud Barak. E’ la fase in cui diventa impossibile fermare il programma atomico con un attacco militare. La costruzione di tunnel è sostenuta come un “dovere patriottico” dal regime di Mahmoud Ahmadinejad, che non a caso ha iniziato la sua carriera di ingegnere come costruttore di bunker. L’intelligence israeliana stima che, da quando l’estate scorsa gli iraniani hanno avviato il sito di Fordo, il regime ha accorciato del “90 per cento” i tempi di realizzazione della bomba atomica. Nessuna struttura sotterranea è ispezionata dall’Aiea. Una settimana fa il regime ha impedito agli ispettori dell’Onu di visitare il bunker di Parchin e si parla di un tunnel sotto Teheran che serve a proteggere gli alti ufficiali durante i possibili attacchi. La costruzione di questo sito, secondo gli esperti d’intelligence occidentali, suggerirebbe che i leader di Teheran si stiano preparando allo scontro, entrando in clandestinità.
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