Di musica, di ebrei e del male
Come la musica può essere una piattaforma per l’anti-semitismo
di Giulio Meotti
(Traduzione dall'originale inglese di Yehudit Weisz)
Pubblicato su Israel National News
Giulio Meotti
Un ritratto del famoso compositore Frederic Chopin, che un tempo era appeso ad Auschwitz, è appena ricomparso nella casa di un professore universitario polacco. Il ritratto era sul muro dell’edificio in cui l’orchestra dei prigionieri di Auschwitz faceva le prove. La poesia di Paul Celan, “Todesfuge”, ricorda i musicisti ebrei costretti a suonare dalle S.S. Veniva loro ordinato di eseguire un “ Death Tango ”durante le marce, mentre si scavavano fosse, avvenivano torture ed esecuzioni. Chopin era un genio, ma anche odiatore di Ebrei. Ecco perché i Nazisti s’ispiravano al compositore polacco.
Richard Wagner fu un altro famoso anti-semita, e Adolf Hitler amava la sua musica. Wagner e Chopin, inutile dirlo, non erano nazisti. Sono morti prima della nascita di Hitler. Ma il loro odio per gli Ebrei, come quello di Hitler, era più di un tic: era stato posto al centro della loro visione del mondo. Le glorie di “Tannhauser” e “Lohengrin” fornivano un accompagnamento musicale alla Shoah. Nelle camere a gas, la fede in “verità come bellezza e bellezza come verità” ha trovato la sua fine.
Molti altri compositori si asservirono al mostro nazista, compreso Herbert von Karajan.
Ma il più famoso fu Wilhelm Furtwangler, il maggiore musicista tedesco del secolo, che diresse il concerto per il compleanno di Hitler nel 1942.
John Adams Alice Goodman
Negli ultimi anni sta emergendo una nuova generazione di compositori e librettisti d’opera anti-semiti. Alla fine del mese, l’English National Opera allestirà a Londra “ La morte di Klinghoffer”, una composizione musicale imperniata sul tragico dirottamento della Achille Lauro nell’ottobre del 1985, per mano del Fronte di Liberazione della Palestina. Il compositore John Adams e la librettista Alice Goodman sostengono che il loro obiettivo era dare pari voce “alle sofferenze sia di parte palestinese che israeliana”. La musica romanticizza l’assassinio di un innocente, un passeggero ebreo legato a una sedia a rotelle, colpito in fronte e al petto a sangue freddo, e infine gettato in mare. Quando la Brooklin Academy of Music diede la prima rappresentazione dell’opera, Lisa e Ilsa Klinghoffer, figlie di Leon, erano venute ad assistere mantenendo l’anonimato. Offese dal ritratto idealistico degli assassini del padre, rilasciarono questa dichiarazione: “ E’ una produzione anti-semita”.
Il compositore greco Mikis Theodorakis, uno dei vincitori del Premio Internazionale della Musica dell’Unesco, è un famoso odiatore di Ebrei. “Qualsiasi cosa succeda oggi nel mondo ha a che fare con i Sionisti… Dietro alla crisi economica mondiale che ha colpito anche la Grecia, ci sono gli Ebrei americani” così Theodorakis si espresse lo scorso anno. Il Presidente del Consiglio Nazionale austriaco ha cancellato la canzone di Theodorakis “Mauthausen Trilogy”, che era stata programmata per un evento a Vienna in memoria della Shoah, per le dichiarazioni anti-semite dell’autore. In precedenza Theodorakis aveva dichiarato alla televisione greca che lui era “anti –Israele e anti-semita”.
L’anno scorso il famoso direttore d’orchestra israeliano Daniel Barenboim aveva portato in Hamastan (Gaza) una orchestra di musicisti europei, compresi gli italiani del Teatro alla Scala di Milano, famoso in tutto il mondo. Il direttore aveva attraversato una linea rossa con il più immorale dei suoi gesti. Barenboim si era rifiutato di partecipare alle festività in Israele per il 60° anniversario della sua fondazione; aveva rifiutato un’intervista a una reporter della Radio dell’esercito d’Israele, solo perché lei vestiva l’uniforme di Tzahal; aveva ottenuto un passaporto palestinese approvato dall’ex governo palestinese guidato da Hamas; aveva diretto concerti a Ramallah quando gruppi terroristici bersagliavano con attentati suicidi i ristoranti israeliani; in una conferenza alla Columbia University a New York paragonò i soldati di Israele ai Nazisti.
“Moïse et Pharaon”di Gioacchino Rossini, un capolavoro italiano del 19° secolo, è stato messo in scena ancora una volta in una rielaborazione anti-Israele e anti-semita, al prestigioso Festival dell’Opera di Salisburgo.
“When I am old” di Hannah Conway, ispirata al mito di Rachel Corrie, l’attivista pro-palestinese che perse la vita nell’incidente del 2003 nel tentativo di bloccare i bulldozers israeliani che stavano demolendo una casa usata dai terroristi palestinesi, dipinge i soldati di Israele con caratteristiche tipiche del nazismo.
Anche “Manifest Destiny”del compositore Keith Burstein, su libretto di Dic Edward, è un’opera musicale che romanticizza gli attentatori suicidi palestinesi.
Facendo eco al detto di Adorno “Hitler und die IX. Symphonie: Seid Umzingelt, Millionen”, questa è la nuova colonna sonora dell’odio.