vorrei sottolineare che nel pezzo di Giovanni Quer c'e' un'interpretazione fuorviante della situazione degli abusi su minori palestinesi.
le ONG denunciano che israele tratta i minori palestinesi in maniera non conforme ai diritti internazionalmente riconosciuti sull'infanzia, quer ammette che e' vero ma inserisce questo elemento, apparentemente giustificandolo, in un contesto in cui i palestinesi stessi violano le regole.
c'e' una differenza enorme, se un'associazione terroristica usa dei bambini come scudi umani e' un conto, se lo fa uno stato un altro. Noi in italia abbiamo la mafia, in israele il terrorismo, ma la lotta alla mafia che lo Stato, giustamente, deve fare, non puo' prescindere dalle leggi che sono imprescindibili in uno stato di diritto. i mafiosi possono usare bambini di 8 anni per spacciare, lo stato non puo' arrestarli e metterli in prigione con gli adulti sostenendo che "se i mafiosi li trattano come adulti possiamo farlo anche noi" perche' significherebbe uscire dal consesso degli stati democratici, in quanto elemento essenziale di ogni stato democratico non e' solo il voto, ma la tutela dei diritti di ogni cittadino.
ribelleincazzato
Ecco la risposta di Giovanni Quer:
Nel mio articolo non ammetto che Israele viola il diritto internazionale. ASSERISCO che Israele arresta interroga e condanna MINORI che si MACCHIANO di CRIMINI. I minori che vengono utilizzati nel conflitto commettono crimini contro civili e contro militari israeliani, pertanto vengono arrestati.
Il mezzo di perpetrazione del crimine è egualmente letale, sia esso tritolo, un fucile o delle pietre (l'ultimo caso è accaduto in ottobre, quando il signor Palmer e il figlio Jonathan di due anni son o morti per il lancio di sole pietre).
Il diritto israeliano prevede tutele particolari nel caso di minori: gli arresti sono vietati di notte, gli interrogatori non possono fare uso di forza fisica o psicologica né di detenzione in isolamento. Delle corti speciali per minori sono state istituite con una procedura semplificata in visione garantista, le cui condanne possono arrivare alla detenzione di massimo sei mesi e comunque solo se il condannato ha tra più di 14 anni.
Il sistema mediatico, educativo e scolastico palestinese alleva i minori non solo all'odio anti-israeliano bensì anche alla partecipazione attiva nella lotta armata palestinese, in violazione del diritto internazionale grazie all'inerzia complice delle autorità palestinesi.
Inoltre il paragone con la mafia non è a mio avviso calzante. La mafia è un sistema sociale che poggia su forme strutturali di criminalità organizzata in lotta con le istituzioni ufficiali dello stato che può utilizzare forme di lotta terroristica.
Il terrorismo è invece l'utilizzo della violenza, politicamente o religiosamente motivato, a fini politici (per costringere un'organo o un'istituzione a compiere o astenersi dal compiere un preciso atto) da parte di un gruppo organizzato in maniera militare (gerarchia, piani d'azione, addestramento ecc.). Il terrorismo islamico ha perfezionato la c.d. "guerra asimmetrica", con le tecniche stragiste suicide e il coinvolgimento dei minori.
Combattere il terrorismo secondo le norme del diritto internazionale significa anzitutto aggiornare il diritto internazionale, poi significa fare tutto il possibile per rispondere ai nuovi modi di far guerra secondo le forme tradizionali, ma non significa di certo usare il diritto internazionale come arma per impedire ad uno stato di difendersi.
Giovanni Quer