visto che vi siete occupati di ENI vi segnalo un fatto che mi ha colpito e che e' emblematico della posizione politica della maggiore societa' italiana, nonche' una delle maggiori del mondo, ruguardo al mondo arabo
giorni fa mi e' capitato di sintonizzarmi sul festival di sanremo, spettacolo che in italia rappresenta l'evento di maggiore audience del palinsesto nazionale, durante il monologo di celentano e' andata in onda una curiosa pubblicita' dell'eni.
curiosa perche', contrariamente a quanto avviene di solito nelle pubblicita', non si elogiava il marchio da vendere, i suoi prodotti o la sua politica, si elogiava l'egitto. nello spot (che, insisto, e' andato in onda nella fascia piu' vista e quindi costosa dell'intero panorama tv italiano) si raccontava di un italiano dipendente eni che viveva e lavorava in egitto, aveva sposato un'egiziana, si divertiva un mondo al cairo con i suoi amici e viveva felice. il messaggio che si voleva vendere non e' "l'eni e' una grande azienda" ma "l'egitto e' un bellissimo posto dove vivere". a vedere lo spot si sarebbe pensato a una specie di meravigliosa svizzera, con piu' sole e con le piramidi...mi domando quale fosse l'interesse di eni a spendere un patrimonio per fare passare questo messaggio, neanche fosse l'agenzia turistica egiziana.
P.S. nel pezzo della redazione sull'ENI e Israele c'e' tuttavia una cosa su cui non concordo. voi parlate di liberazione del canale di suez e dunque non di invasione, ma si libera cio' che e' indebitamente occupato, suez e' un canale interno del territorio egiziano, la sua navigazione dovrebbe essere decisa dall'egitto stesso. se domani l'italia vietasse alle navi straniere di attraccare a genova qualcuno penserebbe che e' lecito "liberare" genova o si parlerebbe di invasione?
ribelleincazzato
Sarebbe interessante conoscere quali interessi intercorrano fra ENI e Egitto, dopo aver visto come i rapporti commerciali con la Turchia servono ad ammorbidire l'atteggiamento dei nostri quotidiani, che arrivano a definire islam democratico quello di Erdogan.
Per quanto riguarda il Canale di Suez, le cose non stanno come dice lei. Abbiamo sentito Ugo Volli, ecco la sua risposta:
Il 29 ottobre 1888, la convenzione di Costantinopoli confermò la neutralità del canale (sotto protezione britannica), dichiarato «libero e aperto, in tempo di guerra come in tempo di pace, a qualsiasi nave civile o militare, senza distinzione di bandiera». (wikipedia)
Ecco qualche link:
http://www.scubatrainer.net/index.php?indY=4&indX=5
http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=1674
http://books.google.it/books?id=PJDdK1F46boC&pg=PA57&lpg=PA57&dq=canale+di+Suez+libera+navigazione&source=bl&ots=l8cBRKW3Ed&sig=x9AHpjeSPZURqEPoCTD_gK1eNTo&hl=it&sa=X&ei=goVGT4naONChOrq1jOoN&ved=0CEsQ6AEwBQ#v=onepage&q=canale%20di%20Suez%20libera%20navigazione&f=false
http://it.wikipedia.org/wiki/Canale_di_Suez
prof. Ugo Volli