Riportiamo dal sito internet di REPUBBLICA l'articolo di Marco Pasqua dal titolo "L'Avogadro e i neofascisti, il caso arriva in Parlamento".
Liceo Avogadro, Roma
Dalle minacce ad alcuni docenti ai danneggiamenti all'interno della scuola, fino alla creazione di una pagina Facebook, con riferimenti neofascisti e antisemiti, da parte di un'associazione giovanile legata a Forza Nuova. E' un clima incandescente quello che si respira, da alcune settimane, nel liceo scientifico Amedeo Avogadro, nel quartiere Coppedè. Tanto che adesso, dopo una presa di posizione dell'Anpi (l'associazione nazionale dei partigiani) e un appello fatto circolare tra i docenti, due parlamentari del Pd (il neosegretario del partito nel Lazio, Enrico Gasbarra e Maria Coscia) si rivolgono direttamente al ministro dell'Interno, chiedendogli di intervenire.
Nell'interrogazione urgente a risposta in commissione, i due esponenti del Pd denunciano, su indicazione di alcuni professori, la pagina Facebook 'Nucleo lotta studentesca Avogadro', facente capo al movimento giovanile del partito di stampo neofascista guidato da Roberto Fiore. "Su questa pagina - scrivono Gasbarra e Coscia - sotto al nome del noto liceo compaiono slogan neofascisti come 'Support your local fascist', loghi neonazisti, fino al famoso uccellino di Twitler camuffato in Adolf Hitler che cambia le proprie sembianze in quelle di 'Twitter' e vignette che inneggiano all'odio anti-ebraico, come quella dove un corpulento e aggressivo soldato israeliano camuffato da deportato di un campo di concentramento ottiene dai rappresentanti del mondo il permesso di attaccare l'Iran con la bomba atomica".
Ma non mancano croci celtiche e immagini stilizzate di saluti romani. Il gestore della pagina, secondo le informazioni raccolte all'interno della scuola, è uno studente del quinto anno, referente di "Lotta Studentesca". Personaggio noto al consiglio di istituto (e alle forze dell'ordine), essendo stato sospeso per aver occupato, a novembre, la scuola insieme ad altri studenti e a qualche adulto "esterno" a volto coperto. In seguito a quell'occupazione, la scuola riportò oltre 10mila euro di danni. Da quel giorno, gli atti di vandalismo non sono cessati: infestazioni di larve di mosca e, pochi giorni prima delle celebrazioni della giornata della memoria, un insolito allagamento del plesso di via Brenta. Un episodio sul quale stanno ancora indagando le forze dell'ordine, anche perché il sospetto, in quell'occasione, fu che studenti simpatizzanti della formazione neofascista stessero cercando di boicottare le iniziative della giornata della Memoria (alcuni ragazzi sarebbero anche stati "invitati" dagli stessi neofascisti a non prendervi parte). "In molti pensano che questo allagamento sia stato un tentativo di impedire che, per la prima volta da moltissimi anni, anche nella sede di Via Brenta avessero luogo delle iniziative per commemorare il Giorno della Memoria - fanno notare ancora Gasbarra e Coscia - e, al tempo stesso, per danneggiare l'immagine dell'Istituto nel periodo in cui sono aperte le iscrizioni al primo anno".
Alcuni docenti parlano di un clima sempre più pesante, con tanto di insulti e minacce, via internet ma anche sul cellulare. E' il caso del consigliere di istituto Stefano Vaselli, da tre anni docente di filosofia e storia all'Avogadro, che, oltre ad una chiamata anonima di minacce, ha anche ricevuto alcuni messaggi privati provocatori su Facebook (firmati da uno dei rappresentanti di Lotta Studentesca). Nelle settimane passate, lo stesso Vaselli, insieme ad un'altra rappresentante del consiglio di Istituto, si è recato al commissariato Trieste-Salario per segnalare la pagina Facebook di Lotta Studentesca e per chiedere che venga rimosso il nome dell'istituto. "E' grave che si associ il nome dell'Avogadro a messaggi di odio, disprezzo antisemita, razzismo e filonazismo - osserva Vaselli - Messaggi che offendono la dignità umana e il comune senso di appartenenza alla nostra società civile, come comunità democratica fondata sui valori della Costituzione Repubblicana". Del resto, le simpatie neofasciste di Lotta Studentesca - organizzazione "concorrente" di Blocco Studentesco, legato a CasaPound - non sono una novità: all'inizio del mese di gennaio, durante l'occupazione del "Galileo Galilei", nel quartiere Esquilino, esponenti di questa formazione, si vantarono pubblicamente su Facebook di aver portato i saluti romani all'interno della loro scuola. Braccia tese che si vedono anche nelle loro manifestazioni pubbliche.
Preoccupazione viene espressa dall'Anpi, che, proprio a Roma, ha costituito recentemente un coordinamento romano antifascista a difesa dell'ordine democratico e della costituzione, denunciando, in quell'occasione, "la difficile situazione in cui versa la Capitale per quanto riguarda la sicurezza e il degrado sociale della città, offesa da scritte, atti e manifestazioni di chiaro stampo fascista".
Tra le promotrici di questo coordinamento, Elena Improta, vice presidente Anpi Roma e Lazio (anche lei più volte insultata dai neofascisti): "La situazione è difficile e non è ammissibile che anche il solo entrare nelle scuole, per parlare di Memoria, sia diventata un'impresa e che chi porti avanti i principi democratici su cui si fonda la nostra Costituzione debba fare i conti con le minacce di questi gruppi". L'Anpi ha anche preparato un dossier sulle varie iniziative di stampo neofascista riferibili a questo tipo di formazioni presenti nella capitale, e ha chiesto un incontro al prefetto, per affrontare la questione: "Gli chiederemo di discutere delle possibili iniziative atte a risolvere questi problemi", spiega la Improta. Analoga richiesta di intervento viene rivolta al ministro Cancellieri da parte di Gasbarra, relativamente alla vicenda dell'Avogadro e ad "atti che, oltre a minacciare l'incolumità fisica degli studenti, lanciano gravi messaggi di odio e di disprezzo antisemita che offendono la dignità umana e il comune senso di appartenenza alla nostra società civile come comunità democratica fondata sui valori della Costituzione Repubblicana".
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